lunedì 30 ottobre 2017

164 - Attrazione, Innamoramento, Amore. Seminario di psicologia tenuto per ResPublica, Alghero. Il video di questo e degli altri seminari lo trovi sul mio canale Youtube: Gian Luigi Pirovano seminari di psicologia
 
8 – Attrazione, innamoramento e amore
 Questa sera toccheremo un argomento da far tremare le vene e i polsi. Con attrazione, innamoramento e amore andiamo a toccare uno dei pilastri fondamentali della vita.
Non parleremo dell'amore fraterno, dell'amore materno, ecc., parleremo del rapporto privilegiato e intimo fra due persone. Abbiamo in programma poi un seminario sui tre pilastri fondamentali della vita, e uno è questo.
Un tema estremamente problematico e nell'affrontarlo ho molto presente quello che alcune statistiche dicono. E spero che qui fra noi questa statistica non valga. Le statistiche ci dicono che solo il 20% delle coppie riesce a costruire un rapporto felice, che continua a crescere poi per tutta la vita. 2 coppie su 10!
Questa sera lavorerò, cercherò di darvi una serie di informazioni, di suggerimenti, di indicazioni. Perchè tutti noi sentiamo istintivamente la voglia di raggiungere l'obiettivo di stare bene nella coppia, nella relazione più intima. Anche se ci possono essere dei periodi nei quali ci diciamo: no, non mi metto più in gioco, non voglio più saperne di coppia. E' allora un grande limite che ci diamo. E spero questa sera di darvi dei semi che poi ognuno di voi elaborerà in modo personale, lavorando a far parte di quel 20% .
C'è poi un 30% che continua a stare in coppia ma sta male. Non auguro a nessuno di trovarsi in questa situazione.
Il 50% infine si lascia, trova il coraggio di dire "non ce l'abbiamo fatta". Con varie situazioni: o tutti e due se ne rendono conto e ognuno va per la propria strada, sperando che ognuno dica all'altro: coi migliori auguri, cercando ognuno di fare tesoro degli errori fatti, in modo da non ripeterli. Quando invece è solo uno dei due che se ne va, possono sorgere grossi problemi perchè può scattare un istinto di possesso pazzesco in chi viene lasciato, un istinto di possesso che fa perdere la lucidità alle persone. Perchè? Perchè è un bisogno fondamentale quello della relazione.
Il bisogno di relazione lo soddisfiamo in tanti modi. Dicevo prima: l'amore filiale, l'amore fraterno, l'amore amicale, ecc. Ma nasciamo da una coppia e sentiamo fortissima la spinta a metterci in coppia.
Partiamo da un dato che è fondamentale. 13,8 miliardi di anni fa... lo scrivo tutto perchè è impressionante vedere i numeri: 13.800.000.000 di anni fa avviene il Big Bang. Giorni fa è arrivato il segnale da una galassia che non conoscevamo, ed è arrivato da 13 miliardi e 400 milioni di anni fa. Quindi 400 milioni di anni dopo il Big Bang è partito questo segnale. I dati che avevamo fino ad oggi quindi erano sbagliati, perchè una galassia per formarsi non può averci impiegato solo 400 milioni di anni dopo il Big Bang, Dovremo quindi andare più indietro nel datare il Big Bang. La scienza è fatta così, di continue correzzioni davanti a nuovi dati. Per ora teniamo l'ipotesi del Big Bang a 13,8 miliardi di anni fa e aspettiamo i nuovi studi.
La Terra si forma invece 5 miliardi di anni fa, e il sole ha ancora 5 miliardi di anni di risorse, poi tutto finisce. Ma, sulla Terra, quando inizia la prima cellula? 3,8 miliardi di anni fa. Quindi sulla Terra ci sono voluti 1,2 miliardi di anni prima che si creassero le condizioni per la nascita della vita, per la nascita dlla prima cellula. Da lì è partito tutto e noi veniamo da lì coi nostri 50 trilioni di cellule che formano il mio organismo.
Ma il primo Homo Sapiens Sapiens inzia solo 200.000 anni fa. Cioè a partire dalla prima cellula vivente noi abbiamo ben 3,6 miliardi di anni nei quali siamo stati animali e solo 200.000 anni di vita umana, di quella neocorteccia che fa la differenza rispetto alle scimmie.
Ricordate il 50% di coppie che si lasciano? Ricordate che la situazione problematica si ha quando uno dei due non capisce e scatta l'istinto di possesso? Cioè scattano quei 3,6 miliiardi di vita animale e i 200.000 anni di neocorteccia in quel frangente non ce la stanno facendo a controllare il nostro istinto animale.
Le statistiche ci dicono che una donna ogni tre giorni viene uccisa dal compagno. Ho scoperto in un libro di Piero Angela che ogni 100 donne uccise per questo meccanismo che fa perdere la ragione, ci sono 65 uomini che venono uccisi dalla compagna. La differenza qual'è? Che mentre gli uomini uccidono per l'istinto animale di possesso, di proprietà, di territorio, le donne uccidono per esasperazione, perchè non ce la fanno più a subire.
Una prima conseguenza di queste iniziali considerazioni può essere questa: ciò che il nostro organismo conosce è molto ma molto di più (3,8 miliardi di vita) che la nostra consapevolezza (solo 200 milioni di anni). Siamo governati in gran parte dalla nostra storia animale.
Cosa cerchiamo di fare con la psicologia, con questi seminari? Cerchiamo di dare elementi perchè la consapevolezza cresca e riesca a gestire questi 3,6 miliardi di vita solo animale che abbiamo in noi, nelle nostre cellule. Perchè è importante questo? Voi conoscete la Risonanza Magnetia Funzionale (fMR) per tanti motivi. Negli ultimi anni è stata molto importante anche per gli psicologi che collaborano coi neurobiologi perchè la fMR ci fa vedere cosa succede nel nostro cervello quando noi pensiamo, quando noi amiamo, quando perdiamo le staffe, ecc.
Voi avete figli, nipoti, teen agers. Sappiamo che fino a circa 22 anni il nostro cervello non è completo, nel senso che le connessioni fra neuroni sono ancora in forte sviluppo. In particolare nella zona prefrontale la maturazione arriva tardi. E' la zona che ci permette di contare fino a 10 prima di agire. Forse ricorderete che in quell'età , nell'adolescenza, ci siamo trovati spesso a fare delle cose di cui dopo 5 minuti ci pentivamo. Quella dell'adolescenza è un'età nella quale abbiamo tante difficoltà nel gestire la vita e la nostra storia animale è più forte. E' importante saperlo, sia per i teen agers, sia per chi sta loro vicino e li aiuta a crescere.
Comunque sia, anche noi adulti non abbiamo sempre la capacità di gestire i nostri istinti, presi dalle emozioni, presi da sensazioni forti.
E fra queste sensazioni, fra queste emozioni ecco l'attrazione. Cos'è l'attrazione? L'abbiamo provata tutti. Può capitare anche una volta al giorno. Ci capita continuamente di essere attratti da qualcuno. Sono i 3,8 miliardi di animalità che stanno lavorando. Perchè qual'è l'unico scopo della natura? Moltiplicare gli esperimenti sulla vita. Lo fa da 3,8 miliardi di anni ed è l'unica cosa che alla natura interessa fare. Darwin ci ha spiegato molto bene i meccanismi dell'evoluzione.
Perchè la vita si molteplichi bisogna che le persone si attraggano. Ecco perchè sentiamo l'attrazione. Poi noi ci diamo delle razionalizzazioni: perchè è bello, perchè è bella, perchè i suoi occchi, perchè parla bene, perchè i capelli, , perchè, perchè ... E va benissimo. Godiamoci la vita! Ma è importante anche riflettere e capire che è la natura che lavora. E' importante soprattutto capire che con questi 200.000 anni di Homo Sapiens Sapiens, ciò che conta non è cosa sentiamo, cosa che non dipende dalla nostra volontà, ma ciò che decidiamo di farne.
Vi sarà capitato, capita a tutti, di sentirvi attratti da una persona, poi la sentite parlare, oppure venite a sapere qualcosa, e vi cascano le braccia. Quindi le attrazioni possono iniziare e possono finire anche velocemente. C'è una sostanza che si chiama dopamina che vediamo scattare quando sentiamo attrazione per una persona. Si stanno facendo degli studi ma non capiamo ancora perchè ad un certo punto, per una persona di cui alle volte non c'eravamo neanche quasi accorti, di colpo sentiamo partire una forte attrazione. Scatta la dopamina, il neutromodulatore del piacere, e sentiamo quella che chiamiamo attrazione. Poi diciamo: perchè è bello, perchè è alto, ecc. ecc. , ma in realtà è la natura che sta lavoando. Poi diciamoci pure quello che vogliamo: è bello, è divertente, è piacevole, e godiamocelo!
L'attrazione quindi può finire anche molto rapidamente, ma se continua ecco che entra in gioco un altro neuromodulatore, la serotonina. E arriva l'innamoramento. Mentre la dopamina cresce, quando scatta l'innamoramento cala la serotonina. E cosa succede? Succede che in qualunque posto io sia penso a quella persona, qualunque cosa faccia io penso a quella persona. Sono per strada e penso a quella persona, sono in bagno e penso a quella persona, sono a scuola e penso a quella persona, ecc. ecc. Pensiero fisso.
Sono i 3,6 miliardi di anni prima dell'homo sapiens sapiens che fanno scattare questo neurotrasmettitore, la serotonina, e divento pazzo di quella persona. L'innamoramento viene definito anche la pazzia dei sani e la sanità dei pazzi. E' qualcosa di molto bello e voi lo sapete. Ma se noi esaminiamo il nostro organismo vediamo che il neuromodulatore del piacere, la dopamina, continua a stare alta, ma scatta l'abbassamento della serotonina che è il neuromodulatore che fa partire i pensieri ossessivi. E l'innamoramento è un tipo di pensiero ossessivo, un tipo piacevolissimo di pensiero ossessivo!
Se conoscete degli ossessivi, quelli che ad esempio si lavano continuamente le mani o che fanno continuamente una serie di riti, ecco, funziona lo stesso meccanismo, l'abbassamento della serotonina. La differenza sta nella dopamina, il neuromodulatore del piacere, che nell'innamoramento resta alta. L'innamoramento è un'ossessione spelndida, bellissima.
Ma si è visto che la serotonina sta bassa qualche mese, al massimo circa 2 anni, poi torna ad un livello normale e cominciamo a vedere l'altra persona anche coi suoi difetti, i suoi limiti.
Durante l'innamoramento tutto è splendido, è il massimo, è un momento magico della nostra vita, godiamocelo. Ma quando la serotonina risale cominciamo a vedere anche i limiti della persona. E se non si è lavorato, nel modo che dirò, durante l'innamoramento, è un problema. Arriviamo qui al punto nodale.
Vi dicevo che il problema non sono le emozioni. Qualunque emozione noi proviamo, non meravigliamoci mai. Sia bella o sia brutta, non meravigliamoci. Quante volte abbiamo avuto voglia di ammazzare qualcuno? Non meravigliatevi, è normale. Il problema non sono le emozioni, il problema è cosa ne facciamo. Il problema è come utilizzo i 200.000 anni di Homo sapiens sapiens rispetto ai 3,6 miliardi precedenti di vita animale che ho alle spalle.
Arriviamo al dunque. Cos'è l'amore. Vi ricordo prima che il 50% delle coppie si lascia, e se vi trovate in questo 50% chiedetevi quali sono stati i vostri errori, non quelli dell'altro. Quelli dell'altro sono suoi problemi. I vostri sono gli errori da metere a fuoco, per evitare di ripeterli anche nel prossimo incontro. Il 30% continua a stare assieme ma ci sta male, e non vi auguro di trovarvi qui. Solo il 20% riesce a star bene assieme e a costruire l'amore. La parola amore che viene usata in tutti i film, in tutti i romanzi, in tutte le canzoni, ecc. va sostituita ovuque con le parole attrazione e innamoramento, perchè l'amore è un'altra cosa.
C'è una parte del nostro cervello che si chiama nucleo caudato, ma il nome è secondario, ed è il centro sia del piacere, della ricompensa, sia della sofferenza psicologica di quando si è lasciati, di quando si sente un fallimento emotivo. Ed è una sofferenza terribile. Ma dobbiamo prenderne atto se siamo lasciati, e capire cosa cambiare in noi per non ripetere gli errori nostri quando ripartirà l'attrazione e l'innamoramento.
Alla natura cosa interessa? Continuare a sperimentare la trasmissione della vita. Non fa mai scattare l'innamoramento fra due persone molto simili, perchè la natura non vuole cloni, vuole sperimentare soluzioni nuove e lo fa da 3,8 miliardi di anni. Questo è bellissimo perchè ci fa provare il piacere splendido dell'innamoramento, ma è anche un problema perchè ci impone di integrare due personalità diverse, cosa non facile.
La natura ha posto il centro del piacere nello stesso punto del centro del dolore, dell'avversione, il nucleo caudato. Alla natura interessa moltiplicare la vita unendo due sessi. Se non riesco nell'integrarmi con l'altro sesso il piacere si trasforma, nel nucleo caudato, nel dolore del fallimento, nella paura profonda della solitudine, della privazione del contatto. La tortura più grande non è la tortura fisica, ma la tortura psicologica, la deprivazione sensoriale che avviene quando si è lasciati. Se ci mettessero in una stanza soli, senza alcun rumore, isolati da tutto, impazziremmo: è il dolore più grande, la deprivazione sensoriale. E' un bisogno vitale quello della relazione, e quando perdiamo una relazione importante, al nostro organismo sembra di impazzire.
E la serotonina dopo circa al massimo 2 anni torna alla normalità. E' come se la natura dicesse: due anni bastano per far ripartire una vita, poi è ora di provare un altro esperimento con un'altra persona e quindi lasciare spazio ad un'altra attrazione e a un altro innamoramento.
C'è un'immagine molto bella. L'innamoramento è come entrare in uno splendido giardino. Ce lo dà la natura col piacere dell'attrazione e dell'innamoramento. Un giardino meraviglioso. Ma se noi cadiamo nell'illusione, purtroppo molto diffusa, che l'attrazione e l'innamoramento sono l'amore, i rovi, le spine e quindi il fallimento sono in agguato.
Quante volte abbiamo sentito che il matrimonio è il giorno più bello della vita? E' un grande errore: l'illusione che una volta sposati è tutto fatto, tutto emotivamente garantito.
Cosa succede allora in quel giardino? E' meraviglioso, passeggio, mi siedo, ci vivo... e non lo coltivo. Cominciano a crescere le erbe, poi i rovi, poi, poi, poi, ... e sono problemi. La parola amore la trovate ovunque, anche sui muri: ti amo! Se si scrivesse "mi piaci", "ti desidero", "sono innamorato di te" sarebbe ok: esprimerei ciò che la natura mi fa sentire. Ma l'amore è un'altra cosa, ed è una cosa talmente intima che uno se la tiene, non va a sciverla su un muro. Sente attrazione, scrive amore, ma sbaglia la parola perchè nessuno glielo ha mai spiegato. Per questo l'amore è così raro raggiungerlo, perchè non lo si spiega ai ragazzi, e se non lo si spiega fa fatica ad esistere. Quindi lo si vede poco. E non lo si può inventare se non si hanno dei modelli sui quali creare il proprio amore.
Come fare allora a passare dall'innamoramento all'amore. L'attrazione ce la dà la natura, l'innamoramento ce lo dà la natura, ma l'amore non ce lo dà. E molti purtroppo pensano che la natura ci dia anche l'amore, ma ormai sappiamo che sbagliando stiamo scambiando attrazione e innamoramento per amore.
L'amore è una costruzione, è il coltivare consapevolmente quel giardino, curando e sviluppando le sue bellezze, occupandosene costantemente ambedue.
In tutte le coppie che negli anni, ho visto ho cercato di capire cosa succedeva nei corsi prematrimoniali che alcune coppie avevano frequentato: purtroppo mai un solo accenno a quanto vi sto dicendo. Mentre andrebbe spiegato tutto questo fin dalle scuole medie, quando iniziano le tempeste ormonali e partono il menarca e lo spermarca. Ma nessuno lo fa, perchè nessuno lo ha chiaro. Nella miriade di libri che ho studiato, solo in uno ho trovato questa chiarezza. Ne sono stato felice da una parte, ma sconsolato dall'altra, perchè vedo che neanche il mondo della psicologia ha chiaro tutto questo.
Aiutare i ragazzi, le persone a non meravigliarsi delle emozioni, ad imparare a riconoscerle e a gestirle col sorriso che la consapevolezza della nostra storia animale ci dà. Provate a sostituire nei romanzi, nei film, sui muri la parola amore con le parole attrazione e innamoramento e sorridete: vi rafforzerete in questo modo nella consapevolezza che costruire l'amore richiede lavoro. Credo finora di aver visto un solo film, o forse due, nei quali la parola amore era ben collocata. E invece non ho mai incontrato romanzi dove la parola amore fosse ben collocata. Film, romanzi, video, canzoni, ecc. in questo modo diffondono un'idea sbagliata di amore. Che l'attrazione è amore, che l'innamoramento è amore. E' un grosso problema. E non c'è consapevolezza di ciò. (vedi sul mio canale youtube: Gian Luigi Pirovano seminari di psicologia, il seminario su "I tre pilastri della vita: lavoro-studio, affetti e consapevolezza").
No! La natura ci prepara un giardino delizioso, l'attrazione e l'innamoramento, giocando fra dopamina e serotonina e altri neurotrasmettitori e neuromodulatori, ma se il giardino non lo si coltiva assieme... Si finisce col soffrire in mezzo ai rovi, o col cambiare giardino, ascoltando nuove attrazioni e nuovi innamoramenti, ma col rischio di ripetere gli stessi errori, gli stessi meccanismi illusori.
Che fare? Veniamo allora alla parte costruttiva. Alla base c'è la consapevolezza della nostra lunghissima storia animale, 3,8 miliardi di anni, e della nostra breve storia di Homo sapiens sapiens, soli 200.000 anni.
Quando entriamo in questo splendido giardino stiamo bene, benissimo. All'inizio non vediamo i difetti dell'altra persona, o se li vediamo li mettiamo da parte immediatamente. Li vedono solo gli altri, ma su questo diventiamo sordi e ciechi nei loro confronti. Se qualcuno di voi, qui, è innamorato, può capire tutto questo, questa sordità e cecità.
Poi pian piano si cominciano a sentire le diversità ed è il momento delicato: solo se ci si lavora si può cominciare a costruire l'amore. Come fare a rispettare la diversità dell'altro e contemporaneamente ad esserre assertivi sulla nostra diversità? E come fare a venirsi incontro piacevolmente, arricchendosi delle diversità di ognuno? Un partner sviluppa i propri interessi, l'altro partner sviluppa a sua volta i propri, altri interessi si coltivano in comune, ma senza sentirsi tarpati nelle proprie particolarità. Quando questo avviene si cresce e ci si arricchisce vicendevolmente.
Quante volte invece ni sento dire: "ma lui/lei va coi suoi amici/amiche", "ma a lui/lei piace la montagna e a me invece piace il mare", ecc. ecc.
In questo giardino ci sono fiori e piante che piacciono a tutti e due, ed è un piacere curarli assieme, ma l'orto può magari attrarre lui e gli animali domestici invece attraggono lei. Sarà un piacere godere assieme dei fiori e delle piante. Ma quando lui torna dall'orto e lei dalla cura degli animali domestici, tutti e due hanno soddisfatto le loro particolarità e quando si incontrano sono due persone soddisfatte, pronte a rapportarsi piacevolmente in ciò che li accomuna.
Ci saranno sempre interessi che accumunano, e ci saranno sempre (è rarissimo che non ci siano) interessi individuali diversi che è fondamentale che trovino risposta, pena creare due persone monche e inevitabilmente insoddisfatte.
Ricordatevi, la natura non vuole cloni, ma vuole sperimentare sempre cose nuove e per questo fa attrarre persone diverse, con storie diverse, con alcuni gusti diversi, con modi di pensare in parte diversi, ecc. Ci saranno quindi sempre interessi in parte comuni, in parte diversi. E' fondamentale che vengano coltivati anche questi interessi diversi perchè rafforzano il senso di sè: forse il lavoro, forse un hobby, forse un modo di intendere la società, ecc. Altrimenti la coppia diventa una prigione.
Con la pillola anticoncezionale noi abbiamo detto alla natura: tu vuoi fare esperimenti di vita, ma ora tutto questo abbiamo imparato a gestirlo noi. E questo dà una possibilità in più alla coppia nel gestire una parte della propria vita, la parte che riguarda l'intimità sessuale. L'intimità sessuale ora possiamo esprimerla con più serenità nell'intesa reciproca. Lavorando coi gusti dell'uno, coi gusti dell'altra, le fantasie dell'uno, le fantasie dell'altra, le cose che piacciono ad ambedue, le cose che invece sono solo la proposta dell'uno o dell'altra. Per coltivare il giardino della sessualità nella fiducia reciproca e cercando la via dove le cose in comune si godono appieno mentre sulle differenze si tenta, si prova, si vede cosa è possibile nella fiducia reciproca e nell'attenzione alle rispettive sensibilità. Come è possibile arricchire quella parte comune col ontributo di ognuno.
Ecco in questo schema gli aspetti sui quali lavorare per costruire l'amore.

