mercoledì 6 luglio 2016

157- BURNOUT Seminario di psicologia pratica "in un'ora": 1-Burnout (Testo. L'audio dei vari seminari lo trovi  su youtube: Gian Luigi Pirovano seminari di psicologia))
Seminario n°1

COME SCONGIURARE IL BLOCCO ("BURNOUT") NELLO STUDIO E NEL LAVORO


Seminario tenuto presso Res Publica, Alghero, lunedì 9 novembre 2015
Tutti i seminari sono anche su Youtube: Gian Luigi Pirovano seminari di psicologia

TRACCIA

  • Ognuno è un individuo unico
  • 'E necessario esercitarsi fino ad appropriarsi della tecnica, ogni mattina e/o ogni sera
  • LAVORO-STUDIO: uno dei due pilastri della vita
  • Il blocco (o burnout) è un esaurimento emotivo di valori, dignità, spirito, volontà, in aumento nei paesi occidentalizzati
  • Olimpiadi del 1936 e ansia da prestazione
  • Esercizio di rilassamento: il tuo "posto sicuro"
  • Blocco? Serve lo psicoterapeuta. Qui lavoriamo per "scangiurare" il bocco (burnout)
  • Organismo direzionale
  • Siamo "relazione"
  • Lavoro-studio: è un problema relazionale
  • La relazione con se stessi, con gli altri e col mondo: individuo e organizzazione
  • Lipton e l'epigenetica
  • Esercizio sul cambiamento: l'ambiente di lavoro-studio – "io" e "il possibile"
  • Laborit: "try, fall, repeat", "try, fall, repeat", "try, fall, repeat", ecc., e l'elogio della fuga
  • Responsabilità, proattività, sensibilità, flessibilità
  • Esercizio: la galleria personale
  • Esercizio: io valgo (lavoro-studio-relazioni)
TRASCRIZIONE DEL SEMINARIO

Siamo qui, tante individualità: la nostra ricchezza, ma anche il nostro problema. Ognuno di noi sente la spinta ad esprimersi e nello stesso tempo deve fare i conti con tutte le diversità che rova nell'ambiente di lavoro, in famiglia, con gli amici, con gli insegnanti, coi compagni, col fidanzato, con la ragazza. Questa la nostra situazione. Non è semplice, assolutamente. Crea tante difficoltà, fino al punto (ed è dovuto a questa diversità) di magari sentire un grande disagio, un grande blocco nel mondo delle relazioni, sentire la difficoltà a partire ogni mattina per fare quello che si è deciso di fare, o che ci si trova a dover fare.

Noi questa sera faremo una serie di esercizi. Per questo si chiama seminario e non conferenza. Seminario, dove si semina e nello stesso tempo si cerca di far crescere il seme, di iniziare a farlo crescere. Sarà poi importante che voi, arrivando a casa vostra, con la traccia che vi ho dato, vi aiutiate a ricordare e ad allenarvi. Se gli esercizi che faremo rimarranno qui sarà un problema, nel senso che non vi servirà molto. Sarà una conferenza che uno si porta via, ma non so quanto vi rimarrà. Se uno si esercita invece....

Pensate che se uno legge riesce in genere a prendere un 10%, se uno ascolta aggiunge un 20%, se uno legge, ascolta e vede, può arrivare al 50%, se poi discute può arrivare al 70%, ma se fa esercizio eccoci all'80%. E' poi chiaro che chi è più avvantaggiato è quello che oltre a fare esercizio spiega. Non si arriva comunque mai al 100%. Chi si esercita e spiega può arrivare al 95%. Per cui l'esercizio, il ripetere le cose che questa sera vi spiegherò e che faremo con gli esercizi, sarà fondamentale.

Nel titolo ho messo "studio e lavoro": due ambiti importanti. Sono uno dei pilastri della vita, uno, perchè anche lo studio io lo chiamo lavoro. Quando io parlo di studio alle persone che vengono da me a fare una chiaccherata, la prima cosa che dico è: parliamo di lavoro. Cioè quello che fanno gli studenti è il loro lavoro. Comincio a dire: le tue scarpe le hai fatte tu? No! La tua giacca l'hai fatta tu? No! ecc. Giorno per giorno li guadagni studiando. Altrimenti rubi, altrimenti stai rubando. E questo colpisce molto. Studio e lavoro: uguale lavoro.

L'altro pilastro della vita sono gli affetti, ma li tratteremo in un altri seminari.

Ci si può bloccare nel proprio lavoro, nelle proprie relazioni: questo è il tema centrale.

Cos'è il burnout? E' un esaurimento, ma c'è una parolina chiave: "e-mo-ti-vo". Cioè si esauriscono le nostre emozioni.

