giovedì 8 agosto 2024

                                                    PSICOTERAPIE BREVI INTEGRATE

PSICOLOGIA

PSICOTERAPIA

PSICOBIOLOGIA

dr. Gian Luigi Pirovano

Cell. 3804123225

Alghero

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www.gianluigipirovano.blogspot.com

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Tecniche utilizzate

La base storica

Concetti base

                                                              Terapia breve strategica

Solution oriented therapy

PNL

EMDR

Nuovi Studi

Aggiornamenti

Psicoterapie brevi integrate: tecniche utilizzate

Nato nel 1942, GIAN LUIGI PIROVANO esercita la libera professione in qualità di psicologo e psicoterapeuta per bimbi, adulti, coppie, famiglie e gruppi.

E’ di formazione psicoanalitica kleiniana arricchita da molte altre esperienze, fra le quali alcune più classiche come:

  • - la tecnica del Sogno da svegli guidato” (Rêve éveillé dirigé o Analisi Fantasmatica) di Désoille e Fusini-Doddoli (analisi in profondità)

  • - la Terapia centrata sul cliente di Rogers (counseling)

  • - la Psicoterapia sessuale della Kaplan (problemi sessuali e di coppia)

  • - la Gestalt di Perls (autosvalutazioni, sensi di colpa, ecc.)

  • - la Bioenergetica di Lowen (blocchi, ecc.)

  • - l’Ipnosi naturalistica di Milton Erickson (“rapport”, bassa stima di sè, insicurezza, senso di colpa, mancanza di controllo, insonnia, terapia e controllo del dolore, ecc.)

e altre tecniche recenti:

  • - la Terapia breve strategica di Watzlawick e Nardone (fobie, claustrofobie, agorafobie, attacchi di panico, ossessioni, anoressia, bulimia, vomiting, binge eating, depressioni, coppie, bimbi problematici, interventi per problemi nelle scuole e nelle aziende, psicopatologie da internet, ecc.) integrata dalla terapia Solution oriented di Steve de Shazer e Insoo Kim Berg (dipendenza da alcool, fumo, droghe, ecc.)

  • - la PNL (programmazione neurolinguistica) di Bandler e Grinder (psicoterapia del cambiamento, depressioni, fobie, stress, allergie, ecc.)

  • - l’EMDR (eye movement desensitization and reprocessing) della Shapiro (violenze, traumi, sensi di colpa, fobie, stress, ecc.)

  • - il Dialogo delle voci di Hal e Sidra Stone (analisi in profondità)

  • - le Costellazioni familiari di Hellinger (inconscio familiare)

  • - la Nuova Medicina di Hamer (nuovo sistema psicodiagnostico per le malattie, dalle malattie della pelle, all’infarto, fino al cancro), arricchito dalle tecniche psiconeurologiche di “ritorno alla salute” dell’oncologo Carl Simonton


Inoltre con una crescente attenzione alle tecniche di Terapia a seduta unica di Moshe Talmon


Con questo bagaglio e a secondo delle caratteristiche e dei bisogni della persona, si muove in una logica di integrazione fra i vari modelli di intervento psicoterapeutico: per ogni persona mira a scegliere il tipo di approccio integrato che possa avere la maggior probabilità di dare risultati stabili col minor numero di sedute possibili.

Psicoterapie brevi integrate: la base storica

La più recente avventura della psicologia e poi della psicoterapia, inizia negli Stati Uniti fra gli anni ‘50 e gli anni ‘70, in seguito alle ricerche di Gregory Bateson, un animatore delle Macy Conferences di N.Y., i seminari che concentravano il lavoro delle menti più creative di quegli anni e che portarono al moderno costruttivismo e agli sviluppi della cibernetica di 2° ordine.

L’interdisciplinarità di Bateson, che si muoveva con grande competenza ed elasticità fra antropologia, psicologia, logica matematica, cibernetica e teoria dei sistemi, consentì di fare un balzo in avanti anche nel campo psicoterapeutico, con l’introduzione di una nuova epistemologia.

Punto di partenza fu il suo progetto di ricerca sulla comunicazione: come funziona la comunicazione, quali i suoi principi e quali i meccanismi che permettono il cambiamento.