Attrazione
Innamoramento
---------(Libertà)-----------
AMORE = lavoro comune per:
Piacere dell'intimità fisica
Piacere dell'intimità psicologica
Piacere della tenerezza
Piacere della quotidianità
Piacere della progettualità
Consapevolezza della libera scelta quotidiana
Consapevolezza che la natura  farà sempre sentire
altre attrazioni e altri innamoramenti

Abbiamo appena visto la costruzione del piacere dell'intimità fisica.
La difficoltà sta nella differenza notevole fra la sessualità maschile, istintivamente connotata da aggressività, e la sessualità femminile, connotata da accoglimento. La sessualità dell'uomo è tutta esterna, come il suo organo sessuale. Basta vedere un volto, basta vedere una silouette e nel maschio può scattare il desiderio sessuale, l'attrazzione. La sessualità della donna è tendenzialmente tutta interna, come i suoi organi sessuali. La donna è più riflessiva anche per la sua storia di oppressione che l'ha resa più attenta al mondo delle emozioni. La fisicità, la silouette alla donna non basta, bisogna che senta anche altro che la attrae e per lo più sono qualità interiori. L'uomo nella sessualità è una lepre, la donna una tartaruga. Solo venendosi incontro potranno costruire un reciproco piacere sessuale.
Scambiare il proprio desiderio sessuale con l'amore è un grosso fraintendimento. Le statistiche ci dicono che in Italia ci sono 10 milioni di uomini che cercano il sesso a pagamento. La sessualità c'è, anche qui, ma è evidente che non basta il desiderio sessuale perchè ci sia amore. Donne che cercano sesso a pagamento sono invece un numero trascurabile. Dico questo per sottolineare quanta diversità c'è fra la sessualità dell'uomo e la sessualità della donna, e quanto è impegnativo e importante trovare fra le due un'armonizzazione.
Piacere dell'intimità psicologica: parlarsi, comunicarsi le emozioni. Qui la difficoltà è spesso enorme nell'uomo, educato prevalentemente ad ingoiare le emozioni ( "piangi? ma allora sei un ometto, sei una femminuccia!")
Poi c'è la costruzione del piacere della tenerezza. Qui la difficoltà sta ancora nell'educazione del maschio alla repressione dei sentimenti, mentre la donna viene da sempre educata ad esprimerli.
Poi la costruzione del piacere della quotidianità. La difficoltà sta nella proiezione culturale dell'uomo verso l'esterno della casa e invece la spinta culturale della donna al nido. Quante volte vediamo uomini che invece di tornare a casa e coltivare il piacere reciproco della quotidianità se ne vanno al bar o altrove a passare ore, perdendo la relazione con la famiglia, o buttano tutto nel lavoro trascurando la quotidianità familiare.
Il piacere della progettualità è un altro aspetto da coltivare assieme.
Ed è poi fondamentale sapere che la scelta reciproca può finire ogni giorno: libertà. Perchè nessuno è prigioniero dell'altro e nessuno fa prigioniero l'altro. L'amore è libero, se non è libero che amore è (Bergoglio)? Questo significa che le coppie che riescono a costruire amore sanno che ogni giorno può finire perchè si è liberi, e allora ogni giorno lavorano per coltivarlo, per alimentarlo, coltivando i 4 piaceri che abbiamo visto.
E infine la consapevolezza di come lavora la natura. Cioè: sempre, per tutta la vita, la natura farà sentire ad ambedue altre attrazzioni, altri innamoramenti. Se ho questa consapevolezza sorriderò, dirò "ti conosco natura" e confermerò la mia scelta portando dentro la coppia quelle emozioni che la natura mi offre all'esterno. Vedo una donna, un uomo che mi attrae? Ne capisco il piacere, sorrido e ringrazio la natura, e scelgo. Se la scelta è di continuare a coltivare il mio giardino, porto quelle emozioni dentro la mia coppia, immaginando il volto, il corpo, il sesso, la voce del partner e lo abbraccio dentro di me rafforzando la relazione. Se scelgo si seguire la nuova attrazione, il nuovo innamoramento, sono libero di farlo, ma è importante che tenga conto di tutto quanto finora ho detto.
Quindi se si lavora assieme sui seguenti sei punti l'amore cammina:

  • il piacere della fisicità
  • il piacere della tenerezza
  • il piacere della quotidianità
  • il piacere della progettualità
  • la consapeolezza che la scelta è quotidiana ed è libera
  • la consapevolezza del continuo lavoro della natua

La cosa splendida è che quando l'amore cammina, tutte le sensazioni che si sono provate nell'attrazione e nell'innamoramento si rafforzano e acquistano un nuovo sapore di forza, di sicurezza, di solidità nel piacere.
Quante volte abbiamo sentito frasi del tipo: cosa vuoi, dopo due o tre anni ci si stanca, la crisi del settimo anno, l'abitudine, ... Tutti luoghi comuni che girano alla grande. E' un vero peccato, un vero spreco di possibilità. Perchè nessuno spiega cos'è l'attrazione, cos'è l'innamoramento e che l'amore è un'altra cosa, che non ce lo dà la natura. L'amore è il coltivare consapevolmente il giardino dell'attrazione e dell'innamoramento. Altrimenti, se non li si coltiva, attrazzione e innamoramento finiscono e nel giardino crescono rovi e spine. E si sta male. E la spinta a cambiare giardino diventa forte. E se si decide di cambiare giardino senza consapevolezza di questi meccanismi, il rischio di ripetere gli stessi errori resta sempre in agguato.
In queste poche cose c'è il segreto per uscire dai luoghi comuni. Voi lo sapete, i luoghi comuni sono un cappio molto forte e solo con la consapevolezza possiamo riuscire a togliercelo, almeno in parte, perchè comunque nei luoghi comuni siamo immersi. Questa sera ho cercato di togliervi il cappio dei luoghi comuni sull'amore.