Sicuramente è un'esperienza di molti di voi, spero, di andare al lavoro piacevolmente, di andare a scuola piacevolmente, di alzarsi la mattina e stare bene. Però non è sempre così e in alcuni casi è davvero una grande fatica. Ed emotivamente ci si esaurisce: esaurimento emotivo di valori, di dignità, di spirito, di volontà.

Ed è in aumento nei paesi occidentalizzati. E' inutile che stia qui a fare un elenco delle motivazioni, ma credo che ognuno si sia trovato in alcuni momenti (io sì) a sentirsi spompato dal punto di vista e-mo-ti-vo, delle motivazioni. Non stanco fisicamente: uno può sentirsi stanco fisicamente, ma poi si fa una bella dormita e recupera. Ma la stanchezza emotiva.... dormire non ci aiuta, anzi, diventa anche difficile dormire quando si è emotivamente esauriti. Questo è il burnout.

Nel mondo della psicologia, la prima volta che si è cominciato a parlare di questo è stato nel 1936. Olimpiadi di Berlino. Hitler. Immaginate quegli atleti com'erano stressati: dovevano dimostrare la grandezza della Germania. E gli allenatori hanno toccato con mano quel fenomeno che si chiama "ansia da prestazione", che crea blocco, che può creare burnout. Questo è stato il punto iniziale.

Da allora si è cominciato a lavorare sullo stress più in generale. Siamo al lavoro, mi chiedono di fare questo, non ne ho voglia, è troppo per me; siamo a scuola, quell'insegnante, mamma mia come spiega male, come faccio, come non faccio; ecc. Immaginate, qui siete un folto gruppo di persone, quindi tante situazioni che ognuno di voi può pensare... Un cliente...mamma mia che noia, mi fa venire il mal di stomaco ogni volta che lo vedo; un insegnante ...; un alunno...; un capo...; un dipendente...; un vicino di casa...; Un ex...; un... ecc. ecc. potete immaginare tutto questo.

Qual'è il primo strumento che questa sera utilizzeremo? Noi in psicologia lo chiamiamo, e adesso faremo un esercizio, "esercizio del posto sicuro".

Al di là di qualsiasi nostro esaurimento emotivo, ognuno di noi può trovare nella propria vita, e sicuramente lo trova, un momento che quando chiude gli occhi e va a quel momento lì, ah! che bello! Ce l'avete? Ne avete più di uno, ne avete tanti! Uno delle prime cose da fare la mattina, quado vi svegliate, è poter partire "al meglio", al di là del programma che avete. E non alzarsi dal letto se non si è fatto questo esercizio, l'esercizio del "posto sicuro": cioè riempirsi di cose belle, portare la mente lì e iniziare la giornata.

Per fare questo esercizio vi chiederò di mettervi comodi, per chi lo vuol fare. Se qualcuno non se la sente non lo fa. Lo spiego, così poi decidete se farlo o no.

Vi chiederò di chiudere gli occhi, di fare qualche bel respiro, ossigenare bene il cervello, e poi vi chiederò di andare ad un momento molto bello. Ci sono momenti molto belli in cui eravamo in compagnia. Ci sono momenti molto belli in cui eravamo da soli. A goderci una nuotata, un paesaggio, un posto. Io vi consiglio di cominciare da questo secondo tipo, perchè se uno sta bene con se stesso, poi le relazioni diventano più gestibili. Quindi se io utlizzo il "posto sicuro" in una situazione di relazione va bene, però se io lo utilizzo pensando ad una situazioni in cui io stavo proprio bene da solo, faccio crescere con ancora più forza la mia autostima, il mio senso di benessere. E questo è uno splendido aiuto nel confronto del mondo di relazioni che nella giornata mi accingo a vivere.

Siete pronti per fare questo esercizio? Bene.
ESERCIZIO del "posto sicuro".

Prima cosa: chiudete gli occhi. Chi se la sente. Mettetevi comodi sulla sedia e cominciate facendo due o tre bei respiri a pieni polmoni. Prendete tutta l'aria che vi serve, tutto l'ossigeno che vi serve. E mentre tornate al vostro respiro normale andate al vostro "posto sicuro", immaginatevi lì, osservatelo bene, immergetevi più che potete, gustatelo. Anzi, in questo momento aggiugete luce, aggiungete luminosità se vi fa piacere. In questo momento date più vivacità ai colori, ravvivateli se vi fa piacere. Metteteci anche la musica che preferite. E godetevelo pienamente, con la luce, coi colori, con la musica che preferite, e state lì a godervi tutto questo e a sentire il vostro piacere. E' un momento vostro, è un piacere di ognuno di voi. State lì tutto il tempo che volete, e quando vorrete riaprirete gli occhi.