All’interno di questo progetto studiò come i famosi psicoterapeuti Milton Erickson, Virginia Satir, Fritz Perls e lo studioso del rapporto fra percezione sensoriale e modelli di pensiero Moshe Feldenkrais, pur con tecniche diverse, riuscissero ad ottenere successi strepitosi e in brevissimo tempo, nel cambiare le persone da uno stato di problema ad uno stato desiderato.

Attorno alle ricerche di Bateson si formò un gruppo presso il Menthal Research Institute: la Scuola di Palo Alto, che coi suoi sviluppi e i suoi personaggi, da Jackson, ad Haley, a Weakland, a Watzlawick, a Bandler, a Grinder e altri, portarono avanti nuovi approcci psicologici ai problemi e nuovi approcci psicoterapeutici, rivoluzionari rispetto al passato.

Questo ha portato negli ultimi decenni ad una crescita esplosiva dei Brief Therapy Center negli Stati Uniti.

Oggi l’APA (in un certo senso il corrispettivo americano del nostro Ordine degli Psicologi) sostiene che il 50% dei problemi psicologici è risolvibile in 10 incontri, il 25% in 25 incontri e solo il restante 25% con più di 25 incontri (APA 1999, AA.VV., “The heart and soul of change”)

In Italia è fra gli anni ‘80 e ‘90 che iniziano ad arrivare, lentamente, i riflessi di questo nuovo fermento e che si fa strada, anche se con difficoltà, il costruttivismo, rivoluzionario rispetto alla tradizione psicoanalitica, comportamentista, cognitivista e sistemica.

Psicoterapie brevi integrate: alcuni concetti base

Qui di seguito e in estrema sintesi alcuni concetti base per dare un’idea, anche se minima, di un approccio affascinante, ma molto complesso e delicato, volto ad ottenere il cambiamento da uno stato problematico ad uno stato desiderato nel minor tempo possibile e con risultati stabili.

1°) La realtà psicologica non esiste al di fuori della mente che la pensa e a guidarci sono i nostri modelli mentali: ognuno col suo sistema percettivo-reattivo costruisce la realtà psicologica che poi subisce o di cui gode (realismo concettuale e costruttivismo)

2°) Ognuno ha le capacità per costruirsi una realtà psicologica soddisfacente nel rispondere alle situazioni della vita (fiducia nelle risorse della persona)

3°) Ma per “economia” siamo portati a ripetere le soluzioni che una volta hanno funzionato e a ripeterle anche in situazioni che richiederebbero una risposta diversa (principio dell’economia psicologica)

4°) Queste soluzioni “ricorrenti” all’interno del sistema percettivo-reattivo della persona innescano un circolo vizioso e perpetuano il problema invece di risolverlo (principio delle tentate soluzioni che alimentano il problema)

5°) Fare terapia significa anzitutto accogliere la realtà psicologica dell’altro diventando competenti del suo sistema percettivo-reattivo, della sua “mappa” mentale (principio del ricalco-rapport), per poi guidarlo verso le nuove soluzioni che la persona desidera, ma che non è ancora riuscita a realizzare (principio della guida)

6°) In questo percorso le “resistenze” non sono considerate un ostacolo, ma una risorsa da utilizzare, perchè ci possono indicare i bisogni ai quali la persona ha cercato di dare risposte. Nel fare terapia bisognerà individuare questi bisogni e guidare le persone a dar loro delle risposte soddisfacenti, perchè solo così il cambiamento potrà avvenire ed essere duraturo (principio dell’ecologia della mente)

7°) La nuova logica che sostiene l’intervento terapeutico (vedi dopo) non è una logica lineare causa-effetto basata sul principio di non contraddizione (logica aristotelica), ma una logica di azioni-reazioni, di interazioni nell’hic et nunc, che va oltre il principio di non contraddizione (vedi le logiche non aristoteliche: interazionismo, costruttivismo, logica eraclitea, logiche paraconsistenti, paracomplete e non-aletiche)

8°) Per fare terapia lo psicologo troverà il modo per interrompere le tentate soluzioni, spezzare i circoli viziosi che mantengono i problemi e guidare le persone a rispondere ai bisogni sottesi. Utilizzerà per questo gli strumenti molto delicati e fini delle logiche non aristoteliche: come il linguaggio performativo, il doppio legame, il paradosso, la prescrizione del sintomo, le metafore, l’ordalia, la ristrutturazione, il metamodello, i sistemi rappresentazionali, le submodalità, ecc.