In questa parte finale voglio darvi due esercizi che vi consiglio di fare a casa in coppia, per continuare a coltivare l'amore se già ci siete dentro, per cercare invece di costruirlo se siete in difficoltà.
Esercizio dei 7 minuti
L'esercizio richiede 15 minuti al giorno. Potreste andare a letto 15 minuti prima e farlo nel vostro letto. Serve una sveglia. Si inizia tirando a sorte chi comincerà la prima sera. La sera dopo inizierà l'altro e così via alternando i turni.
Il primo punta la sveglia a 7 minuti e inizia a parlare seguendo queste regole:
  • non guardi la sveglia, ma sarà il suono a dirti che i 7 minuti sono passati
  • riempirai tutti i 7 minuti, perchè se finisci gli argomenti li ripeterai daccapo per riempire i 7 minuti (vi accorgerete che, ripetendo, molte espressioni cambiano)
  • sai che l'altra persona starà completamente zitta per tutti i 7 minuti
  • sai che l'altra persona sta ascoltando non per giudicare, ma per capire il tuo mondo
  • se ti scappa un'accusa chiedi subito scusa e trasformala nel linguaggio dell'io
  • finiti i 7 minuti è l'altra persona che prende la sveglia e la mette a 7 minuti
  • poi fino al prossimo esercizio si lascia che le riflessioni continuino nelle vostre menti e quindi non se ne parla

Ma cos'è il linguaggio dell'io? Se io accuso un altro, lui istintivamente si difenderà e quindi sarà difficile capirsi. Se invece trasformo l'accusa istintiva e dico: quando tu hai detto questo, quando tu hai fatto questo IO MI SONO SENTITO COSI' E COSI', le cose cambiano. Perchè alle accuse si risponde istintivamente difendendosi, ma di fronte ai sentimenti si è più portati ad ascoltare e a chiedersi "io non voglio procurargli questi sentimenti negativi e allora cosa posso fare perchè non stia male?" Questo è il linguaggio dell'io.

Con questo esercizio ci si allena piano piano ad ascoltarsi fino in fondo, ci si allena ad evitare le accuse e ad sprimere sentimenti, e ci si allena a capire i due mondi diversi di due persone inevitabilmente diverse, e a riflettere su come rispettarsi e contemporaneamente su come venirsi incontro


Esercizio degli indovinelli

Ognuno dei due prende un foglio che resterà privato. Traccia in verticale una linea che lo divide in due. In alto a destra scrive "io", in alto a sinistra scrive il nome di lui o di lei.
Ogni sera ognuno separatamente e privatamente si chiede cosa potrebe fare il giorno dopo che sicuramente farà piacere all'altro. Fra tutte le idee che gli vengono, sceglie la più piccola, la più semplice, la scrive nella prima colonna e il giorno dopo la fa.
Il giorno dopo, sapendo che anche l'altra persona ha fatto lo stesso esercizio, sta molto attento a cercare di indovinare, fra tutte le cose che l'altro fa e che gli piacciono, quale l'altro avrà scritto sul foglio, sapendo soltanto che la consegna è quella di realizzare l'idea più piccola e più facile fra tutte. E la scrive sulla colonna di destra del foglio sotto il nome di lui o di lei
Così si va avanti per una settimana e ci saranno 7 comportamenti decisi giorno per giorno e 7 tentativi di indovinare i comportamenti decisi dall'altro.
Nel fine settimana ci si confronta e si vede quanto si è stati capaci di indovinare quello che l'altro ha deciso di fare ogni giorno.

Questo eserizio aiuta a concentrarsi sulle piccole cose di ogni giorno, sulle piccole attenzioni di ogni giorno, e aiuta a concentrarsi sul positivo, su tutte le piccole cose positive che l'altro fa, perchè dovendo indovinare quanto deciso dall'altro, l'attenzione inevitabilmente si concentra su tutte le più piccole cose positive che ci arrivano dall'altro e che in genere trascuriamo o diamo per scontate.


Il consiglio è di fare questi due esercizi almeno per una settimana ogni volta che lo si desidera, ma soprattutto quando c'è un momento di difficoltà iniziare a farli e continuare finchè qualcosa cambia.

domenica 10 settembre 2017

163- PESO FORMA E PSICOLOGIA Seminario di psicologia tenuto a ResPublica di Alghero. Questi e gli altri seminari li trovi su Youtube: Gian Luigi Pirovano seminari di psicologia
 
7 – Peso forma e psicologia

Peso forma e psicologia. Una prima precisazione: questa sera non parleremo né di anoressia, né di bulimia, né di vomiting. Sono problemi che vanno affrontati personalmente, in un rapporto diretto.
Voi sapete che su 100 persone che soffrono di anoressia, 7 muoiono , non ce la fanno. Per lo più sono ragazze, ma da un po' di tempo si vedono anche maschi anoressici.
Bulimia si ha quando uno si abbuffa e si crea uno strato di difesa di grasso.
Vomiting è il terzo grande problema legato al cibo. Si tratta di persone che appaiono normali nel peso, ma mangiano e poi vomitano compulsivamente. Mangiare e vomitare, mangiare e vomitare. E vomitare per lo più di nascosto.
Oggi invece trattiamo di persone comuni che cercano di avere un peso soddisfacente, ma fatta una dieta riprendono peso e si trovano sempre daccapo. Con un andamento a fisarmonica. Ne conoscete? Come fare ad evitare questo processo a fisarmonica utilizzando le conoscenze di psicologia.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha studiato il range del peso forma delle persone, legandolo ad altezza ed età. Ecco la formula dell'OMS: Kg: m2. . Questa formula ci dà il BMI (Body Mass Index) l'indice di massa corporea.
Se il risultato è inferiore a 18,5 siamo sottopeso.
Se il risultato è sopra 24,9 siamo sovrappeso di primo, secondo, terzo grado (obesità)
Fra 18,5 e 24,9 siamo ok.
La cosa interessante è questa: se prendo un'altezza qualsiasi, scopro che sono ok all'interno di un range abbastanza ampio. Ad esempio per un'altezza di 1,60 m il range va da 50 Kg a 63 Kg. Scoprirete che il range è sempre attorno ai 13 – 15 Kg. Cosa significa? Significa che è fondamentale il senso soggettivo di benessere: c'è chi si sente ok verso il limite inferiore, c'è chi si sente ok verso il limite superiore e così via. Ci può essere una persona alta 1,60 m che si sente ok, pieno di energie a 50 kg; un'altra invece che si sente in forma a 63 Kg. La sensazione è soggettiva.
La prima cosa che vi consiglio è questa: appena arrivate a casa fate i vostri calcoli con questa formula e vedete dove vi trovate.
Sapete che dovrete fare i conti però con la spinta sociale. Sapete dagli studi di arte, di letteratura, che fino alla prima parte del 900 la bellezza e la salute erano collegate nella mentalità comune alle forme rotonde, che erano anche segno di ricchezza. A partire dagli anni 50, con la crescita del benessere nel mondo occidentale, col nascere e lo svilupparsi della pubblicità a partire dalle grandi agenzie USA, gradualmente è venuta avanti l'idea della bellezza come magrezza.
Si è arrivati a delle esagerazioni da anoressia, fino al punto che qualche casa di moda ha provato a reagire e a fermare l'eccessiva magrezza. Avevano deciso di non accettare più modelle sotto un certo peso. Ma da un po', di questo movimento, non se ne sente più parlare.
Quindi sappiate, e questa è un'informazione molto importante (lo potrete afferrare sempre meglio quando faremo il seminario sull'ipnosi), che se facendo i vostri calcoli siete nel range giusto dell'OMS, sarà importante che vi diciate: condizionamento sociale e pubblicità andate a quel paese! Ditevi: "sono a posto e vedrò poi io in quale punto all'interno del range mi sento ok".
L'invito è quello della consapevolezza: provate a lavorare su qualcosa di oggettivo, andando oltre i messaggi, andando oltre la bolla ipnotica della società e dei mass media.

Questa sera cercherò di darvi un aiuto perchè abbiate degli strumenti per andare oltre questi condizionamenti sociali. Cercherò di aiutarvi a costruire una consapevolezza che diventi una competenza inconscia. Vi aiuterò a fare degli esercizi. E se voi questi esercizi o l'esercizio che sceglierete lo farete con costanza, ad un certo punto vi verrà automatico di fronte a un piatto dire a voi stessi un sì, un no, scegliere una quantità, ecc. Di fronte ad un pasticcino dire un sì, un no, il quanto, ecc.
Se noi lavoriamo e ci esercitiamo a comunicare col nostro inconscio ci può diventare facile fare delle scelte corrette e dire "va bne così, sono sazio", oppure "no grazie", oppure di fronte ad un invito al bar dire "grazie, ma sono a posto e vengo a farti comagnia". Se sto bene, se sento un buon equilibrio, perchè toccarlo?
Cose non facili quelle che vi sto dicendo.E credo che tutti ne siamo consapevoli. Ma il lavoro che adesso faremo mirerà ad aiutarvi ad andare in questa direzione, a creare dentro di voi una competenza inconscia che piano piano vi renda facile essere voi, di fronte a qualsiasi stimolo, a decidere serenamente.

Esercizio.
Provate ognuno di voi a individuare la frase negativa che ognuno di voi dice a se stesso quando non è soddisfatto del proprio peso. Potrebbe essere ad esempio "non sono Capace", "non ce la faccio", "non valgo", ecc. Provate, ognuno, a raccogliervi e a percepire se e che cosa il vostro inconscio vi fa arrivare di negativo rispetto al vostro peso. Se siete ok godetevela e state solo ad osservare quello che gli altri faranno.
Secondo passaggio: provate ora a trasformare quella frase in positivo. Ad esempio se la frase negativa è "non sono capace", il contrario sarà "sono capace di coltivare il mio peso forma",. Oppure se è "non valgo niente" pensando a tutti gli sforzi fatti in passato, il contrario sarà "io valgo e sono capace".
Queste due frasi saranno importantissime in tutto questo seminario: la frase negativa e in particolare la frase positiva, che è il nostro obiettivo.
Adesso, per chi se la sente, vi chiederò di chiudere gli occhi e ascoltare la mia voce. La chiusura degli occhi è utile per essere più concentrati, perchè stiamo lavorando per andare a mettere un seme dentro il nostro inconscio, perchè germogli e giorno dopo giorno, coltivandolo, dia frutti.
Chiudete gli occhi, fate un bel respiro, ascoltate il vostro respiro: è la vita dentro di voi, la vostra vita, unica e irripetibile. E mentre ascoltate la vostra vita dentro di voi immaginatevi col vostro peso forma. E a questa immagine metteteci i colori che vi piacciono, aggiungete una musica che vi piace, date a questa immagine una luce per voi gradevole, piacevole. A qualcuno piacerà soffusa, ad altri piacerà forte e decisa, molto luminosa, ecc.
E mentre avete dentro di voi questa immagine, con la luce che volete, coi colori che volete, con la musica che volete, dite dentro di voi la frase positiva che avete individuato. Sarà "io sono capace", sarà "io valgo", sarà "io posso", ecc.
E in questo momento, con la vostra mano destra battete alternativamente il vostro ginocchio o la vostra coscia destra con la mano sinistra e il vostro ginocchio o la vostra coscia sinistra con la mano destra, alternativamente.
E state lì a godervi, immersi in questa immagine positiva, coi colori, la luce, la musica che preferite e con la vostra frase positiva, tutto il tempo che volete. E riaprirete gli occhi quando vorrete.
Prima di proseguire vi devo una spiegazione: perchè vi ho chiesto di battere alternativamente sulle vostre cosce? Lo approfondiremo quando faremo il seminario sull'EMDR. Per ora vi basti sapere che è una tecnica tutta basata sul modo di lavorare del nostro cervello. Vedremo in quel seminario come con questa tecnica andiamo a stimolare i due emisferi cerebrali facilitando la loro sintonizzazione e la loro collaborazione.