Ok! Questo esercizio vi consiglio di farlo ogni mattina.

Io penso che qui, altrimenti non sareste qua, non ci sia nessuno che sia in blocco, in burnout. Se uno è in blocco non ha voglia di venire. E' una situazione molto difficile. Se conoscete qualcuno che è in blocco, che è in burnout, che non ha più voglia di fare niente, che è bloccato, non serve questo seminario, serve uno psicoterapeuta.

Sapete la distinzione fra psicologo, psichiatra e psicoterapeuta? Vi è chiara? Lo psichiatra è un medico che fa la specializzazione in psichiatria, è lo specialista della chimica dl cervello, è lo specialista dei farmaci. Lo psicologo è uno che fa i 5 anni di psicologia e poi può lavorare nella pubblicità, lavorare in un'agenzia di comunicazione, lavorare in un'azienda nell'ufficio del personale e così via. Lo psicoterapeuta invece è quello che dopo la laurea in psicologia fa altri 4 anni di specializzazione in psicoterapia. Prendiamo uno che ha bisogno di fare un'appendicite, va dal medico di base? No, va da uno che abbia fatto la specializzazione in chirurgia dell'addome. Lo stesso, se uno sta male, lo psicologo non serve, serve il chirurgo, cioè lo psicoterapeuta, oppure se la cosa è molto pesante può essere utile lo psichiatra, lo specialista della chimica del cervello, in collaborazione con lo psicoterapeuta, a meno che lo psichiatra abbia anche la specializzazione in psicoterapia.

Perchè vi ho fatto fare questo esercizio? C'è un concetto fondamentale in psicoterapia.. I nostri studenti del Collettivo Studentesco di Alghero lo chiamano con un nome molto preciso, lo chiamano "legge di attrazione". In psicologia noi lo chiamiamo "organismo direzionale". Cioè: voi sapete che noi veniamo da una storia lunghissima, abbiamo alle spalle 3 miliardi e 800 milioni di anni, la vita è iniziata 3.800.0000.000 di anni fa. Fino a qualche mese fa si pensava tre miliardi e mezzo, ora si sono aggiunti altri 300 milioni di anni. Cioè il primo organismo, il primo batterio è nato allora. Quindi la legge della giungla è quella da cui noi veniamo. Siamo sostanzialmente animali, perchè noi, homo sapiens sapiens, abbiamo solo 200.000 anni. Quindi la parte più antica, la parte più primitiva del nostro cervello, il paleoencefalo, affonda le sue radici nei 3 miliardi e 800 milioni di anni. Il mesencefalo è un po' più recente. Quei tre millimetri di corteccia cerebrale che abbiamo in più hanno solo circa 200.000 anni. Però fanno la differenza. Cioè noi, con questi tre millimetri di corteccia cerebrale abbiamo la possibilità, se ci esercitiamo, se prendiamo consapevolezza, di dirigere la nostra vita: organismo direzionale. L'esercizio che vi ho fatto fare cosa fa? Utilizza questi tre millimetri per poter govenare la parte più antica che si chiama anche Sistema Reticolare Attivatore (SRA). Quante volte vi è venuta voglia di non andare a scuola, di non andare al lavoro, di mandare a quel paese qualcuno, di prendere a calci qualcun altro, di ... ecc. ecc. Immaginate cioè tutto il mondo degli istinti.

Non meravigliamoci mai di tutto questo, ma esercitiamoci a fermarci un attimo e dirci: oggi non ho nessuna voglia di andare in studio, non ho nessuna voglia di andare a scuola, non ho nessuna voglia di fare questo e questo. Fermarsi, esercizio del posto sicuro, prendere energia e poi riflettere. E dire: ma qual'è il fine, qual'è lo scopo che voglio raggiungere. Parto dalla premessa che nessuno qui è in burnout, altrimenti queste cose non riesce a farle. Ricordo che il tema del seminario è "scongiurare" il blocco, il burnout, cioè aiutarvi a far sì che i primi segnali di burnout li possiate cogliere e li possiate superare velocemente. Mettere in atto questi 3 millimetri che hanno solo 200.000 anni rispeto ai 3 miliardi e 800 milioni di anni, che certo sono più forti: tutte le guerre vengono da questi 3.800.000.000 di anni, tutte le aggressioni, tutti gli sfruttamenti. Cosa diceva Hobbes? Homo homini lupus, ed è vero, ma non dimentichiamoci dei tre millimetri.

Noi qui stiamo lavorando, questa sera, per allenarci ad utilizzare quei 3 millimetri di neocorteccia. Organismo direzionale!

