domenica 27 giugno 2010

053- Nostra madre terra(10) Raccolgo saporite prugne ed albicocche, nel mio giardino fiorito e profumato. Poi osservo le immagini di un terremoto maremoto. E penso alla vita e alla nostra madre terra.

venerdì 25 giugno 2010

052- La vita(1) L'uomo è un animale sessuato, politico, economico e religioso. L'uomo è un animale sessuato: è la base, e se la accettiamo dà sapore alla vita. L'uomo è un animale politico: è unendosi agli altri nella polis, nelle aggregazioni locali, nazionali, mondiali che riesce a rispondere a tanti bisogni organizzativi e tecnici. Un altro dei sapori della vita. L'uomo è anche un animale conomico: ogni nostro atto, dal gioco, agli affetti, al lavoro, ai vari momenti del ciclo della vita, tutto ha anche risvolti economici. L'uomo è un animale religioso. "Religare" cioè legare a qualcosa. Sentiamo il bisogno di una risposta alla domanda "cos'è la vita", e cerchiamo la risposta "legandoci" ai totem, ai re, agli dei, alla madre terra, al bosone di Higgs, ecc. Ognuno si lega per storia, per cultura, per altri percorsi personali. Non abbiamo una risposta, ma tanti tentativi di risposta. E nessuna risposta è dimostrabile. Lo sappiamo solo dal 1931, quando Karl Godel ha dimostrato il teorema dell'incompletezza: ogni sistema è incompleto, intriso di assiomi, paradossi e antinomie. Anche la matematica si basa su assiomi: indimostrabili per definizione, come ogni "religione". E' liberatorio sapere che ognuno ha il dirittto di incanalarsi in qualche assioma, in qualche presupposto. Ed è delizioso allenarsi a rispettare gli assiomi e i presupposti degli altri. Assiomi e presupposti indimostrabili. Resta il problema delle scelte concrete da prendere. Finora l'umanità ha vissuto molte guerre difendendo assiomi e presupposti. Ma quante mediazioni concrete avvengono nel silenzio, portatrici di pace, di serenità e anche di possibile felicità! Sì, sentiamo il bisogno d essere persuasi del valore dell'esistenza, lottiamo per affermarlo, ma sentiamo anche che nessuno ha in mano la risposta, e concretamente combatiamo o mediamo, giorno dopo giorno, generazione dopo generazione, in un avventuroso cammino che avrà fine solo con l'esaurirsi della vita del nostro piccolo, grande sole, la stella che alimenta quella vita che nessuno sa cosa sia!

venerdì 11 giugno 2010

051- Serenità(2) Nel 2010 ho compiuto 68 anni e mi avvio ora ai 69: allora avrò vissuto un terzo, il primo terzo della mia vita, nell'alveo angusto e sostenente della chiesa cattolica, e i successivi due terzi toccando i molti lidi della libertà e dell'etica della conoscenza. Spostando paletti e confini, gustando i molti sapori della vita, dolci o amari, sperimentando. Riuscendo  a coniugare emozioni e ragione. Tutto è stato utile e tutto mi è stato possible utilizzare, se posso dire oggi: mi sento una persona serena, e frequentemente felice.
050- Serenità(1) Nella mia vita professionale ho incontrato un mare di gente. Non è esattamente la felicità quella che cercavano, ma la serenità. E mi viene in mente una preghiera, alle volte attribuita all'imperatore Adriano, altre volte alla tribù dei Cherochee: "Dammi la serenità di accettare quello che non posso cambiare, dammi la forza di cambiare quello che posso cambiare, e dammi la saggezza di capirne la differenza". Ma la tappa successiva c'è, ed è la felicità. Watzalwich ci indica una strada: "La persona felice vive nella saggezza, della costante scoperta del momento presente".
049- Le favole(1) Vedo quanto ha bisogno di favole la mia nipotina, e noi quando eravamo bimbi. Perchè? Poi vedo le storie che ci raccontiamo da adulti coi film, i romanzi, le soap opera, internet, ecc. E vedo la struttura favolistica delle religioni e delle filosofie. Anche ogni scoperta scientifica fa scattare fantasie favolistiche. Ma quanti risvegli dolci o amari, ad ogni età, nella concretezza del quotidiano. Abbiamo certo bisogno di favole e di storie per reggere l'impossibilità di dare una risposta razionale alla domanda fondamentale: cos'è la vita? Trovo la pace non nelle favole, non nelle storie, non nelle religioni, non nelle filosofie: tentativi affascinanti, ma epistologicamente non convincenti. Trovo invece la pace nell'etica della conoscenza.