Stiamo ora cercando di mettere un seme nel nostro inconscio in modo che germogli e possa lavorare per costruirci una nostra autonomia rispetto al benessere relativo al nostro organismo, al nostro peso. In sostanza si tratta di tecniche di autoipnosi (faremo anche un seminario sull'ipnosi).
Nell'autoipnosi è molto importante lo stato di rilassamento che si riesce a raggiungere. Prenderemo pertanto l'esercizio appena fatto e lo ripeteremo in una situazione di relax. Vi insegnerò tre tipi di rilassamento molto semplici, che ho già utilizzato nel seminario sull'ansia, e che oggi applicheremo al peso forma. Sono tecniche di rilassamento utili in molte occasioni, quando in particolare abbiamo bisogno di femarci un attimo prima di prendere delle decisioni.
Esercizio: rilassamento differenziale di Jacobson
Vi chiederò fra poco di riaccedere all'immagine di prima, coi suoni, colori, musiche che preferite, con quella frase positiva molto importante, mentre vi aiuterò a fare il rilassamento differenziale. Differenziale perchè rilasseremo in successione i vari arti. Jacobson ha dimostrato che con qusta tecnica, mentre si rilassa un arto nel modo che vi indicherò, si ha un effetto alone che va a diffondersi in tutto l'organismo.
Pronti? Chiudete gli occhi. Ascolta il tuo respiro, la vita che è dentro di te. Vai ora a quell'immagine col tuo peso forma, con quei colori, quella luce, quella musica e con quella frase positiva che ti dà forza. E mentre sei lì visualizza la tua gamba destra, il piede, il tallone, il polpaccio, la coscia, il gluteo. Stringi più forte che puoi tutta la tua gamba destra e una volta che l'hai tesa al massimo abbandonala di colpo. Ora aspetta un momento e poi ripeti.
Ora visualizza la tua gamba sinistra e ripeti il procedimento due volte.
Visualizza il tuo braccio destro e ripeti il procedimento per due volte.
Lo stesso per il tuo braccio sinistro.
Ora visualizza la tua spina dorsale: le cervicali, le dorsali, le lombari. E per rilassare tutta la colonna vertebrale riempi completamente i tuoi polmoni e poi espella di colpo tutta l'aria..
Ripeti dopo un po' una seconda volta.
Visualizza ora il tuo collo e per rilassarlo muovi verso i due lati la testa per un po' e poi abbandonala. Ripeti.
Nel volto si concentrano molte tensioni: strizzale facendo mille smorfie e poi, abbandonando tutti i muscoli del volto, rilassalo­
Ripeti.
E ora che hai fatto tutto questo vai a stimolare la sintonia dei due emisferi battendo alternativamente sulle tue cosce, mentre continui a stare dentro l'immagine di te stesso col tuo peso forma. E stai lì a goderti queste sensazioni in questo stato di relax e di benessere. E riaprirai gli occhi quando vorrai.

Quando vi invito a mettere i colori, la luce, la musica che preferite, in psicologia si parla di "submodalità". Le vedremo meglio quando faremo il seminario sulla PNL (Programmazione Neuro Linguistica).
Esercizio: il rilassamento della spiaggia

Un suggerimento: il movimento di stimolazione dei due emisferi lo si può fare anche fin dall'inizio. Io ve lo indicherò alla fine, ma tenete presente che potete inserirlo in qualsiasi momento voi lo crediate, anche fin dall'inizio.
Chiudi gli occhi, fai un bel respiro, porta l'attenzione al tuo respiro: è la vita dentro di te, la vita che hai ricevuto e che ora è tua, unica e irripetibile. Vai ora alla tua immagine col tuo peso forma, con le submodalità che preferisci, i colori, la luce, la musica che preferisci. E con la frase positiva che ti dà forza, ti dà il senso della consapevolezza della tua capacità di gestire il tuo peso forma.
Mentre sei dentro tutto questo immagina di trovarti verso una spiaggia: ci sono 5 gradini per scendere alla spiaggia. E' bella, come piace a te. C'è la luce la temperatua che preferisci. Immagina.
Ora sei sul primao gradino, in alto. Fai un bel respiro e scendi sul secondo gradino, e ti rilassi.
Ora che sei sul secondo gradino fai un bel respiro e scendi sul terzo gradino, e ti rilassi.
Ora che sei sul terzo gradino, fai un bel respiro e scendi sul secondo gradino, e ti rilassi.
Ora che sei sul secondo gradino fai un bel respiro e scendi sul primo gradino, e ti rilassi.
Ora che sei sul primo gradino fai un bel respiro e scendi sulla spiaggia e vai con calma a sdraiarti dove preferisci, e goditi quella temperatura giusta, quella brezza giusta, quello sciabordio dolce del mare, e ti rilassi. Stai bene. E stimola i due emisferi. Stai lì tuto il tempo che vuoi e coltiva quella tua immagine di peso forma e la frase positiva.
E riaprirai gli occhi quando vorrai.

E siamo a due esercizi fra i quali scegliere o assumendoli ambedue. Stiamo così mettendo il seme in un terreno che così coltiviamo, innaffiamo, teniamo smossa la terra. Perchè il seme cresca e dia frutti, l'allenamento psicologico è fondamentale, ogni giorno in modo che diventi connaturato in noi.

Esercizio: il posto sicuro
Ognuno di noi ha dei momenti nella propria vita, che quando va lì col ricordo, quando vi si immerge col ricordo sta bene, si sente felice, sereno. Dimenticate tutto ciò che c'è attorno e se vi concentrate su quel ricordo è bellissimo. Noi lo chiamiamo in psicologia "posto sicuro" nel quale rifugiarsi. Può essere un'immagine, o una situazione, da soli o in compagnia.Se ci vengono in mente più situazioni allora la chiamiamo una "galleria" di quadri, di video, la nostra galleria d'arte personale. Nella nostra galleria personale possiamo andare ogni volta che vogliamo e caricarci di cose belle, di energia.
Utilizzeremo questo posto sicuro che ognuno di voi ha individuato. Potrà poi anche cambiare nel tempo, man mano che vi eserciterete giorno dopo giorno, pescando nella vostra galleria personale. Un consiglio: scegliete quello che vi è di più immediato accesso.
Come usarlo? Quando vi vien voglia di mangiare qualcosa, fermatevi, accedete al vostro posto sicuro immediatamente, aggiungete la vostra immagine di peso forma, e poi , immersi in questo clima decidete. Allenandovi sceglierete di sicuro la cosa giusta da fare per il vostro benessere, per il vostro peso forma..

Chiudi gli occhi, fai un bel respiro, ascolta nel tuo respiro la vita che è dentro di te, e vai alla tua immagine di peso forma, con le luci, i colori, le musiche che ti fanno star bene, e con la frase positiva che ti dà forza, energia.
E mentre sei immerso in tutto questo vai al tuo posto sicuro e goditelo col tuo peso forma, con la tua frase positiva., con la sodisfazione che tutto questo ti dà.
E ora stimola i due emisferi.e stai lì tutto il tempo che vuoi. E riaprirai gli occhi quando vorrai.

Adesso c'è una domanda. Io vedo il mio peso forma, faccio il primo, o il secondo, o il terzo esercizio, o tutti e tre perchè me la godo, mi piace, mi stimola, ma ho bisogno che tutto questo si proietti non solo in questo momento, ma anche nel breve periodo, nel medio periodo, nel mio futuro.
Vi chiederò per questo di scegliere uno di questi tre esercizi, farlo autonomamente, ma muovendo l'immagine. Finora ognuno vedeva se stesso nel proprio peso forma in una situazione senza tempo. Ora vi chiedo di inserire nel tempo tutto questo: muovere la vostra immagine vedendovi fare le cose giuste oggi, domani, nei prossimi giorni, fra un anno, due anni, in futuro.
E vedendovi star bene, facendo le cose giuste per il vostro peso forma.

Esercizio: peso forma nel tempo
Andiamo a lavorare sul breve, medio e lungo periodo.
Chiudi gli occhi, fai un bel respiro e porta l'attenzione al tuo respiro, la vita che è dentro di te, unica e irripetibile, l'hai ricevuta e ora è nelle tue mani.
Vai ora alla tua immagine di peso forma, coi colori, la luce, la musica che preferisci. Con la frase positiva. Scegli ora il rilassamento che preferisci e una volta rilassato immaginati nel tempo, oggi, nei prossimi giorni, nei prossimi mesi, nei prossimi anni ... soddisfatto, sicuro, sereno nel gestire il tuo peso forma, attento, con soddisfazione, con piacere, ai sì e ai no, sorridendo.
E stai lì,tutto il tempo che vuoi, sulla tua linea del tempo, immaginando la costanza, la sicurezza dei tuoi comportamenti, la costanza del tuo collegamento col tuo inconscio, coi semi germogliati nel tuo inconscio, che man mano ti conducono a prendere le decisioni corrette per il tuo peso forma, giorno dopo giorno, passo dopo passo.
E quando vuoi stimola i due emisferi per tutto il tempo che vuoi.
E riaprirai gli occhi quando vorrai.

Ora abbiamo un altro interrogativo. Il primo era sul tempo. Ora, dopo tutto questo lavoro è molto probabile che sorga un dubbio, una vocina dentro di voi che fa un'obiezione. E' chiaro che questa vocina crea dei problemi. Come faciamo ad andare oltre serenamente, coltivando la fiducia e rasserenando la vocina?
Questa vocina ha sicuramente un'intenzione positiva. Provate a chiedervi quale può essere la sua intenzione positiva. Può essere diversa per ognuno di voi. Forse dirà: quante volte hai tentato, non ce la farai! E cose simili. Cioè ritorna in modi diversi la frase negativa iniziale, e sbuca fuori da qualche parte col tarlo del dubbio.
Sarebbe un errore prendere a calci questa vocina. Non funziona, perchè è una parte di noi e non ha senso prenderci a calci da soli. Allora, ogni volta che sentiamo questa vocina dubbiosa e ci opponiamo, lei diventa più forte. Se invece sorridiamo e le diciamo: tu mi vuoi bene e vuoi mettermi sull'avviso, quindi grazie di tutto questo. E poi: la voce positiva che avete coltivato finora immaginate di metterla in una mano davanti a voi, l'obiezione immaginate di metterla nell'altra mano, dicendole "grazie che mi stai mettendo sull'avviso." Poi chiudendo gli occhi immaginate di avvicinare le due mani e avvicinatele davvero, lentamente, facendo lavorare l'intenzione positiva dell'obiezione, con la frase positiva. E osservate come si integrano, quale messaggio emerge dal loro dialogo, dalla loro integrazione. In modo che l'intenzione positiva man mano si tranquillizzi, sentendo la consapevolezza e la forza della frase positiva.

In generale, quando noi sentiamo qualcosa dentro di noi che va contro noi stessi, ribellandoci, prendendoci da soli a schiaffi lei si rafforza. Se invece ci diciamo che il nostro inconscio ci sta dando un segnale possiamo metterci nell'atteggimento di capirla, di cogliere qual è l'intenzione positiva per integrarla con le nostre parti più forti, più positive, più creative.
Non siamo dei, abbiamo tutti pregi e limiti, sicurezze e timori. Le nostre parti problematiche non vanno prese a calci, ma ascoltate e capite, per integrarle e trasformarle con l'allenamento, col lavoro psicologico. Vanno avvicinate alle nostre parti forti, a questi semi che stiamo cercando di mettere nel nostro inconscio, fino a trovare un equilibrio. E' l'esercizio di integrazione delle parti.

Esercizio di integrazione delle parti

Chiudete gli occhi.
Fai ora un bel respiro e porta l'attenzione al tuo respiro, la tua vita.
Vai ora all'obiezione che senti dentro di te e chiediti qual è la sua intenzione positiva, l'intenzione positiva che ti sta segnalando.
Rilassati ora con uno degli esercizi di rilassamento immaginandoti col tuo peso forma.
Poi metti sulla tua mano destra la frase positiva relativa al tuo peso forma, quella frase che hai utilizzato in tutti gli esrcizi precedenti. Nella mano sinistra metti l'intenzione positiva dell'obiezione.
Ora ringrazia l'intenzione positiva che hai nella tua mano sinistra. Poi lentamente avvicina le mani una all'altra, lentamente, e ascolta cosa avviene in voi avvicinando sempre di più frase positiva e intenzione positiva. Avanti fino a che senti che la tua frase positiva si arricchisce dell'intenzione positiva, la tranquillizza con decisioni forti, sicure, tranquille, la prende per mano, le dà fiducia.

E mentre sei in questo stato di ricerca di integrazione fra le due parti, mentre senti che il tuo inconscio man mano si rasserena, stimola i due emisferi cerebrali per incentivare il processo.
E quando senti che l'integrazione c'è unisci pollice e indice della tua mano destra e collega consapevolmente questo gesto a questo stato di benessere, di soluzione, di integrazione.
E aprirai gli occhi quando vorrai.

Ora chiudi di nuovo gli occhi, unisci velocmente pollice e indice e vai immediatamente a quello stato di integrazione. Stai lì e riaprirai gli occhi quando vorrai.
Ripeti ancora velocemente.
Ripeti ancora velocemente.

Questo in Programmazione Neuro Linguistica (PNL e faremo un seminario sulla PNL) si chiama ancoraggio. Cioè noi possiamo ancorare uno stato d'animo ad un gesto, ad un suono, ad un luogo, a una parola, a un movimento, e ad un'immagine, ecc. Allenandoci, alla fine ci può bastare quel gesto per entrare immediatamente in quello stato d'animo che abbiamo "ancorato".

giovedì 3 agosto 2017

162 - LA CONOSCENZA E IL CREDERE Seminario di psicologia che ho tenuto presso Res Publica, Alghero. L'audio di tutti i seminari lo trovi su youtube: "Gian Luigi Pirovano seminari di psicologia".

 
6 - La conoscenza e il credere
Fra relativismo e assoluto: so che non so, per questo so.