Adesso qui ognuno di voi pensi alla propria vita, quante volte si è trovato a fare un pensiero negativo: andrò in studio, troverò quella persona che mi sta sullo stomaco. Istinto naturalissimo. Ognuno di noi cerca spazi positivi, però ne incontriamo tanti problematici

Organismo direzionale! Cioè se io mi concentro su una cosa negativa il mio organismo tende ad andare in quella direzione. Ecco l'importanza invece dell'esercizio del posto sicuro, del cercare di orientarsi su pensieri positivi. Ad esempio: se vado al lavoro perchè lo faccio? Perchè sostengo i miei figli; studiare, ma... quel compagno, quell'insegnante... ma io cos'è che voglio, io voglio raggiungere quale obiettivo? Voglio imparare, voglio fare questo, voglio diventare....

Perchè prima vi ho consigliato di scegliere una situazione in cui voi siete soli e state bene? Per rafforzare questa autostima, questo senso di sè, io valgo e io sono capace di prendere le mie decisioni al di là di ciò che pensa la gente. Voi lo sapete, parlando con le persone, quanto si sente continuamente: "cosa dirà questo, cosa dirà quello, cosa penserà quello, cosa penserà l'altro". E quante trappole ci costruiamo da soli pensando a "cosa penseranno". Invece di coltivare il senso di sè, l'autostima.

Senso di sè, ma nello stesso tempo l'importanza della relazione. Noi dobbiamo fare i conti con la relazione. Noi siamo re-la-zio-ne. Ormai anche la fisica fondamentale ci dice che il concetto fondamentale della vita è la "relazione", e lo possiamo capire se noi pensiamo alla nostra vita. Immaginatevi ... riuscite ad immaginarvi da soli? Nel vuoto? Voi sapete che la tortura più grande che ha inventato il nostro encefalo è quella che viene chiamata deprivazione sensoriale. Uno impazzisce e muore. Non so se voi non avete mai letto dell'esperimento di Federico II. Un esperimento famoso. Voleva capire se quando noi nasciamo, spontaneamente parleremo latino o greco. Pensate un po'! L'ignoranza di allora. E anche noi oggi ci facciamo tante domande alle quali non sappiamo rispondere, e che domani risulteranno magari domande ingenue o assurde. La nostra ignoranza è molto più grande della nostra conoscenza. E più conosciamo, più ci rendiamo conto che il mondo di ciò che non conosciamo è sempre più grande.

Federico II cos'ha fatto? Ha preso una decina di balie, una decina di bambini appena nati, tolti alle madri e dati alle balie. Queste balie avevano il compito semplicemente di nutrirli e pulirli, e basta, e senza dire una sola parola, pena la morte. E poi lasciarli soli. Fare in modo che avessero il solo nutrimento, sostanzialmente. Deprivazione sensoriale quasi totale. Voleva capire se avessero iniziato a parlare greco o a parlare latino! Beh, nel giro di poco sono morti tutti quanti. Questo l'esperimento tragico di Federico II.

Siamo relazione! E allora se finora abbiamo parlato dell'importanza del senso di sè, adesso dobbiamo parlare di come gestire le relazioni. E' molto dificile, sul posto di lavoro, nella scuola, nelle relazioni amicali, nelle relazioni di coppia, ecc. ecc. La relazione con se stessi è sempre fondamentale, ma poi dobbiamo gestire la relazione con gli altri.

E allora... Non so se avete mai sentito parlare dell'epigenetica. E' Lipton il personaggio che la sottolinea. Qualcuno forse avrà studiato che nel 1953 c'è stata la scoperta del DNA. Watson e Crick scoprono la struttura del DNA. Da allora c'è stata un'esplosione di lavori sul DNA. Oggi anche la medicina lavora sul DNA. C'è stato proprio un'innamoramento per il DNA che continua ad andare avanti. E dà tanti risultati. La medicina biologica lavora su tutto questo. Si dice che il futuro della medicina è lavorare sul DNA. Ma il concentrarsi sul DNA come causa di tutto in qualche modo ha fatto perdere di vista la relazione. E' il punto debole della medicina. L'epigenetica cerca di mettere rimedio a questo.

Voi sapete che la medicna attuale ha vinto nell'800 su tutte le altre medicine tradizionali. E ha vinto con una concezione che si chiama concezione cellulare. La medicina attuale ci considera un insieme di cellule. Qui nel mio organismo ci sono circa 50 trilioni di cellule che , non so perchè, ma da 73 anni collaborano fra di loro. Voi sapete perchè le vostre cellule collaborano fra di loro? Non lo sappiamo. Possiamo descrivere alcuni loro funzionamenti, ma 50 trilioni di cellule che collaborano sono un mistero.