La logica aristotelica è quella che tutti inconsapevolmente usiamo ogni giorno. Si basa su alcuni principi che per noi tutti sono ovvi: fra due affermazioni contraddittorie (ad esempio: ho paura, non ho paura) una è falsa e una è vera (principio di non contraddizione) e non si dà una terza possibilità (principio del terzo escluso).

Ma nel mondo della psiche alle volte, specie quando si sta male, tutto questo non funziona.

Ad esempio:

- chi ha attacchi di panico può dire a se stesso che razionalmente non c’è motivo per avere paura, ma contemporaneamente sente una paura folle;

- l’anoressica può sentirsi morire, ma contemporaneamente trema all’idea di crescere di un solo etto;

- una coppia in crisi può litigare all’infinito, farsi del male, ma continuare la convivenza;

- una persona insicura, depressa, può arrabbiarsi molto se la si svaluta, ma contemporaneamente autosvalutarsi pesantemente;

- ecc.

Gli esempi potrebbero essere moltissimi e tutti mostrerebbero gli innumerevoli ambiti psicologici in cui due modi di sentire opposti convivono nella stessa persona, contro i principi della logica aristotelica.

  • Quando non vale il principio di non contraddizione ci troviamo nella logica paraconsistente;

  • quando non vale il principio del terzo escluso ci troviamo nella logica paracompleta;

  • quando non vale nessuno dei due principi aristotelici ci troviamo nella logica non-aletica o a più valori.

In questi casi è esperienza comune che usare la logica aristotelica, quella di ogni giorno, cioè la logica della consapevolezza e della convinzione non ha effetto, anzi può peggiorare la situazione:

- provate a dire a chi ha un attacco di panico che non c’è alcun pericolo, si sentirà ancora più malato perchè vede che gli altri ce la fanno e lui no;

- provate a dire ad un’anoressica che mangiare la farà guarire: si spaventerà ancora di più;

- provate a criticare una coppia che si fa del male e avranno un motivo in più per farsi altro male

- provate a dire ad un depresso quanto è bello il sole e la vita: si sentirà ancora più depresso perchè vede che gli altri ce la fanno a sentire la bellezza del sole e della vita e lui no;

- ecc.


A FRONTE DI TUTTO QUESTO SI È SVILUPPATO IN PSICOLOGIA UN NUOVO MODO DI AFFRONTARE I PROBLEMI

Si è andati oltre il cammino storico della psicanalisi, del comportamentismo, del cognitivismo, della scuola sistemica e in genere delle scuole classiche, centrate sulla logica aristotelica. Dopo Einstein (relatività), dopo Heisenberg (principio di indeterminazione), Gödel (trattato sulle proposizioni indecidibili), von Foerster (cibernetica di 2° ordine), Bateson, ecc., la logica aristotelica è crollata in molti ambiti (pur restando importantissima in altri).

Nell’ambito psicologico col COSTRUTTIVISMO si è passati alla possibilità di usare la logica non-aletica, che essendo più in sintonia con la natura di molti problemi psicologici, può raggiungere in molti casi una maggiore efficacia (cioè risoluzione dei problemi) assieme ad una maggiore efficienza (cioè breve durata e minori costi sia psicologici che economici).

Cambiano naturalmente anche gli strumenti psicologici usati per raggiungere l’insight e il cambiamento profondo:

- per le scuole classiche della psicologia gli strumenti fondamentali sono l’interpretazione e la consapevolezza, dentro un percorso lungo e rigoroso (logica aristotelica)

- per il costruttivismo gli strumenti fondamentali sono il linguaggio performativo, il doppio legame, il paradosso, la prescrizione del sintomo, le metafore, l’ordalia, la ristrutturazione, il metamodello, i sistemi rappresentazionali, le submodalità, ecc., dentro un percorso breve e rigoroso (logica non-aletica)

Ma la delicatezza degli strumenti del costruttivismo è grande e il problema non è solo quale utilizzare, per quale cliente, per quale problema, in quale sequenza, ma soprattutto come utilizzarlo, in quale momento, con quale linguaggio, in quale contesto, ecc.

E’ un problema soprattutto di stile comunicativo (tecnicamente si parla di “comunicazione performativa”).