E' un tema molto delicato perchè va a toccare un po' alcune domande fondamentali della nostra vita: cos'è la conoscenza, cos'è il credere. Quindi lo tratterò con molta delicatezza, ma anche con molta chiarezza.
Il concetto centrale da cui partire è che ognuno di noi viene da un contesto culturale diverso e molto preciso: dove ognuno di noi è nato, in che ambiente è cresciuto, ecc. Se alcuni di noi fossero nati in Iran penserebbero in maniera diversa, avrebbero un concetto di verità diverso. Questo è il punto di partenza fondamentale. Se qui noi tutti siamo nati in Italia, o in Europa, ognuno di noi si porta dentro il punto di vista occidentale. Voi lo sapete che per molti secoli siamo vissuti nell'illusione di avere in mano la verità.
Abbiamo governato per molti secoli il mondo.
Abbiamo schiavizzato moltissimi territori.
La consapevolezza di questo, la consapevolezza di aver creduto di avere in mano la verità è importante, per noi, per gli africani, per gli asiatici, per le americhe. Abbiamo dominato il mondo e i nostri dominati, come noi, credevano e credono di avere in mano la verità. Solo con la consapevolezza di questo fenomeno culturale possiamo fermarci e riflettere.
Con la crisi del mondo occidentale vediamo sempre più venire avanti il relativismo. Relativizzare ognuno la propria cultura è fondamentale per provare a vivere sullo stesso pianeta; evitando però, cosa non facile, il rischio di un relativismo completo, assoluto, cioè il dirsi: ognuno può pensare come gli pare, non c'è più nulla di vero. Trovare un equilibrio è estremamente difficile, ma necessario per la convivenza in un mondo globalizzato.
Che ognuno di noi abbia presente la relatività della propria cultura è fondamentale, ma questo non significa che non possiamo arrivare a dire se una cosa è giusta o se una cosa è sbagliata.
Calcolate che oggi sul nostro mappamondo ci sono circa 250 nazioni: tante storie, tante origini, tanti modi di pensare, e anche qui nel nostro gruppo, sicuramente ci sono tanti modi di pensare secondo la storia di ognuno di noi. Ma ancora di più, ci dice la psicologia, dentro ognuno di noi: quante volte vi siete trovati a dirvi sarà giusto questo o quest'altro, faccio questo o faccio quest'altro Dentro ognuno di noi ci sono strade, percorsi e continumente nella nostra vita ci troviamo a scegliere, fidandoci delle nostre sensazioni, e sapendo che sono sensazioni, convinzioni che ci vengono da una storia, e che se fossimo nati in un'altra parte del mondo avremmo sensazioni e convinzioni diverse.
Non so se voi ricordate Bertrand Russell. Ha scritto la storia del pensiero del XX secolo. Nel capitolo sul nazismo conclude con questa frase: io non giudico, perchè so che se io fossi nato allora in una famiglia tedesca, probabilmente, senza rendermene conto, sarei stato un nazista.
Ora, con la crisi del mondo occidentale che dall'aver governato il mondo si trova oggi a non riuscire a risolvere i problemi in Libia, in Siria, il problema delle migrazioni, ecc. nel mondo ci sono più di 30 guerre. Noi ne conosciamo solo alcune, quelle di cui i mass media parlano. Ricordate il colonialismo a partire dal 1492 e ora il neocolonialismo per contrallare le materie prime che servono a noi. Conquista, colonialismo, sfruttamento, apparente fine del colonialismoe inizio del neocolonialismo oggi, d'intesa con le élite locali dei vari Stati, per continuare a sfruttare le risorse utilizzando le popolazioni lasciate in povertà.
Colombo 1492. Ma ecco un'altra storia: gli Arabi erano arrivati fino in Spagna e nel 1492 avviene qualcosa che cambia la storia d'Europa, e blocca anche quell' intreccio di culture che col mondo arabo stava avvenendo in Europa. Granada. Cosa succede a Granada nel 1492? Era in mano ai mussulmani e cade, viene riconquistata e da lì parte la "réconquista" e la cacciata degli Arabi. I mussulmani in Spagna interagivano con le diverse culture: cattolici, ebrei, ecc. La réconquista blocca tutto questo intreccio di culture in Europa! E oggi ci troviamo a fare i conti con una parte del mondo mussulmano, non quella dell'intreccio fra culture, ma quella fondamentalista.
Noi vediamo tanti approcci che oggi tendono a difendere la propria cultura. Lo vediamo in Italia, lo vediamo in Europa. Tentativi di difesa. In realtà quello che noi osserviamo è che da sempre le culture si intrecciano. Il colonialismo ha dato e ha preso. Ha dato tecniche e ha preso materie prime. Attraverso meccanismi di distruzione pazzeschi. E' stato uno scambio. L'Europa è cambiata, ha imparato molto bene ad esempio ad opprimere. Ha dato oppressione. Ha dato modelli culturali che hanno contribuito a scardinare le comunità locali. Uno scambio tragicamente impari.
Oggi siamo in una globalizzazione, in una rapidizzazione che renderà inevitabile questo miscuglio di culture. Non sappiamo quando vi si arriverà, ma è inevitabile nonostante le resistenze. E non sappiamo se avverrà attraverso nuove oppressioni e nuove cancellazioni di culture locali.
Per la prima volta il mese scorso il cardinale di Milano ha detto in maniera molto chiara: è ora che noi assieme alle feste cattoliche del Natale, Pasqua ecc. istituiamo anche le feste mussulmane. E' un passo enorme. Non so quanto ci impiegheremo. Io non lo vedrò, forse neanche voi, forse lo vedranno i figli dei più giovani fra voi, ma è inevitabile questo mescolarsi di culture, imparando reciprocamente gli uni dagli altri.
E per fortuna quella che era la potenza del mondo occidentale sta dando i segni di grande difficoltà, di crisi culturale. Una cosa interessante è che la crisi, le domande che il mondo occidentale si sta facendo sulla propria cultura, sull'integrazione con gli altri, vanno di pari passo con le domande sul rapporto uomo donna. Dagli anni 60 qui da noi c'è stata una presa di consapevolezza del mondo della donna, e un interrogarsi sempre di più da parte dell'uomo. Un po' in parallelo con la perdita di sicurezza del mondo occidentale, perdita di un potere che era totale, ecco il farsi molte domande da parte di un mondo maschile che dominava e che ora si chiede come rapportarsi ad un mondo femminile nuovo, più consapevole di sè. Un fenomeno simile a quello che sta avvenendo oggi fra le diverse culture. Con un mare di resistenze del maschile, con un mare di resistenze del mondo occidentale.
Al di là delle resistenze le integrazioni sono inevitabili. Marshall McLuhan, se ricordate, un grande teorico della comunicazione, già negli anni 50 parlava di "villaggio globale".
L'occidente è in crisi, la democrazia è in crisi. La democrazia credeva di avere in mano gli strumenti giusti, ma a Boston ne stanno studiando tutti i limiti (faremo un seminario sulla scuola di Boston) e si sta lavorando per una postdemocrazia, per la "gestione creativa dei conflitti". E' necessario che le regole che vedete in parlamento subiscano dei cambiamenti sostanziali perchè la legge della maggioranza non funziona più. La minoranza non aspetta che di diventare maggioranza e bloccare o cambiare quello che è stato costruito. Fra costruzioni e distruzioni non si va da nessuna parte e la società è in difficoltà. E' necessario sperimentare nuove regole, ad esempio le regole del "confronto creativo" della scuola di Boston.
Qui a Res Publica stiamo cercando di applicare i principi del confronto creativo. Stiamo riuscendo a trovarci ogni lunedì sera da quasi due anni e a prendere decisioni senza mai arrivare a votazioni. Si discute, si decide assieme e se qualcuno ha delle obiezioni si continua a discutere fino a trovare una soluzione condivisa.
Ci troviamo oggi nel mondo nella situazione in cui alla domanda: chi ha in mano la verità? chi ha in mano le chiavi vere? non ha risposta. Stiamo cercando di trovare nuove chiavi adatte a questo meccanismo di globalizzazione, per riuscire a convivere in un modo diverso, che non è più quello della vecchia democrazia.
Anche se per ora non abbiamo uno strumento migliore. Churchill diceva: la democrazia è una brutta bestia, ma per ora non conosciamo una bestia migliore.
A Boston ci stanno lavorando, dagli anni 80, e per ora il governo federale USA ha dato indicazione a tutti gli Stati federali di applicare il metodo Boston nel fare i regolamenti delle leggi più importanti.
A questo punto dobbiamo parlare di scienza. Un luogo comune è che la scienza ci dà certezze. Non è così. Lo scienziato parte dal presupposto che ciò che si sa è ciò che oggi funziona meglio, ma cerca coninuamente quali sono i punti deboli per poterli affrontare e andare avanti.
Quindi fra il relativismo e la concezione dell'assoluto, della verità, la scienza non è mai nell'assoluto. La scienza, se dovesse stringere direbbe: noi non conosciamo perchè l'area di non conoscenza è enorme. E più conosciamo, più ci rendiamo conto dell'immensità crescente di ciò che non conosciamo.
Immaginate una spirale che da un inizio piccolissimo diventa sempre più grande.
La conoscenza continua a crescere come in questa spirale, ma osservate: più la spirale cresce, più la superficie del cerchio diventa grande e il numero delle domande cresce.
200.000 anni fa, quando la nostra razza, l'homo sapiens sapiens è nato, la conoscenza era poca, il centro della spirale, oggi è tantissima, ma se forse l'uomo all'inizio credeva di sapere tutto, oggi, più conosciamo, più le domande aumentano. Questo è un fenomeno che gli scienziati hanno sempre presente.
Credevamo che la Terra fosse ferma e oggi sappiamo che giriamo a 900 km all'ora; credevamo di essere il centro dell'universo e scopriamo di essere un pianetino in mezo ad un'immensità; credevamo di essere il centro della vita, e oggi sappiamo che la nostra stirpe non ha le caratteristiche delle specie che durano molto, come i coccodrilli o le tartarughe e siamo destinati a finire piuttosto velocemente e la Terra neanche se ne accorgerà. Gli studiosi ci dicono che tutte le specie che trovano nelle rocce e che oggi non ci sono più rappresentano il 99,9%, mentre tutte le specie oggi viventi rappresentano solo lo 0,1% di tutte le specie apparse sulla Terra.
Voi forse sapete che è stata fissata una data: 16 luglio 1945. Per chi sa di gologia noi siamo nel quaternario e in particolare nella fase che si chima olocene. I geologi hanno stabilito che il 16 luglio 1945 è teminato l'olocene, che è durato circa 10.000 anni, e siamo entrati in una nuova era, l'antropocene. Questo a significare che se prima erano i fenomeni naturali a determinare lo stato della Terra, oggi per la prima volta anche l'uomo è diventato un fattore di cambiamento dello stato della Terra.
Il 16 luglio 1945 è la data dello scoppio della prima bomba atomica sperimentale negli USA. E siamo entrati nell'antropocene. Quanto duerà? Quanto durerà ancora la specie Homo sapiens sapiens?
Sappiamo che il cammino per arrivare a noi è iniziato 65 milioni di anni fa quando i dinosauri sono spariti e i piccolissimi mammiferi di allora hanno avuto modo di cominciare a svilupparsi. Noi homo sapiens sapiens ci siamo da 200.000 anni e non siamo una specie in grado di durare milioni di anni. Quindi: godiamoci la vita!
Se noi andiamo alle radici della nostra cultura, perchè è con questo che dobbiamo fare i conti, e poi integrare, riflettere, metterci assieme con gli altri .... scopriamo che nel settimo-sesto secolo avanti Cristo è successo qualcosa .Qualcuno ricorderà: Anassimandro, i presocratici. Anassimandro fa un passo incredibile, che però non avrà sèguito se non con la rivoluzione francese. Siamo a Mileto, sulla costa della Turchia: noi diciamo che veniamo dalla cultura graca, in realtà veniamo da qualcosa di più ampio, che prende tutto l'oriente. Ecco: fin dall'inizio dell'umanità il mondo degli dei, delle religioni è stato dominante, e fino ad oggi. Anassimandro è il primo, nel 600 avanti Cristo, che comincia, novità assoluta, a spiegare il mondo prescindendo dagli dei, senza ricorrere agli dei.
E' il primo che dice: la pioggia è semplicemente l'acqua che evapora e poi in alto si accumula, diventa pesante e scende; i tuoni? Sono le nuvole che si scontrano.
Poi arriverà Aristotele e la nostra cultura si baserà su Aristotele. Se Anassimandro avesse avuto fortuna forse tutto si sarebbe sviluppato in altro modo, forse senza medio evo. Aristotele dice: c'è la verità e la individua nella catena causa effetto, causa effetto, ecc. Inizia la ricerca della Verità con V maiuscola, che darà spazio a molte oppressioni, perchè se credo di avere la verità non c'è più spazio per altro, per altri modi di pensare.
Quando nel 380 dopo Cristo Teodosio dichiarerà la religione cristiana come religione dell'impero succederà il finimondo. Si distruggono i templi, si uccidono quelli che non la pensano in un certo modo: quello che fa oggi l'ISIS lo hanno fatto i nostri antenati. La biblioteca di Alessandria viene distrutta dai cristiani, e solo qualcosa è rimasto in qualche biblioteca privata araba. Nel 1400 partirà la riscoperta di qualche testo e ripartirà il percorso verso la conoscenza, verso l'illuminismo. Si è vissuta la distruzione del pensiero, l'istaurarsi del pensiero unico. Le dittature del 900 in Europa ci hanno fatto capire molto bene cosa significa pensiero unico.
Anassimandro viene messo in disparte. E dovremo arrivare nel 1400 per una ripartenza. Ma sarà un cammino ancora lungo perchè se osservate tutte le opere d'arte e i testi di quei secoli dal 400 in poi, la divinità continua ancora ad essere qualcosa di scontato.
Bisognerà arrivare all'illuminismo, al 1789 se vogliamo fissare una data, quella della rivoluzione francese, per riportare in primo piano la ragione, quello che nel 600 avanti Cristo aveva intuito Anassimandro. Vediamo allora cosa con la nostra ragione riusciamo a capire:

????????????????????????????????
io io io io
io io io
inconscio

Al centro ci sono i nostri io, noi, le nostre consapevolezze.
In basso c'è il nostro inconscio, la nostra storia antica e la nostra storia personale sedimentata nel più profondo. Molto difficile da raggiungere.
In alto ecco la linea della nostra ragione e del limite della nostra ragione: oltre quel limite ci sono tutte le domande fondamentali sulla vita e sappiamo che non avremo mai la risposta. L'epistemologia oggi ci mostra quali sono i limiti della nostra ragione. Oltre quel limite c'è il regno della totale libertà, il regno delle filosofie, delle religioni, dei miti, c'è l'ateismo, c'è l'agnosticismo, c'è il cristianesimo, c'è l'animismo, ecc. Tutto legittimo perchè indimostrabile. Con una sola attenzione: nessuno osi dire che il suo modo di vedere oltre quella linea è il modo giusto, il modo vero.
L'insieme di tutto questo schema è la realtà, ma noi ne raggiungiamo un pezzettino soltanto, forse. Oggi riusciamo addirittura a dire che tutta la materia e l'energia che conosciamo è solo il4% della realtà. Il resto lo chiamiamo materia oscura ed nergia oscura. Ricordate la tavola di Mendeleiev? Ebbene, sappiamo che tutta la realtà che conosciamo è costituita da quegli elementi, ma è solo il 4% della realtà. Gli astrofisici ci dicono che ci sono segnali che indicano che c'è altro, ma non sappiamo cosa sia.
Il compagno di Einstein, Wheeler, ci dà una formula: δ.δ˭0 che si legge: il bordo di un bordo è identico a zero. Wheeler era ossessionato dal problema della realtà. Wheeler dice: guardiamo la nostra vita, noi veniamo dal niente, da un confine, un bordo. Prima non ci siamo, poi due persone si incontrano, un uovo e uno spermatozoo si incontrano e ci siamo, ecco il bordo del nulla da cui veniamo. Viviamo e poi ad un certo punto questi 50 trilioni di cellule che formano il mio corpo decidono di non collaborare più e tutto finisce: ecco l'altro bordo. E il bordo di un bordo è identico a zero: siamo niente, dice Wheeler. Detto questo io aggiungo: godiamoci la vita.
Quindi ognuno di noi ha un modo di vedere che dipende da mille variabili. Da 200.000 anni la nostra specie si sviluppa con queste infinite varietà di elementi. Notate che quell'albero dei due nostri progenitori viene definito come l'albero della conoscenza: condannati perchè volevano conoscere! E oggi sappiamo che il cammino della conoscenza ha dei limiti, i limiti di quelle due linee sopra e sotto l'io nel disegno. E' quindi fondamentale abbracciare Socrate che dice: so che non so.
So che non so e nello stesso tempo valorizzare ognuno di noi, al di là dei nostri limiti. La consapevolezza che ognuno di noi può dare molto attraverso la propria esperienza, le proprie sensazioni. Può dare tanto, ognuno di noi vale, ognuno di noi è importante, quindi rispettare le idee, cercare di capire. Sono i principi del "Confronto creativo" della scuola di Boston. Rispttarsi e ascoltarsi reciprocamente è l'unica strada che abbiamo, l'unico punto di appoggio che abbiamo.
Sopra la linea dell'io tutte le teorie sono valide. Lì c'è la psicanalisi, lo yoga, la meditazione, il thai chy, le religioni, le filosofie, ecc L'unica domanda è: mi aiuta a star bene? E' l'unica domanda e poi tutto ha legittimità. E' lo spazio della totale libertà. Dio esiste? Nessuno l'ha mai dimostrato, ma anche nessuno ha mai dimostrato che non esiste. Rispetto e totale libertà. Io possso scegliere quello che mi aiuta a star bene e ho il diritto di farlo e ho il dovere di farmi rispettare, e ho il dovere di rispettare la scelta degli altri.
Là dove la ragione non arriva, là è il regno della totale libertà, con una sola condizione, lo ripeto: che nessuno osi dire che la mia scelta di credere in dio, in maometto, nella,natura, di essere ateo, di essere agnostico, ecc. è la verità.
E qui arriviamo al nocciolo. La nostra società dopo la rivoluzione francese, dopo l'illuminismo, 1700, grande secolo di svolta. Si recupera Anassimandro e si comincia a lavorare decisamente con la nostra ragione, cercando di capire quanto ci è possibile capire, e là dove non abbiamo strumenti per capire, totale libertà, fondamentale rispetto per le scelte di ognuno, augurando ad ognuno di scegliere ciò che lo fa star bene. Cosa non facile.
Non facile perchè un biologo, Henry Laborit, ha dimostrato che il nostro organismo, quando si abitua a qualcosa, anche se sta male, preferisce continuare a star male, dentro un male che conosce, invece che affrontare un cambiamento che non conosce.
Per questo l'augurio è che ognuno riesca a scegliere, fra le cose indimostrabili, ciò che lo aiuta a star bene. Ho smesso da tanto tempo di chiedere alle persone in che cosa credono, ma scelgo di osservare che cosa fanno. Cosa fai? Se dobbiamo prendere delle decisioni ci si confronta, confronto creativo. Cosa fai? Come rispondi a questo problema che dobbiamo risolvere? Cosa risponde al tuo bisogno di serenità, di equilibrio?
Stai bene? Ok, spiegami come ti muovi nella tua vita e forse posso imparare qualcosa.
Stai male? Fatti dare una mano da qualcuno perchè potresti essere bloccato, come mostra Laborit, su qualcosa che continui a ripetere perchè sei abituato a quello. Magari quel modo di fare ha funzionato in una situazione, ma ora non riesci a vedere che le situazioni forse sono cambiate e continui a ripetere lo stesso meccanismo, mentre c'è bisogno di un cambiamento.
Quella di Laborit è una conquista molto importante.
Due ultimi flash. Il primo sulle religioni. Tutta la storia delle religioni ci mostra che la religione ha la stessa età dell'uomo. 200.000 anni a fronte di 3 secoli dall'illuminismo in poi. Solo da poco quindi abbiamo recuperato la dignità della ragione. E non c'è bisogno che vi ricordi tutta la gente uccisa perchè la pensava diversamente.
Ora 3 secoli cosa sono rispetto a 200.000 anni? E' molto chiaro che il modo di pensare delle varie religioni durerà ancora tantissimo. E' molto difficile questo percorso verso la consapevolezza dei limiti dei nostri strumenti di conoscenza e quindi dell'importanza della libertà di scelta là dove la ragione non piò arrivare. E' molto difficile.
Se andiamo a vedere gli studiosi delle religioni ci dicono proprio questo: la religione c'è sempre stata e sempre ci sarà nel senso che Rapaport (Cambridge) con altri studiosi, dice: la religione è uno strumento di organizzazione sociale. Pensate ai riti nel nostro contesto dove la religione cattolica è preponderante. Mi meraviglio sempre quando vedo la gente che battezza o fa la comunione o la cresima a un figlio. Chiedo: quindi sei credente, mi puoi spiegare cos'è il battesimo, la comunione, la cresima? Difficilmente mi si risponde con le motivazioni di fondo, perchè spesso mi si dice "è una festa!". Riti sociali. I sociologi parlano di cattolicesimo sociologico, cioè vuoto di contenuti, ma rituale.
Riflettiamo poi su una cosa più delicata: qui siamo in una valle di lacrime, poi c'è il paradiso. Ebbene, un cattolico muore e passa dalla valle di lacrime al paradiso, ma in realtà vediamo un mare di gente che piange. Mia madre è morta a 96 anni. Mio fratello che è frate Cappuccino in Camerun mi dice che i suoi parrocchiani hanno fatto un mese di balli e canti, un mese di festa: quelli hanno capito il messaggio e lo vivono!
Fin dall'inizio, da 200.000 anni la religione ha avuto una funzione importantissima dal punto di vista sociale, nonostante tutte le distorsioni che possiamo elencare e che vediamo ogni giorno. Ma al di là delle distorsioni ognuno è libero di scegliersi o di stare nella religione che sceglie o in cui è nato. Siamo nel regno dell'inconoscibile e quindi della totale libertà.
Nessuno ha mai dimostrato nulla sugli dei, nè che esistono, nè il contrario, perchè non è in mano nostra, non è nelle capacità della nostra ragione. Quindi massimo rispetto: basta che tu rispetti le mie scelte e io le tue. Vediamo invece al di là di quello che pensiamo e che aiuta ognuno di noi a vivere, vediamo cosa facciamo, cosa decidiamo,
Questo è il mondo che speriamo venga avanti e porti i frutti di quel passo iniziato da Anassimandro 2.600 anni fa, dimenticato, poi ripreso nel 700 con l'illuminismo.
Avete sentito la parola "rapidizzazione"? E' una parola che ha fatto colpo perchè l'ha usata Bergoglio. E' molto significativa perchè ci dice che quanto più passa il tempo più le cose avvengono rapidamente. Questa è una speranza, che la capacità di rispetto reciproco si faccia avanti rapidamente col "confronto creativo".
Un'ultima cosa: qual'è la scienza che sta alla base di tutto quello che vi ho detto oggi sulla conoscenza e sui limiti della nostra conoscenza? Si chiama (l'avrete sentita tante altre volte) epistemologia, cioè il discorso sulla conoscenza.
C'è una tappa importante: 1832, Galois, matematico. Aveva circa 30 anni, si accingeva ad un duello la mattina dopo, e morirà. Tutta la notte l'ha passata a scrivere e a sviluppare la teoria degli insiemi, una teoria ancora fondamentale oggi in tutte le scienze. Con la teoria degli insiemi pone le basi dell'epistemologia.
Ci saranno altri passi avanti con Russel e la teoria dei tipi logici, importante pr capire le nostre capacità e i nostri limiti, l'epistemologia.
Poi ci sarà Gödel esattamente un secolo dopo Galois nel 1932-3, con i teoremi dell'incompletezza. Ci dice che nessun sistema è completo ed è in grado di guardare se stesso, bisogna uscire dal sistema. Per parlare di un insieme devo uscire dall'insieme. Noi siamo un insieme, ma l'insieme non fa parte di noi: per fare affermazioni sul nostro insieme dovremmo poterne uscire, cosa impossibile. Nessun sistema può parlare correttamente di se stesso. Per capire il sistema uomo passo da domanda in domanda, ma ad un certo punto, a forza di salire da domanda in domanda dovrei uscire dal sistema e guardarlo da fuori: non mi è e non ci è possibile.
Poi ci sarà un altro personaggio importante in epistemologia: Bateson. Ma fermiamoci qui, al punto centrale, ai teoremi dell'incompletezza di Gödel. E auguri di un buon allenamento al "confronto creativo" (sarà il tema di un prossimo seminario).

sabato 1 luglio 2017

161- I SOGNI Seminario di psicologia pratica "in un'ora" tenuto presso Res Publica, Alghero. L'audio dei vari seminari si trova su Youtube: "Gian Luigi Pirovano seminari di psicologia"


Seminario n°5 : I SOGNI

Oggi ci occupiamo di sogni e incubi: come gestirli.
Ho pensato che come tutte le cose umane, anche questa iniziativa ha i suoi limiti. Voi siete molto presenti, l'iniziativa piace, piace a me fare questo: trasmettere le cose che la vita, lo studio, mi hanno insegnato. Però voi capite che non posso affrontare i problemi di voi singoli. Posso dare, in un'ora, un quadro di qualcosa che può essere in genere utilizzabile dalla maggiorparte delle persone. Il primo limite quindi è che se uno ha un problema specifico che ha difficoltà a risolvere, qui avrà delle indicazioni, poi però dovrà lavorarci con l'aiuto di una persona specializzata. Quindi cosa ho pensato? Da questa settimana ci sarà nell'atrio una cassettina dove uno può mettere un biglietto con nome, cognome, telefono e poi la mia collega counselor vi darà un appuntamento gratuito, qui nei locali di Res Publica. Quindi una prima iniziativa per cercare di rimediare a questo limite inevitabile.
Un secondo limite è che sono io che parlo e voi per un'ora ascoltate. Quindi c'è un limite di unidirezionalità. Chissà quante cose vi verrebbe voglia di dire, di obbiettare, di chiedere. Come fare ad affrontare anche questo secondo limite? Ecco il modo che ho immaginato e che vi propongo: dopo ogni seminario, per i due lunedì successivi ci troveremo, con chi vorrà, come "Spazio Discussione Pensieri Emozioni", a cominciare da lunedì prossimo. Cosa si farà? Utilizzerò una tecnica particolare, quella della scuola di Boston sul "Confronto Creativo". Fra i presenti ci sarà chi desidera discutere e ci sarà chi invece desidera osservare, ascoltare. Io coordinerò il gruppo che vuole discutere, secondo i principi del Confronto Creativo e anche del Cooperative Learning. Per la scuola di Boston si tratta anche di una "educazione alla post-democrazia". Non si guarda alla legge della maggioranza, ma si guarda alla varietà delle posizioni e attraverso la disussione e il confronto si cercano dei "ponti" che uniscano. Un metodo che fra l'altro qui a Res Publica viene praticato nell'assemblea che si tiene ogni lunedì: non c'è un presidente, un capo, ma c'è l'assemblea che discute e decide. In due anni, guardate un po', non abbiamo mai avuto bisogno di votare. Tutte le decisioni sono state prese discutendo, parlando. Chi non era d'accordo, discutendo, parlando capiva che in quel momento quella era l'unica decisione possibile. Poi magari il suo punto di vista sarebbe stato realizzato un mese dopo.