Beh, cos'è l'epignetica? E' il passo avanti dopo lo studio del DNA. Ci si è resi conto che nella cellula è fondamentale la membrana, che è in "relazione" con l'ambiente. Il DNA senza la membrana che colloquia con l'ambiente non può far niente. Noi siamo ambiente, noi siamo relazione. Non possiamo uscire da questa condizione. E allora, come gestire? E qui ecco il secondo esercizio.

In questo esercizio vi chiederò ancora di chiudere gli occhi, di mettervi comodi, di fare dei bei respiri profondi per ossigenarvi al meglio, e quindi vi chiederò di andare in uno di vostri ambienti. Può essere la famiglia, il lavoro, la scuola, gli amici, ecc. Non dove vi sentite bene perchè lì è ok e allora godetevela. Ma un ambiente che in questo momento per voi può essere un po' problematico: può essere la relazione con un professore, può essere la relazione con un cliente, può essere la relazione familiare, può essere la relazione di coppia, può essere l'ufficio, ecc. Vi chiederò di andare in quell'ambiente e di immaginarvi pronti a gestire la relazione. Fondamentale nel gestire la relazione è osservare, pensare che cosa è meglio e scegliere che comportamento avere con quel cliente, che comportamento avere con quel professore, con quel compagno, con quell'amico, col fidanzato, con la fidanzata, col figlio, ecc.

Vi chiederò quindi di fare un esercizio immaginandovi in un ambiente nel quale avete qualche problema. Vi chiederò di fermarvi un momento e con le vostre sensazioni, vedere le possibili soluzioni che in questo momento vi vengono in mente, sceglierne una e immaginare che funzioni positivamente. E poi, quando uscirete di qua, provarla. La provate. Funziona? Bene, avanti così; non funziona? Concentratevi ancora e fra le possibilità che vi appaiono, provatene un'altra. Perchè così si va per tentativi ed errori. A meno che qui ci sia un dio o una dea. C'è qualche dio, qualche dea? Ah, ecco, lei! Lei quindi non va per tentativi ed errori. Quando noi usciamo dall'illusione della perfezione acquistiamo una libertà incredibile e una capacità di provare, provare, provare, senza meravigliarci di sbagliare, ma riprovando qualcosa di diverso ogni volta che sbagliamo.

Pronti?

ESERCIZIO del cambiamento

Per chi vuole: chiudete gli occhi, mettetevi comodi sulla vostra sedia, fate alcuni grandi respiri per prendere tutto l'ossigeno che potete. E mentre siete lì ed ascoltate il vostro respiro, immaginate un momento, un ambiente che vi dà qualche problema nella relazione.

Immaginate il vostro modo di reagire in quest'ultimo periodo. Un "modo" che non funziona, che la vostra esperienza vi dice che non vi fa superare questa situazione. Sapete che questo "modo" ora lo mettete da parte: non funziona.

In questo momento provate ad immaginare, ad ipotizzare altri modi che non avete ancora sperimentato. Di cui magari avete parlato, ma non avete mai messo in atto. E mentre ascoltate il vostro respiro, l'energia che c'è dentro di voi, provate a scegliere una delle alternative che non avete ancora provato, e immaginatevi di metterla in atto.

Dategli il colore, dategli la luce, metteteci la musica che volete, arricchite. In questo modo, in questo momento, scegliete, e ditevi che proverete questo diverso "modo" entrando in quell'ambiente nei prossimi giorni.

E state lì. Immaginate le forza che vi dà il vostro respiro. Dite: io valgo, io sono unico e irripetibile. Io valgo e posso provare una cosa diversa, voglio provare una cosa diversa, un approccio diverso.

E state lì tutto il tempo che volete. Riaprirete gli occhi quando vorrete.

Ok. E questo è il secondo esercizio. Usatelo, provatelo uscendo da qui. Perchè vi dico provatelo!? Perchè, lo ripeto e non mi stancherò mai di ripeterlo in questi seminari che abbiamo programmato, non mi stancherò mai di dirvi: esercitatevi, provate, lavorate con questi tre millimetri di neocorteccia, perchè solo così possiamo far fronte a "homo homini lupus", che alcune volte vuol dire aggredire, ma altre volte vuol dire anche aggredire noi stessi e buttarci giù e uscire dall'organismo direzionale positivo e prendere la strada dello star male, della depressione, invece che coltivare le energie positive. La strada positiva del "mi prendo in mano, io valgo, io sono unico e irripetibile e io, per tentativi ed errori, cambio".