Questa delicatezza credo sia la ragione di fondo per cui il costruttivismo e la logica non-aletica si diffondono solo molto lentamente fra gli psicologi e fra i vari operatori della salute.

Ma le nuove generazioni dovranno andare probabilmente in questa direzione, perchè sono sempre meno i clienti disposti a dedicare alla psicoterapia i lunghi anni e le enormi risorse di tempo, di denaro e di energie, spesso richieste dalle terapie classiche a logica aristotelica.

Ma c’è un altro aspetto importante e commovente da sottolineare. Una volta che nell’ambito della psicoterapia breve la persona si è sbloccata e sta bene, si possono verificare due casi:

  • - soddisfazione della persona che ha scoperto di avere in sè le risorse per poter affrontare anche in futuro le vicende della vita. Quindi fine della terapia e programmazione di pochi incontri di controllo molto dilazionate nel tempo.

  • - soddisfazione, ma la persona esprime il desiderio di un ulteriore approfondimento. In questo caso si verifica con stupore che il processo di approfondimento richiederà poche sedute e questo perchè la persona sta bene, ha ormai liberato le energie sue proprie e quindi cammina velocemente, perchè parte non da una posizione di dolore e di debolezza, ma da una posizione di forza e di energia psicologica.


Terapia breve strategica

Terapia Solution oriented

Queste psicoterapie sono basate sostanzialmente su quanto illustrato nei

Concetti base

Bibliografia: qui la bibliografia sia specialistica che divulgativa è molto ricca.

Fra i libri di Terapia breve strategica segnalo solo alcuni fra i più divulgativi:

  • - “Il linguaggio della terapia breve” di Branka Skorjanec; ediz. Ponte alle Grazie

  • - “Oltre i limiti della paura” di G. Nardone; ediz. Bur

  • - “Psicosoluzioni” di Giorgio Nardone; ediz. Bur

  • - “Le prigioni del cibo” di G. Nardone, T Verbitz, R. Milanese; ediz. Ponte alle Grazie

  • - “L’intervento strategico nei contesti educativi” di Andrea Fiorenza, G. Nardone; ediz. Giuffré

  • - “Bambini e ragazzi difficili” di A. Fiorenza; ediz. Ponte alle Grazie

  • - "Modelli di famiglia" di G. Nardone; ediz. Ponte alle Grazie

  • - "Terapie apparentemente magiche" di M. Rampin e G. Nardone; ediz. McGraw-Hill

  • - “Perversioni in rete” di G. Nardone; ediz. Ponte alle Grazie

Per gli specialisti basterà spulciare nella bibliografia di Bateson, di Watzlawick, di Haley, di Erickson, di Nardone, di Erickson, ecc.

Quanto alla Terapia Solution oriented (nel centro di Steve de Shazer di Milwakee la media delle psicoterapie è di 3 incontri) bisogna lavorare su testi americani (Steve De Shazer, Insoo Kim Berg, Scott D. Miller, ecc.) perchè ci sono solo due testi tradotti:

- “Chiavi per la soluzione in terapia breve” di Steve de Shazer; ediz. Astrolabio

- "Quando bere diventa un problema" di S. D. Miller e I. Kim Berg; ediz Ponte alle Grazie

NB: queste tecniche si applicano ora anche alla supervisione manageriale, alla formazione e agli interventi negli ambiti aziendali, dalla piccola, alla media, alla grande azienda:

- "La terapia dell'azienda malata" di Nardone, Mariotti, Milanese, Fiorenza; ediz. Ponte alle Grazie (base esemplificativa)

- "L'arte del cambiamento" di Nardone, Watzlawick; ediz. Ponte alle Grazie (base teorica)


PNL

I fondatori della PNL (Programmazione Neurolinguistica) sono due membri del gruppo di Gregory Bateson a Palo Alto:

- Richard Bandler, psicologo e informatico

- John Grinder, linguista

Negli anni 70 iniziarono assieme a cercare una risposta alla seguente domanda: quali sono i meccanismi che permettono ad alcuni terapeuti di essere più efficaci e più efficienti di altri, e quindi consentono loro di aiutare le persone a cambiare velocemente?