SOGNI e INCUBI
Il mondo dei sogni fin dall'inizio dell'umanità ha affascinato tantissimo le persone. E ancora oggi tante, ma tante persone continuano ad interrogarsi sui sogni. Da quando ci sono uomini e donne e fino all'800 si è andati avanti così: fantasia, magia, ecc.
Chi è riuscito a dare una svolta? 1900, anzi era il 1899, Freud finisce di scrivere "L'interpretazione dei sogni". Ma era talmente consapevole che stava dando una svolta incredibile a una storia che aveva alle spalle, 200.000 anni di fantasie, sogni, magie, che ha chiesto all'editore di stampare nel 1899, ma con la data 1900: l'inizio di un nuovo secolo che avrebbe cambiato la psicologia.
E' stato poi un percorso difficile. Non ha avuto vita facile la svolta di Freud. Voi sapete che il 900 è stato un secolo pesante. Non solo la prima guerra mondiale, ma poi fascismo, nazismo, stalinismo, e Freud, ebreo, è stato preso a calci dal nazismo. Per cui "L'interpretazione dei sogni" è stato un libro appannaggio di una piccola cerchia.
Hitler lo ha bandito e ha preso con sè lo psichiatra che sterilizzava gli handicappati e che è stato alla base dei campi di sterminio.
Solo dopo la seconda guerra mondiale sono cominciate a nascere le facoltà di psicologia. L'Italia è stata poi l'ultima a creare la facoltà di psicologia. Oggi le università cattoliche hanno la facoltà di psicologia, ma è stata una fatica terribile far partire psicologia in Italia, perchè la Chiesa ha sempre eretto un grande muro. La prima facoltà è nata nel '69 Padova. Tutti noi che abbiamo fatto l'università prima di quella data veniamo da formazioni diverse, molto più complesse e fatte per vie private.
Che cos'è che fa fare una svolta a Freud? Freud è partito dall'ipnosi (faremo un seminario anche sull'ipnosi), ma si è reso conto col suo maestro Breuer, che le stesse cose che si ottenevano con l'ipnosi si potevano ottenere in un altro modo, quello che poi Freud chiamerà "associazioni libere". Lasciamolo lì per un attimo.
Vediamo cosa succede nel nostro cervello. Psicobiologia! Noi abbiamo la nostra giornata, poi andiamo a dormire. C'è una fase, quella del dormiveglia, si chiama fase ipnagogica, dove (vi sarà capitato di osservare) la mente va di qua, va di là. E' molto simile al sognare, ma è molto ondivaga. Poi il nostro sonno si approfondisce, e dopo circa un'ora e mezza diventa leggero, ma non ci svegliamo. E' la fase REM. Questo avviene ogni ora e mezza. Quindi in una notte avviene 4 o 5 volte. In questa fase REM i nostri occhi si muovono.
Chi di voi ha un cane forse avrà osservato che alle volte, mentre dorme, sotto quelle palpebre chiuse gli occhi si muovono.
Noi oggi abbiamo degli strumenti, in particolare la Risonanza Magnetica Fuzionale (RMf) che ci permette di vedere cosa succede nel nostro cervello mentre noi parliamo, pensiamo, abbiamo un'immagine, sognamo. In questa che si chiama fase REM (Rapid Eyes Mouvement: movimento rapido degli occhi), se svegliamo la persona, ci racconta un romanzo. Ma se la svegliamo lontano dalla fase REM ci racconta poco o niente.
Quando noi diciamo "questa notte ho sognato", significa semplicemente che ci siamo svegliati nella fase REM o vicino alla fase REM. Quando diciamo "questa notte non ho sognato" significa che ci siamo svegliati lontano dalla fase REM. In realtà noi abbiamo sognato almeno per 4 o 5 periodi nella notte, nelle fasi REM. E' chiaro che noi abbiamo accesso solo ai sogni dell'ultima fase. E sono sogni preziosi secondo Freud. E la storia di questo ultimo secolo ci dice che anche attraverso l'interpretazione dei sogni riusciamo ad aiutare le persone.
Tenete presente che in psicoterapia ci sono almeno 500 approcci. Io ne utilizzo una quindicina, quelli che mi hanno affascinato. Tanti li ho provati e poi abbandonati perchè non li ho percepiti in sintonia con me. Uno degli approcci per me affascinanti è quello che questa sera cerchiamo di affrontare ed è quello dell'interpretazione dei sogni che fa capo a Freud.
I sogni che ricordiamo, per Freud sono preziosissimi. Qualcuno si è chiesto: possiamo governarli? Sogni a comando, sogni lucidi. Qualcuno ci ha provato, ci sono delle scuole che lavorano in questa direzione.
Ma la cosa per me molto interessante è questa: quando noi viviamo la nostra giornata, inevitabilmente nel nostro cervello succedono delle cose, e inevitabilmente queste cose andranno a lavorare di notte. Perchè (come vedremo in altro seminario, quello sull'EMDR, che è una tecnica particolare che utilizza il movimento degli occhi come nelle fasi REM, un'altra delle tecniche che a me piacciono molto) quando gli occhi si muovono, la Risonanza Magnetica ci fa vedere che fra i due emisferi cerebrali, attraverso il corpo calloso che li mette in relazione con miliardi di fibre, c'è un passaggio di correnti elettrochimiche incredibile. Noi lavoriamo molto più di notte che di giorno.
Di giorno noi siamo presi da tanti limiti. Dobbiamo fare questo, fare quello ... è come se ci muovessimo su dei binari, attenti ai binari degli altri. Di notte siamo in un certo senso più liberi, e allora il cervello cerca di ... pensiamo a tanti cassetti, uno con una camicia fuori, uno con altre cose fuori ... il cervello cerca di mettere ordine, di sistemare ... come fa il computer quando gli dite di risolvere le frammentazioni dei file ... il computer prende qui, prende là, mette assieme i pezzi dei file. Lo stesso succede nelle fasi REM. E' su questa ipotesi che nasce addirittura una tecnica l'EMDR.
Capite che allora l'idea di Freud di utilizzare i sogni non è male. Se nelle fasi REM in particolare noi elaboriamo quello che ci è successo durante il giorno e cerchiamo di mettere le scarpe a posto, la giacca a posto, di pulire sotto il tavolo, ecc., e se io riesco a capire quali sono i significati delle immagini che mi arrivano, posso avere qualche vantaggio. In realtà ce l'abbiamo.
E c'è qualcuno che è riuscito (e parliamo di un'altra tecnica) ad utilizzare questo in un modo diverso dall'EMDR. Accennavamo prima di sogni a comando, sogni lucidi. Degli artisti venuti da me mi dicevano: come faccio? Non riesco più a inventare . Allora cosa facevo? Usavo una tecnica creata dal francese Désoille e sviluppata in Italia dalla Fusini Doddoli (la mia maestra per anni di analisi perchè allora non c'era la facoltà di psicologia e non c'erano le scuole di psicoterapia in Italia). Aiuto la persona a rilassarsi utilizzando una delle tecniche che vi ho insegnato nel seminario sulla gestione dell'ansia, la tecnica del rilassamento differenziale di Jacobson, e poi lancio un'immagine in quel cervello che è lì rilassato. E partendo da quell'immagine osservo cosa avviene. La persona comincia a parlare lentamente in genere. E man mano gli dai degli stimoli con varie immagini. Osservando come la persona si muove, la aiuti, con stimoli opportuni, ad andare verso la direzione che la persona desidera. In questo caso erano degli artisti che avevano il blocco della creatività. Famoso il blocco della pagina bianca per lo scrittore, il blocco del pittore, ecc.
Voi capite che una tecnica come questa la si può utilizzare per qualsiasi problema, utilizzando le immagine adeguate. La persona ha un problema con la propria mascolinità, si sente insicura, pensa di non valere? Quale immagine è tipica per richiamare la mascolinità? Posso partire dalla spada e vedere cosa succede, e aiutarlo a rafforzarsi conducendolo attraverso le immagini, ascoltando come lui reagisce.
Una donna che ha problemi con la sua femminilità (come vedete prendo due fenomeni molto diffusi), che ha problemi di insicurezza con la propria femminilità, col proprio corpo. Da quale immagine potrei partire? Potrei partire da un vaso.
Alcune volte è capitato che quella spada l'uomo la vede come la spada di Damocle, pericolosissima. Devi aiutarlo a trasformare quell'immagine. Questo è compito dello psicoteapeuta, saper condurre, dare stimoli.
Vaso! Alcune volte è un bellissimo vaso, altre volte è un vaso di coccio rotto, e così via.
Qui ci sono uomini e donne, e ognuno di voi può provare a chiedersi: di fronte allo stimolo spada o vaso come mi vedo? Che tipo di identificazione sento in me in questo momento con quella spada, con quel vaso che immagino?
Se è qualcosa di bello, avanti così. Se è qualcosa di problematico lavoraci o se non ce la fai chiedi aiuto a qualcuno per riuscire a trasformare il tutto. In genere è un processo molto veloce, proprio perchè andiamo a lavorare con gli strumenti della psicobiologia: cioè con la psicologia, tenendo conto delle conoscenze della biologia, delle neuroscienze.
Oggi, con le conoscenze che abbiamo, possiamo dire che se Freud non ci fosse stato ci sarebbe stato qualcun altro a fare quelle scoperte, magari 5 anni dopo, perchè i tempi erano maturi. Se Einstein non ci fosse stato, sarebbe arrivato qualcun altro. Non esistono i geni, ma tutti valiamo, tutti diversi uno dall'altro, con un nostro valore, che è importante che coltiviamo. Ogni tanto si creano nell'ambiente le condizioni per nuove intuizioni e qualcuno in quel momento le coglie. E' l'ambiente che era maturo per quell'intuizione. Ricordate l'importanza dell'esercizio centrato su "io valgo", esercizio che abbiamo fatto alla fine di qualche seminario?
Sapete che nella storia dei premi Nobel si trovano interrogativi del tipo: questo premio lo diamo a questo o a quello? Chi è arrivato prima? Su questi interrogativi e su altro nascono infatti i premi Nobel alternativi! Gino Strada, fondatore di Emergency, ha preso il premio Nobel alternativo per la pace. Lo sappiamo, siamo tutti umani (a meno che ci siano in giro degli dei, ma non ne vado) e anche nell'assegnare i premi Nobel possono essere in gioco vari interessi.
Freud ci ha dato molto. Non so se qualcuno di voi ha letto i sui libri: sono uno spasso, scrive molto bene, in maniera molto piacevole: al di là dei concetti tecnici, ha un fluire molto bello. Quando uno scienziato, uno studioso riesce a scrivere anche bene è un vero piacere. Quando invece vi trovate di fronte a dei libri il cui argomento vi interessa, ma sono scritti in modo pesante, è una delusione. Popper, uno studioso della conoscenza, svizzero, molto importante nell'epistemologia, sosteneva che non esiste vero scienziato se non riesce con parole semplici a spiegare il suo pensiero.
E' uno dei meccanismi di difesa che forse riconosciamo anche in noi: quando non abbiamo le idee chiare cerchiamo di parlare difficile!
La tecnica che utilizza le immagini per trasformarle e risolvere i problemi psicologici si chiama "Rêve éveillé dirigé", "sogno da svegli guidato": una tecnica molto carina, ma ci vuole qualcuno che la conduca.
La risonanza magnetica ci dà queste informazioni: lavoriamo molto di più la notte, in particolare nelle fasi REM, che durante la giornata. Cosa faccio allora? Quante volte vi siete svegliati e vi siete arrovellati: ma cosa vorrà dire questo sogno? E non avete nessuno che vi possa aiutare. Avete solo il libro dei sogni che vi porta a giocare al lotto. E invece lì c'è un tesoro. Come facciamo? Qui ovviamente non possiamo esaminare i vostri sogni, ma qualche indicazione ve la posso dare.
Le associazioni libere: cosa sono? La prima cosa da fare quando voi ricordate un sogno è anzitutto evitare di spaventarvi. Certo, se un sogno è bello tenetevelo e godetevi la giornata. Ma la cosa che vi consiglio di fare, anche se il sogno è bello, poichè al di là del piacere vi può dare delle informazioni, chiedervi: questa immagine, quest'altra immagine, cosa mi fanno venire in mente? Associazioni libere significa cercare (cosa non facile ma vale la pena di provarci) di lasciar andare la mente liberamente a cosa mi viene in mente, con estrema libertà. E prendendo questo materiale, non avendo lì nessuno specializzato in questo, provare a lavorarci.
Perchè molto spesso, frequentissimamente, per non dire sempre, il sogno che noi facciamo si chiama in psicanalisi "residuo diurno". Qualcosa che mi è successo il giorno precedente, anche a livello inconscio, e che adesso sta venendo fuori.
Un esempio che riguarda noi. Vi ho detto che qui a Res Publica si decide tutto nell'assemblea del lunedì. Lunedì scorso, io, assieme al collettivo degli studenti di Alghero, che voi vedete qui, abbiamo proposto questa iniziativa: un limite di questi seminari, come vi ho accennato all'inizio, è che sono a direzione unica, sono io che parlo per un'ora, allora vediamo come dare parola a tutto quello che si muove nelle menti di chi ascolta. Ecco: lunedì prossimo cominciamo con l'idea approvata in assemblea, e cioè lunedì prossimo sarete voi a proporre argomenti di discussione e io ad ascoltare.
Vi racconto allora il sogno fatto ieri sera dopo l'assemblea, evidente "residuo diurno": due navi che combattevano, uno di giapponesi e una di europei. Una viene affondata. Si recuperano i marinai, sono prigionieri, ma questi creano dei problemi. Ecco il sogno.
Mi sono chiesto: ma cosa significano queste due navi che combattono? Ma è chiaro: se lunedì partiamo con la discussione è possibile che si creino delle contrapposizioni, ma non è questo lo scopo. Lo scopo è quello di allenarsi al confronto creativo della scuola di Boston, allenarsi alla post-democrazia come dicono a Boston. Allora cosa ho fatto? Mi son detto: la tecnica la conosco, l'iniziativa approvata in assemblea è molto interessante. Il sogno mi ha detto: attenzione, c'è questo rischio, in un gruppo in cui si discute è molto facile che ci si combatta. Allora nel gruppo di discussione "Penieri, Emozioni" che nascerà lunedì prossimo, potrebbe esserci in agguato la spinta a combattersi invece che ad accettarsi, rispettarsi, coinvolgersi, ascoltarsi. Usa il metodo Boston!
Il sogno mi ha dato delle immagini. Con le associazioni libere ho trovato una strada che, come potete capire, è molto preziosa.
Ma non è facile. E' il mio mestiere da tanti anni, certo, però vi dico: provateci! Evitate di lasciare lì i sogni e abbandonarli e provate a divertirvi chiedendovi: ma cosa mi fa venire in mente? Liberamente. Molte volte scoprirete che vi arriva un collegamento con qualcosa che vi è successo il giorno prima ("residuo diurno"), e forse capirete che il vostro meccanismo inconscio vi sta dando un segnale, vi sta dando un'imboccata. Riuscirete a prenderla? Farete un passo avanti. Non ce la farete? Non meravigliatevi, ditevi che ci riproverete al prossimo sogno. Mai meravigliarsi, mai scoraggiarsi, ma ogni volta dire: ok, è andata così, la prossima volta ci riprovo.
Ma se il sogno è un incubo? Avete mai avuto incubi? Vi svegliate e vi sembra che vi manchi il fiato... paura... tensione. Che fare?
Vi faccio una domanda: chi è il regista dei vostri sogni? Dei tuoi, dei tuoi, dei tuoi,....? Sei proprio tu, ... tu, ... tu....! Splendido! Se voi mettete a fuoco questo, che cioè ognuno di noi è il regista dei propri sogni, ecco la soluzione: cosa fa un regista? Voi avete tanti film che vi piacciono. Non tutti i film, lo sapete, vanno via lisci. Ci sono film che hanno momenti molto pesanti, poi il regista li risolve, e così via. Se voi vi svegliate in un punto del vostro film in cui le cose sono pesanti, ... cosa fa il regista? Si ferma lì? No, va avanti!
Allora la cosa che io vi consiglio è questa: se avete un bel sogno tenetevelo e godetevelo, poi se volete fate delle associazioni libere e lavorateci; ma se avete un incubo ricordatevi che siete voi i registi, quindi continuate la regia. Immediatamente dite: sì, ecco che io trasformo tutto questo e lo risolvo liberamente. Metteteci le immagini che volete, la musica che volete, tutto quello che volete, inventando una soluzione positiva.
Per ritornare al mio sogno della battaglia navale, cosa ho fatto? Ho osservato le associazioni libere che mi portavano all'assemblea di Res Publica della sera prima quando era stato approvato il gruppo di discussione Pensieri, Emozioni. Ho visto quei prigionieri e siccome, lo sapete, il nostro organismo è un organismo direzionale, mi son detto: se resto nel timore dello scontro, scontro sarà. Ma se mi metto in una direzione positiva con la mia mente e utilizzo le tecniche del Confornto Creativo della scuola di Boston, il mio organismo lavorerà perchè il gruppo possa andare in quella direzione.
Ho preso allora l'immagine dei prigionieri, quelli che creavano problemi, e ho immaginato che si accordassero con chi li aveva fatti prigionieri, per valorizzare le competenze di ognuno e costruire assieme una nuova nave dopo che la battaglia aveva distrutto o danneggiato tutte le navi. Gli Europei molto bravi nel costruire il fasciame delle navi, i Gapponesi molto bravi nel costruire l'elettronica delle navi. Così mi sono messo a ridere dicendo a me stesso: avanti col gruppo di discussione Pensieri Emozioni!
Da questo momento potete dire a voi stessi: posso avere tutti gli incubi del mondo, ma non mi fregheranno. Farò delle libere associazioni, cercherò di capire cosa mi stanno dicendo e continuerò il film a modo mio.
A questo punto possiamo qui lavorare su delle immagini che ci preoccupano, su un pensiero negativo, o possiamo avere un problema e quando la nostra mente va lì ci crea ansia. Può trattarsi di un'interrogazione, di un incontro, ecc. Facciamo un esercizio.