Se qualcosa nella vostra vita continua a non soddisfarvi, esaminate il vostro modo di relazionarvi in quella situazione: quel modo lì non funziona! Allora la cosa fondamentale in psicoterapia è capire quali sono i tentativi di soluzione che non funzionano e dire: ok, quelli li mettiamo da parte, e adesso ti aiuto ad immaginarne altri. Proviamone uno. Così, esercitandosi in questo modo, per tentativi ed errori.

Perchè? Avete mai sentito parlare di Laborit, un biologo statunitense, che negli USA ha preso un premio per la biologia. E' riuscito a dimostrare una cosa che se riesco a comunicarvela bene è preziosissima per spingervi ad esercitarvi e a coltivare in maniera direzionale positiva il vostro organismo. E' riuscito a dimostrare che quando noi stiamo male in una situazione, in una relazione, proprio per la prevalenza di questi 3 miliardi e 800 milioni di anni e per questo breve periodo di 200 mila anni della nostra neocorteccia, noi preferiamo (gli studenti del Collettivo Studentesco di Alghero la chiamano zona di confort) preferiamo continuare a soffrire, a ripetere i nostri comportamenti che nella relazione ci fanno star male, invece che provare a cambiare. Perchè? E' successo sicuramente ad ognuno di noi: la fatica di cambiare, di provare qualcosa di diverso ci sembra talmente pesante, che preferiamo star lì a soffrire in un modo che conosciamo... ci sto male, però lo conosco, e fare quella roba lì, quel cambiamento ... E vedo che magari potrei provare, ma ... mi è troppo pesante cambiare.

Laborit ha scritto di conseguenza quello che noi assieme a lui possiamo chiamare "L'elogio della fuga". Se state male in una situazione:

1° cercare di capire non gli altri... noi non possiamo cambiare gli altri, possiamo solo cambiare noi stessi. E se noi cambiamo noi stessi, poi, di conseguenza, visto che siamo in relazione, anche gli altri devono fare i conti col nostro cambiamento. Quindi cercare di capire anzitutto noi come ci stiamo muovendo. Invece succede molto spesso il contrario. Se voi vi mettete in centro città e ascoltate tutti i discorsi della gente, come un uccellino che vola e ascolta, sentirete tante critiche, tante accuse agli altri. No. Prima cosa da chiedersi è: come io mi muovo in questa situazione che non funziona? Bene, allora mettilo bene a fuoco, poi prendilo e quel "modo" mettilo da parte

2° e comincia a pensare: che cosa posso cambiare. Molto difficile. Laborit ci dice che i 3 miliardi e 800 milioni spingono dall'altra parte. Perchè tanto ci sarà qualcuno che sarà più forte, più energetico, e quindo la legge della giungla vincerà, farà vincere il più adatto ... ricordate, non solo Hobbes, ma poi Darwin. Alla natura, che io sia felice, che tu, tu, tu siate felici non importa niente. Alla natura interessa solo moltiplicare la vita, continuare a fare esperimenti di diffusione della vita. La felicità non ce la dà la natura, è una conquista personale. La possiamo conquistare solo se utilizziamo questi 200 mila anni di homo sapiens sapiens, questi 3 millimetri di neocorteccia, di consapevolezza emotiva.

Nella traccia scrivo: try, fall, repeat, prova, sbaglia e ripeti. E continuiamo così, prova, sbaglia, ripeti, prova, sbaglia, ripeti. Invece: prova, sbaglia, "cambia". E Laborit ci dice che è di-ffi-ci-li-ssi-mo. Il lavoro centrale di ogni psicoterapeuta è questo: aiutare ad uscire dalla trappola: prova, sbaglia, ripeti. Aiutare la persona a fare: prova, sbaglia, non meravigliarti perchè qui fra noi abbiamo visto che abbiamo una sola dea (!) .... prova, sbaglia, e ... "ti aiuto a cambiare e vediamo se ce la facciamo". Questo è il lavoro dello psicoterapeuta.

Quindi, voi capite perchè sto insistendo molto sul prendersi in mano, sulla responsabilità personale. E' chiaro che i colleghi, i compagni, i fidanzati, le fidanzate, gli insegnanti, ecc. ecc. ecc. contano, ma se io sono lì, dritto in piedi, con me stesso, sicuro di me, io poi con questo forte senso di me cerco e trovo il modo per farci i conti andare per la mia strada, per il mio obiettivo. Quindi responsabilità

Poi proattività: cioè agire, non star fermi. Tenete presente che se uno sta fermo, non è che non agisce: decide di star fermo. Certo, se stai fermo e stai bene, ok! Ma se sei in difficoltà ... prova,
immagina delle alternative, poi agisci.

Responsabilità, proattività e poi sensibilità. Fidatevi delle vostre sensazioni, sono la grande ricchezza che noi abbiamo. Ascoltate tutti, ma poi siate voi a decidere con le vostre sensazioni.