Incontrarono, intervistarono e registrarono a lungo i quattro personaggi che in quegli anni rispondevano a queste caratteristiche:

  • - Fritz Perls, fondatore della Gestalt

  • - Virginia Satir, psicoterapeuta della famiglia

  • - Milton Erickson, psichiatra e psicoterapeuta

  • - Moshe Feldenkrais, fisico e studioso del rapporto fra la percezione sensoriale e i modelli di pensiero.

I risultati della ricerca di Bandler e Grinder sono una serie di tecniche per far sì che i cambiamenti psicologici siano più veloci e più efficaci.

Oggi la loro ricerca sta interagendo positivamente con una nuova scienza, la psico-neuro-endocrino-immunologia (PNEI), che supera anche i concetti della psicosomatica per considerare la persona una “grande connessione” in cui tutto è in continua correlazione.

Ne sono nate e si stanno sempre più sviluppando un insieme di tecniche efficaci e rapide, applicabili in due direzioni:

  • - la risoluzione di problemi

  • - lo sviluppo delle potenzialità nascoste in ogni persona che desideri semplicemente migliorarsi

Bibliografia: per gli specialisti basterà riferirsi alla bibliografia di Bandler e Grinder.

Ci sono molti testi di divulgazione che però risultano essere piuttosto banali, per cui non è facile scegliere libri che siano abbordabili da un lettore comune senza che gli risultino inutilizzabili. Tento una sola indicazione fra i libri specialistici più abbordabili:

  • - “La metamorfosi terapeutica” di R. Bandler e J. Grinder; ediz. Astrolabio

EMDR

Nel cammino delle psicoterapie brevi un contributo recente lo ha dato anche Francine Shapiro, ricercatrice al Mental Research Institute di Palo Alto.

La Shapiro ha avuto l’intuizione di un nuovo strumento tecnico che va ad arricchire la psicologia e la psicoterapia, e che ha la particolarità di inserire nell’interdisciplinarità anche l’apporto delle neuroscienze.

Si tratta della tecnica denominata EMDR (eye movement desensitization and reprocessing) che utilizza un modello basato sulle diverse funzioni che la parte destra e la parte sinistra del cervello hanno nell’elaborare le informazioni.

Questa tecnica è ora molto usata negli Stati Uniti per affrontare ogni tipo di trauma: intimi, sessuali, violenze, sparatorie, attentati, uragani, così come per affrontare i fattori di stress.

E’ arrivata in Italia recentissimamente, nel 1999 (sito italiano www.emdritalia.it; sito internazionale www.emdria.org), come utilissimo supporto per affrontare velocemente ed efficacemente qualsiasi tipo di trauma psicologico.

In breve qui di seguito i principi base dell’EMDR.

1°) L’elaborazione dei fatti della vita avviene continuamente attraverso un’interazione fra la parte destra e la parte sinistra del cervello, e sembra svilupparsi in particolar modo nelle fasi REM del sonno, caratterizzate da rapidi movimenti oculari.

2°) Ogni trauma psicologico, non importa se piccolo o grande, può alle volte bloccare questa nostra capacità naturale di elaborazione, e quando questo avviene possono nascere difficoltà e problemi.

3°) Riattivando il contatto dei due emisferi cerebrali con una tecnica psicologica che utilizza degli stimoli visivi o auditivi o tattili bilaterali e alternati (EMDR), è possibile far ripartire la capacità di elaborazione personale di uno o più fatti traumatici, fino a risolverli.

Bibliografia: fino ad oggi non c’è nulla di accessibile al grande pubblico perchè sono stati tradotti o scritti solo libri specialistici:

  • - “EMDR” di Francine Shapiro e M. S. Forrest; ediz. Astrolabio (il più avvicinabile da un profano)

  • - “EMDR” di F. Shapiro; ediz. McGraw-Hill

  • - “L’EMDR con bambini e adolescenti” di Ricky Greenwald; ediz. Astrolabio

  • - “Trattamenti psicologici in emergenza con EMDR” di Edoardo Giusti e Claudia Montanari; ediz. Sovera

NUOVI STUDI

La nuova direzione dei miei studi, sempre tesa a sviluppare PSICOTERAPIE BREVI INTEGRATE, vuole unire in particolare, ma non esclusivamente, tre filoni:

  1. il primo è consolidato: l'antropologia culturale

  2. il secondo è recente e se n’è appena parlato in queste pagine: il costruttivismo

  3. il terzo è appena nato, sviluppatosi dalle neuroscienze e dall’embriologia: la psico-neuro-endocrino-immunologia (PNEI) e la Nuova Medicina.