Esercizio di elaborazione e trasformazione

Vi chiedo in questo momento, se volete, di chiudere gli occhi e ascoltare semplicemente quanto vi dirò. Andremo a lavorare su qualcosa che vi dà un po' di fastidio (non una cosa grossa, perchè non abbiamo qui la possibilità di affrontare cose pesanti). Siete pronti?
Per chi vuole: chiudete gli occhi e portate l'attenzione al vostro respiro, fate un bel respiro profondo, e ascoltate nel vostro respiro la vita che è dentro di voi. E' la vostra vita... la tua, la tua, la tua...la tua vita, unica e irripetibile. E mentre ascolti la tua vita dentro di te, vai a quella preoccupazione, a quell'immagine, a quella situazione che ti crea un po' d'ansia, di disagio.
In questo momento di' a te stessa che in quella situazione tu troverai il modo per star bene.
Metti davanti a te l'immagine in cui vedi te stessa in positivo. Vedi che in quella interrogazione ci sei, serena; che in quell'incontro sei lì rilassata e tranquilla con tutte le tue energie; ecc. Costruisci quest'altra immagine positiva e mettici la luce, i colori, la musica che preferisci e che ti fa star bene. Concentrati su questa immagine positiva, arricchita di colori, di luce, di musica, e ascolta dentro di te le energie che ti aiutano a realizzare quell'immagine, quella situazione, e goditela tutto il tempo che vuoi.
E dopo esserti goduta tutto questo, prova a vedere se portando l'attenzione all'mmagine di prima, quella problematica, senti che ha perso forza, che si è come allontanata. Poi ritorna all'immagine positiva e rafforzala ulteriormente con luce, colori, musica.
Continua questo passaggio dall'una all'altra finchè sentirai che tornare all'immagine negativa conta ben poco perchè ora è l'immagine positiva che prevale dentro di te, che ti dà energia, che ti dà forza.
E riaprirai gli occhi quando vorrai.

Ricordate Calderon De La Barca? "La vida es sueño", la vita è sogno. In questo seminario in cui stiamo affrontando sogni e incubi, credo possiate vedere alcuni fili che collegano i vari seminari. Ricordate l'assunto fondamentale in psicologia: la nostra mente non distingue fra realtà e immaginazione. E se realtà e immaginario hanno delle differenze, il nostro organismo dà la precedenza all'immaginario. Noi siamo, a differenza degli animali, degli animali "simbolici". I simboli, le immagini che noi coltiviamo, o che la vita ci mette davanti, ci prendono, anche inconsapevolmente: se sono positive bene, se sono negative ci può succedere che senza rendercene conto ci autofreghiamo.
Vi faccio uno chema che spero vi possa essere utile.




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io io io io ................(consapevolezza).................................

inconscio




Ci sono due linee entro le quali ognuno di noi può dire "io" e soprattutto esercitarsi a dire continuamente "io valgo" fino a sentirlo veramente.
Sotto c'è l'inconscio, il frutto di tutta la nostra storia. Non solo di quella individuale, ma quella dei nostri genitori, dei nostri antenati, del primo uomo e della prima donna che circa 200.000 anni fa ci hanno trasmesso il nostro patrimonio genetico.
L'esame del DNA ci dice che la prima donna del genere Homo Sapiens c'è stata circa 200.000 anni fa. Oggi sappiamo che anche il primo uomo ha la stessa età.
Bene, ci sono alcuni studiosi che sostengono che la nostra consapevolezza copre dall'1 al 4% di quanto avviene in noi. Tutto il resto è un insieme di automatismi inconsci.
In alto nel disegno c'è un'altra linea, un'altra barriera: la nostra mente arriva solo fino ad un certo punto. Oggi l'epistemologia ci ha reso consapevoli che oltre un certo livello, la riga in alto, noi non potremo mai andare. Mai. Potremo scoprire o pensare un mare di cose, ma non potremo mai dimostrare tutto. Abbiamo queste barriere.
La realtà prende tutta la nostra storia, il passato, l'inconscio, tutto, ma noi non possiamo cogliere tutta la realtà perchè questo va al di là delle nostre capacità mentali. Ecco tutti quei punti interrogativi. C'è uno spazio irraggiungibile dove c'è il regno della totale libertà, dove c'è spazio per la visione di ognuno di noi. Ma è la "verità personale" non "la verità".
Noi non conosciamo tutta la realtà (R). Conoscete il simbolo di ugiaglianza (due lineette), conoscete il simbolo di diversità (due lineette con una terza lineetta che le attraversa) e conoscete il simbolo di identità (tre lineette). Allora se R è la realtà e R=la mia visione, ce ne accorgiamo perchè camminiamo velocissimi nella nostra vita, sereni, felici. Ma se R è diversa da mia visioine personale, allora prendiamo dei calci, che significano che la nostra visione non corrisponde alla realtà. E' difficile, ma in questo caso dobbiamo provare a cambiare la nostra visione.
Se noi prendiamo ad esempio la fisica fondamentale, voi lo sapete, ci parla del 4 % della realtà. Gli astrofisici ci dicono: abbiamo dei segnali che nella Realtà c'è un 96% che noi non sappiamo cosa sia. E qualcuno di voi sa come hanno chiamato questo 96%: materia oscura ed energia oscura. A Ginevra stanno lavorando, stanno facendo esperimenti per cercare di capire.
Tutto questo per darvi la sensazione di quanto la realtà è complessa e sconosciuta, se oggi riusciamo a dire che tutto ciò che conosciamo, ed è un mare di cose, dal punto di vista dell'astrofisica è solo il 4% della realtà.
Più conosciamo, fra l'altro, più ci rendiamo conto che le domande aumentano.
Allora capite che quando per caso la nostra visone è in sintonia con la realtà, davvero siamo fortunati e, senza sapere perchè, camminiamo con sicurezza e serenità in qualsiasi situazione. Ma di calci dalla realtà ne abbiamo presi tutti, perchè la storia di ognuno di noi ha inevitabilmente i suoi punti deboli, i suoi discostamenti dalla realtà profonda, inconoscibile.
Calci che sono preziosissimi. Quel sogno che vi ho raccontato ad esempio è stato prezioso per me, e per fortuna l'ho ascoltato. Ogni calcio però ci dà un feedback e ci dice: attenzione, prova a cambiare qualcosa!
Purtroppo la psicologia ci dice che la tendenza più diffusa è da una parte la resistenza al cambiamento e dall'altra la ripetizione degli stessi meccanismi a cui siamo abituati. E' per questo che ad esmpio 8 coppie su 10 o si lasciano o stanno male insieme. Perchè è molto difficile chiedersi "cosa sto sbagliando io?", "cosa stiamo sbagliando assieme?" e provare a cambiare. Non è facile. Solo 2 coppie su 10 ci riescono e riescono a star bene insieme tutta la vita.
Quindi facciamo molta attenzione ai calci della realtà, sono preziosi. Sapendo che comunque R non sarà mai identico alla nostra visione. Se lo accettiamo possiamo coltivare la flessibilità necessaria per essere sempre pronti a cambiare. Ecco un disegno utile:

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200.000 anni fa la nostra conoscenza era piccolissima, eravamo all'inizio di questa spirale, al centro. Man mano che la spirale della conoscenza è cresciuta abbiamo appreso sempre di più, ma paradossalmente la superficie esterna alla spirale è man mano cresciuta, ed è la superficie della non conoscenza, dei punti interrogativi che continuamente crescono.
Col paradosso che più si è ignoranti più si tende a credere di sapere. E più cose si conoscono, più si è consapevoli che l'area della non conoscnza è immensa e in crescita.
Un abbraccio!