E infine flessibilità: sempre pronti a cambiare. Questo ce lo insegnano da Anassimandro in poi i presocratici. 600 anni prima di Cristo. Poi sono stati dimenticati. Riscoperta la flessibilità con Galilei: la scienza è flessibilità. Noi siamo in continuo cambiamento. Non c'è nulla di stabilito, di vero. Anche le cose che sappiamo oggi sono quelle che oggi ci sembra che funzionino, ma sappiamo che domani ...

Voi lo sapete, credevamo che la terra fosse piatta. I Cinesi fino all'arrivo di Ricci nel 1.582 lo credevano ancora. Poi credevamo che la terra fosse il centro del mondo. No! E così via. Copernico, Galileo, poi Newton. Per Newton la gravità è la forza con cui i corpi si attirano. Arriva Einstein e dice: macchè i corpi si attirano! Anche se molti di noi forse pensano anora che i corpi si attirano. Einstein dice : no, assolutamente, lo spazio "è" la gravità, e semplicemente più un corpo è grande più piega questo spazio. E siccome veniamo dal big beng e quindi andiamo velocissimi, se ci troviamo in uno spazio piegato come un imbuto da un grande corpo, allora noi continuiamo a girare in quell'imbuto attorno a quel grande corpo. Non so se avete mai visto nelle fiere come un grande cilindro con dentro un grande cono rovesciato ed entravano dal basso delle moto e man mano che prendevano velocità salivano sempre più in alto sulle pareti sempre più verticali dell'imbuto. Einstein ci spiega che è così: non è che il sole attira la terra, no, il sole piega lo spazio, che è come una gelatina trasparente piegata dalla massa enorme del sole. La terra, che va a grande velocità, si trova in questa piega, in questo grande imbuto e fa come le moto, gira sulle pareti di questa grande piega, di questo grande imbuto. Newton si sbagliava. E così via: la nostra conoscenza è in continuo cambiamento.

Applicate questo a noi. Pensate che l'unica cosa stabile nella vita è il cambiamento. Se prendete atto di questo acquistate una flessibilità, un'apertura incredibile.

Bene. Ora abbiamo il tempo per fare altri due esercizi e poi ci salutiamo. Vi sarete chiesti: perchè ci chiede di chiudere gli occhi, di respirare? Vi ho ripetuto molto l'importanza del senso di sè, del rafforzare il senso di sè per poi essere sempre più forti, più decisi nei rapporti con gli altri. Chiudere gli occhi, concentrarsi sul proprio respiro ci può aiutare a cogliere la nostra unicità, la nostra irripetibilità, il nostro senso di sè.

ESERCIZIO della galleria personale

Chiudete gli occhi, chi lo vuole. Mettetevi comodi. Prendete alcuni bei respiri, prendete tutto l'ossigeno che volete. Date energia con questo ossigeno a quei 3 millimetri di neocorteccia cerebrale che fanno la differenza col resto del mondo animale. E mentre ascoltate il vostro respiro immaginate di trovarvi in un corridoio, o in una grande stanza, oppure in una sala cinematografica e lì vi chiederò di andare a tanti momenti belli della vostra vita e a farne tanti quadri, oppure a farne tanti filmati.
Andate allora, avete tutto il tempo. E metteteci la luce, i colori, la musica che volete. Possono essere quadri fermi o quadri che si muovono, filmati. Andate. Prima, ricordate, avevamo lavorato sul "posto sicuro", un momento nel quale ognuno di voi con se stesso stava bene. Qui potete spaziare in tutti i momenti belli della vostra vita. Ricordarli uno ad uno e immergervi, e goderveli uno ad uno, in questo momento, e rafforzare il senso di sè, il senso di ognuno di voi

Andate. Come una galleria d'arte, come una galleria di filmati. Fatevi la vostra galleria personale alla quale ricorrere in ogni momento per dare consapevolmente la direzione al vostro "organismo direzionale" e sentire dentro di voi l'energia per vivere, per affrontare la vostra giornata, per goderi la vostra giornata, per godervi le vostre relazioni, per relazionarvi in tutte le situazioni nelle quali vi potete trovare.

E state lì tutto il tempo che volete. Prendetevi tutto il tempo che volete.


E come ultimo esercizio: ecco, noi veniamo da 200.000 anni fa, e siamo il frutto recente di una relazione, di una coppia. Questa coppia a sua volta è frutto di un'altra coppia, e così via e così via, di altre coppie. Immaginate che da 200.000 anni, da quando c'è stato il primo uomo e la prima donna del genere homo sapiens sapiens, tutto è avvenuto perchè ognuno di noi oggi fosse qui e non un'altra persona.