Integrando questi tre filoni, unitamente ad altri continui apporti, sto ora lavorando anche alla risoluzione di problemi fisici conclamati utilizzando la "parola", strumento fondamentale dello psicologo.

In particolare sto avendo risultati positivi nel guarire le allergie e le intolleranze alimentari (allergia alla luce o fotofobia, allergia al latte, agli acari, alle betulle, al nocciolo, all'ontano, alle noci, alle mele, ecc.) e mi sto interrogando su come sia possibile guarire o restituire ad una vita degna altri problemi fisici conclamati (fino al cancro?), utilizzando tutti gli strumenti che possono contribuire ad arricchire la logica della Psicoterapia Breve Integrata.

Osservo che l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) negli ultimi anni ha dato una svolta netta al concetto di "salute". La medicina, la psicologia e in generale la "cura" non potranno più ignorare in futuro la seguente affermazione-invito dell'OMS:

è necessario abbattere le frontiere fra i vari sistemi di cura".

La motivazione dell'OMS è:

- antropologica: ognuno si ammala dentro una visione del mondo che è data dalla cultura in cui si trova (relativizzazione culturale o filogenetica). Gli antropologi ci dicono e ci mostrano che in diverse culture del mondo "anche il codice linguistico può guarire";

- e costruttivista: ognuno si ammala dentro una sua personale visione del mondo (relativizzazione ontogenetica)

Mi piace qui ricordare due aforismi:

- il primo di Epitteto: “non sono le cose a farci paura (o a darci piacere), ma ciò che noi pensiamo delle cose”

  • il secondo è tipico del costruttivismo: “ognuno costruisce la realtà che poi subisce (o di cui gode)”


Antropologia e costruttivismo ci mostrano che:

la realtà in sè non è raggiungibile,

sono in qualche modo raggiungibili solo le diverse culture sociali e personali che la interpretano

Ogni società, ogni gruppo, ogni individuo ha un proprio immaginario (una "mappa") con la quale legge la realtà (che è "il territorio") ma nessuna mappa potrà mai pretendere di essere il territorio.

Ma capita spesso di cadere in questo tranello e confondere la nostra "mappa" col "territorio", la nostra "mappa" con la "realtà", cadendo inconsapevolmente nell'illusione che la nostra "mappa" è "la" realtà.

A questo punto dire con l'OMS che “è necessario abbattere le frontiere fra i vari sistemi di cura” significa invitare a relativizzare la nostra e l'altrui cultura della "malattia" e della "cura", dalla più vicina alla più lontana dal nostro modo di pensare, e cercare la strada per accedere alle varie mappe e possibilmente integrarle, per poter essere più efficienti e più efficaci nel "territorio" della persona concreta che chiede "cura".

                                                     LA PSICO-NEURO-ENDOCRINO-IMMUNOLOGIA (PNEI)

Le varie psicoterapie e i vari sistemi di cura sono spesso in lotta fra loro, ma lentamente si sta tentando un lavoro di integrazione.

In particolare si sta lentamente tentando un lavoro di integrazione fra psicologia e medicina.

Anche la medicina è spaccata fra tanti specialismi, che sono "mappe" utilissime in moltissimi casi, ma insufficienti in molti altri.

E lentamente anche in medicina trovano spazio "mappe" provenienti da altri specialismi e da altre culture (fitoterapia, omeopatia, chinesiologia, osteopatia, agopuntura, meditazione, psicologia, ecc.) alla ricerca di una complementarietà affascinante e tutta da esplorare.

I primi risultati sono terapie che riescono a dare un contributo importante nel risolvere problemi e malattie.

                                                   Antropologia, costruttivismo, psico-neuro-endocrino-immunologia

spingono per far interagire le “mappe” della "cura" verso un pluralismo terapeutico che sia in grado di integrare i vari saperi e di essere d’aiuto alla singola persona nella “sua mappa”, nel “suo territorio”.

La multifattorialità della malattia e della salute diventa un punto di vista importante, dove cultura, etnoscienza, antropologia, genetica, psicologia, medicina, neuroscienze, PNEI, ecc. possono intrecciarsi per una nuova efficacia e una nuova efficienza.

