mercoledì 21 agosto 2013

127- La vita(31) Osservo il sole al telescopio. Vedo il disco di fuoco e le macchie solari. So che da lì è venuta e viene la possibilità della vita nelle forme che conosciamo. Mi dà un senso di pace e di comunione solidale con tutti gli esseri viventi, un senso oceanico di condivisione globale. Sento energia, un'immensa energia. So che tutta questa vitalità si trasforma in continuazione, dal suo inizio remoto. Infinite mutazioni e trasformazioni che hanno portato fino ad ogni essere oggi vivente, e anche fino a me. E tutto continua a trasformarsi in altro. Anch'io mi trasformerò in humus che alimenterà altra vita. E' questo ciò che so, ciò che vedo. Quale ne è il senso? Non lo so. 
Di fronte a questo enorme punto interrogativo senza risposta, se non le leggi delle continue trasformazioni, capisco chi sceglie di immaginare un'altra vita. Un desiderio che capisco, anche se personalmente non lo sento. Un wishful thinking legittimo di fronte al buio profondo  delle leggi della continua trasformazione. L'unica cosa stabile nella vita è il cambiamento: quale ne è il senso? Non lo so.
Osservo i bimbi, osservo i loro genitori, osservo i nonni, osservo gli anziani e me stesso. Rivedo l'energia che ho sperimentato nelle varie fasi della vita e ne vedo il continuo trasformarsi, e alla fine trasformarsi in limite, in debolezza. Mi fa riflettere su quale ne sia il senso. E non ho risposta.
Oggi sono nati altri pulcini e sono usciti da sotto la chioccia, batuffoli gialli pieni di vita. Piena di vita è la nipotina, sua madre, i loro e nostri amici. Piena di vita è la natura in mezzo alla quale abbiamo scelto di vivere. Pieno di vita è il cielo, coi suoi uccelli, le sue nubi. Pieno di vita è il cielo profondo col sole, i pianeti, le stelle, le galassie, l'universo, il multiverso. L'astrofisica ci mostra che noi siam figli delle stelle, noi, la natura, tutti gli esseri viventi, tutti gli elementi. A quale scopo? Non lo so.
In questo continuo riciclo, che dal big bang va verso un futuro, infinito, freddo silenzio, o forse verso una nuova supercontrazione, non vedo un senso.
Ma la vita, la mia vita, ha dentro di sè, e lo sento, delle scintille di piacere che me la fanno desiderare giorno dopo giorno. Mi sveglio la mattina e le ripasso tutte. Mi corico la sera e le ripasso tutte. Durante il giorno non perdo occasione per alimentarle. E provo ad alimentarle anche in chi è in contatto con me. Nel fuoco del camino, quando scuoto la brace, mille piccole scintille (le si chiama anche monachine) si innalzano verso la canna fumaria. Sono una metafora della mia vita, delle scintille di piacere che la animano. Nella consapevolezza dell'inevitabile trasformarsi della legna in brace, poi in cenere, poi...poi...poi... Intanto mi godo le monachine, e sento che riescono, oggi a 71 anni, a farmi accettare di non sapere cos'è la vita. 

venerdì 16 agosto 2013

126- La vita(30) Oggi abbiamo festeggiato i 6 anni di innamoramento di due amici omosessuali sposati da circa un anno a Berlino. Sono qui a godersi con noi la Sardegna, con noi che a nostra volta abbiamo festeggiato 34 anni di innamoramento. Amarsi!

martedì 6 agosto 2013

125- La vita(29) Oggi ho portato in discarica i vecchi zaini che utilizzavo per le escursioni in montagna col Club Alpino Italiano di Bergamo e poi di Sassari. Ho amato e amo la montagna. Ho imparato ad amare anche il mare: da lì viene la vita. Una vita che amo.