Se esaminiamo il mitocondrio, che sapete vine trasmesso dalla donna, arriviamo a 200.000 anni: Eva, la prima donna. Fino a 5 anni fa , se esaminavamo il cromosoma Y, il cromosoma maschile, arrivavamo a 80.000 anni. Ma come? Voleva dire che la donna del genere homo sapiens sapiens c'era da prima e quindi c'erano state delle estinzioni da parte maschile, per cui l'uomo attuale avrebbe solo 80.000 anni? E invece 2 anni fa , un biologo che vive qui ad Alghero e insegna all'università di Sassari, studiando il cromosoma Y, studiandone tutte le mutazioni, ha dimostrato che anche l'uomo ha 200.000 anni. E' stato un avvenimento enorme ed è stato pubblicato sulla rivista "Science". Il New York Time ha poi pubblicato una simpatica vignetta che ha preso il premio 2013 per la miglior vignetta su un avvenimento scientifico. Si vedeva Eva davanti al melo del paradiso terrestre, che trasaliva vedendo sul tronco il graffito "Adamo era qui".

Bene. Noi siamo il frutto di 200.000 anni di generazioni e generazioni. Dentro di noi, provate a pensarci, noi siamo il risultato del lavoro di 200.000 anni se ci fermiamo solo all'homo sapiens sapiens, e di 3 miliardi e 800 milioni di anni se andiamo fino ai primi batteri. Siamo la sintesi di un'energia incredibile. Usiamola, usiamo questa consapevolezza. E in questo esercizio cercherò di aiutarvi ad usare questa consapeolezza dell'immenso fiume di energia che abbiamo alle spalle e di cui ognuno di noi è la sintesi. Ok, pronti?

ESERCIZIO io valgo

Chi vuole: chiudete gli occhi, prendete tutto l'ossigno che volete, e in questo momento ... immaginate, mentre ascoltate il vostro respiro che è la vita dentro di voi, la vostra vita, immaginate alle vostre spalle i vostri genitori che vi mettono una mano sulle spalle e vi sorridono. Al di là dei loro limiti, al di là di quello che pensate dei vostri genitori una cosa è certa, potevate nascere solo da quelle due persone, non da altri. E quelle due persone, al di là dei loro limiti, vi hanno trasmesso la cosa più grande, più preziosa che avete, la vita. E ora la vita è vostra, unica e irripetibile.

E immaginate dietro ai vostri genitori i vostri nonni che vi sorridono.

E dietro i vostri nonni, al di là di loro limiti, immaginate generazioni e gnerazioni, un numero immenso di volti che vi sorridono. Sono i vostri antenati. Un fiume immenso di energia che viene da lontano e arriva fino a voi, ad ognuno di noi.

E se provate a pensare che, in questa lunga catena, immensa, di cui voi siete la sintesi, se in qualsiasi punto di questa catena quella coppia avesse fatto l'amore mezz'ora dopo, da quel punto in poi tutto sarebbe cambiato e voi ... non sareste ... mai ... esistiti. E invece, da migliaia, da milioni di anni, tutto avviene perchè ognuno di voi, oggi, potesse essere qui, non un altro. E mentre prendete consapevolezza di questo, della vostra importanza, della vostra unicità, della sintesi unica e irripetiile che rappresentate, di tutta l'energia che avete e da cui provenite, forse potete cominciare ad ascoltare, nella parte più profonda di voi, una voce, che forse in questo momento può essere meno forte, ma che potrete rafforzare giorno per giorno esercitandovi a renderla sempre più forte, una voce che continuamente e ripetutamente dice:

io valgo
io sono ... (e ognuno qui metta il proprio nome)
e sono unico e irripetibile
e giorno dopo giorno
io sono capace
di percepire
e poi percorrere
con equilibrio
la mia strada

E questa è un po' la sintesi di tutto ciò che abbiamo detto. Vi invito a ripetere questi esercizi ogni mattina, ogni giorno, di fronte a qualsiasi tipo di difficoltà, per cercare e poi trovare la vostra strada.


ALCUNE LETTURE UTILI PER APPROFONDIRE ED ESERCITARSI

  • "Vivi la vita che desideri con la PNL", di Bandler, edit. Alessio Roberti (€ 19,90)
  • "PNL per il benessere", di Bander e Thomson, edit. Alessio Roberti (€ 19,90)
  • "Le parole per migliorare la vita di chi ami...e la tua" di A. Roberti, ed. Mondadori (€ 12)
  • "La biologia delle credenze. Come il pensiero influenza il DNA e ogni cellula", di Bruce Lipton, Macroedizioni (€ 16,50)
Youtube: Gian Luigi Pirovano seminari di psicologia
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