La psico-neuro-endocrino-immunologia (PNEI) parla oggi dell'uomo come di una "grande connessione" tra sistema psicologico, sistema neurologico, sistema endocrino, sistema immunitario, ecc., andando così oltre anche alla psicosomatica.

Sono state identificate e si conoscono sempre meglio le "mappe" delle molecole che fungono da mediatori nel rapporto fra psiche, cervello, sistema endocrino, sistema immunitario, ecc., e si conoscono "mappe" interessanti delle vie di comunicazione a doppio senso fra psiche, cervello e il resto dei nostri sistemi, così come si conosce meglio il linguaggio che permette il dialogo nella "grande connessione" psico-neuro-endocrino-immunologica.

Da una parte si apre la strada per nuovi farmaci che vanno ad inserirsi nella "mappa" delle vie di comunicazione della "grande connessione" psico-neuro-endocrino-immunologica;

dall'altra si apre la possibilità di una integrazione fra mezzi terapeutici diversi, sia moderni che tradizionali, e di superare col tempo la storica contrapposizione fra medicina antica e moderna, scientifica e tradizionale, fra psicologia e medicina, fra ortodossia ed eterodossia.

E nella pratica clinica si constata che le "mappe" interdisciplinari della PSICOTERAPIA BREVE INTEGRATA sono in grado di modificare la biologia delle connessioni psico-neuro-endocrino-immunologiche.

In altre parole si coglie la possibilità di incidere e di modulare i grandi sistemi di regolazione dell'organismo lavorando anche sulle "mappe" delle emozioni e dei pensieri del singolo cliente, aiutandolo così a passare da uno stato problematico ad uno stato desiderato.

IN SINTESI: le conoscenze di antropologia mi servono a capire sempre meglio le "mappe" del costruttivismo e a restare flessibile e aperto ad ogni contributo, in modo di avere più possibilità e più strade per aiutare le persone.

Nel contempo le conoscenze di psico-neuro-endocrino-immunologia mi servono per capire i complessi meccanismi interattivi delle "mappe" del sistema psicologico, nervoso, neurovegetativo, ormonale, immunologico e la loro interdipendenza, offrendomi la possibilità di andare a ripulire le basi psicologiche delle malattie.

Col nuovo insieme di modelli" che potremmo chiamare psico-antropo-medico è ora possibile intervenire in modo più efficace ed efficiente sui problemi psicologici. Ma oggi, accostando alla diagnosi medica classica una diagnosi psico-biologica integrativa, si può andare oltre. E mentre si riescono già ad avere ottimi risultati con le allergie, le malattie della pelle, ecc., si sta lavorando per vedere come affrontare in generale tutte le cosiddette “malattie”, fino al cancro.

                           La ricerca va avanti e supera le antiche contrapposizioni

Bibliografia - I riferimenti più recenti non sono in italiano, ma per avere un'idea si può leggere:

"Psiconeuroimmunologia" di Francesco Bottaccioli, ediz. RED

"Mente, cervello e sistema immunitario" di Massimo Biondi, ediz. McGraw-Hill

"La psicobiologia della guarigione psicofisica" di Ernest Rossi, ediz. Astrolabio

"La mente e il cancro" di Mariano Bizzarri, ediz. Frontiera

“Il Tao dell’immunità” di Marc Lappé, ediz. Armenia

"http://chimiclin.univr.it/omc" osservatorio per le medicine complementari, Università di Verona

"http://altmed.od.nih.gov" National Center for Complementary and Alternative Medicine

Inoltre è sempre utile rivisitare alcuni classici:

"Verso un'ecologia della mente" di G. Bateson, ediz. Adelphi

"La realtà inventata (Contributi al costruttivismo)" a cura di P. Watzlawick, ediz. Feltrinelli

La metamorfosi terapeutica” di R. Bandler e J. Grinder; ediz. Astrolabio

Un’attenzione particolare richiedono i nuovissimi studi volti a misurare gli effetti della psicoterapia sui valori dei vari parametri fisici, neuroendocrini e immunologici, sulle neuroimaging, ecc. Vari studi ormai sono concordi nel descrivere un ritorno alla normalità di questi parametri dopo sedute di psicoterapia. E’ un tema molto specialistico e si può far riferimento ai lavori di Bassel van der Kolk per i risultati ottenuti con le tecniche di neuroimaging, e agli studi dell’University Hospital Eppendorf di Amburgo per gli studi sui parametri neuroendocrini.


AGGIORNAMENTI


-- NUOVI SVILUPPI --


I "NUOVI STUDI" annunciati nelle pagine precedenti stanno dando i loro frutti.

Ho ormai risultati molto importanti e sorprendentemente veloci sia con bimbi che con adulti nelle allergie, nelle intolleranze alimentari e nelle malattie della pelle lavorando sulle sottostanti basi psicologiche, che si è scoperto essere sempre diverse e sempre legate a vissuti strettamente individuali.

Sto seguendo inoltre la sperimentazione sulle basi psicologiche del cancro e in genere delle malattie fisiche, con la raccolta di osservazioni, di dati, di esperienze e con alcuni interventi psicoterapeutici mirati molto soddisfacenti.

Mi piace raccogliere l'invito dell'OMS ad abbattere le frontiere fra i vari sistemi di "cura" e in quest'ottica osservo quanto si muove sul nostro piccolo pianeta, che dopo l'11 settembre 2001 appare con ancora più evidenza essere un "villaggio", come anticipava McLuhan negli anni ‘60.

Ci sono ultimamente nuovi importanti sviluppi nel mondo della scienza e in particolare della psico-biologia, con notevoli riflessi sulla psicologia e sulla psicoterapia.

Segnalo in particolare tre contributi che stanno arricchendo il mio bagaglio di strumenti psicoterapeutici e il mio programma di "Psicoterapie Brevi Integrate":

  • anzitutto il concetto di campo morfogenetico del biologo inglese Rupert Sheldrake che trova uno sviluppo importante nella tecnica delle COSTELLAZIONI FAMILIARI dello psicologo tedesco Bert HELLINGER

  • inoltre la NUOVA MEDICINA del medico onco-ginecologo tedesco Rylke Geed HAMER che partendo dalle conquiste dell'embriologia e da una ricca serie di osservazioni sulle basi psico-biologiche del cancro, descrive lo stretto rapporto psiche-cervello-organi e le inevitabili conseguenze sulla cura delle malattie e sulla psicoterapia

  • e infine il contributo dell’oncologo Carl SIMONTON e della moglie psicologa Stephanie SIMONTON, pionieri nella psico-neuro-endocrino-immunologia

Da evidenziare che per la prima volta nella storia della psicologia e ora della psico-biologia, alcuni di questi autori parlano di vere e proprie leggi nello stesso senso in cui se ne parla in fisica.

Queste le leggi:

  • le leggi della coscienza inconscia familiare e collettiva (vedi Hellinger)

  • le cinque leggi biologiche della nuova medicina, delle malattie e del cancro (vedi Hamer)

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LE COSTELLAZIONI FAMILIARI

DI HELLINGER


E' il biologo inglese Rupert Sheldrake ad introdurre in biologia il concetto di campo morfogenetico: tutta la natura è organizzata in campi di energia che danno vita man mano (morfogenesi) ad atomi, foglie, animali, galassie, ecc..

Ogni campo morfogenetico segue queste leggi:

  • conserva la memoria della sua storia

  • entra in risonanza con altri campi

  • attraverso memoria e risonanza impara e si sviluppa continuamente.

(www.sheldrake.org)

Queste conoscenze permettono di capire meglio le conquiste di Bert Hellinger e il suo lavoro sulle COSTELLAZIONI FAMILIARI

Bert Hellingher ha un modo di procedere strettamente fenomenologico.

Con le sue osservazioni ci aiuta ad evidenziare nelle famiglie un campo energetico inconscio profondo, che al di là delle apparenze agisce fin sui sentimenti e sui comportamenti dei singoli individui.

Questo campo energetico inconscio profondo può andare oltre la famiglia attuale e risalire alle generazioni precedenti di cui ha conservato la memoria inconscia.

Il percorso di Hellinger raggiunge una profondità che richiama l'inconscio collettivo di Jung, ma va ben oltre e segue un diverso cammino, fino a mostrare in azione, nel campo energetico inconscio familiare, le radici psico-biologiche di malattie e sofferenze.

Anche il concetto di coazione a ripetere di Freud viene ampiamente superato in profondità da Hellinger, che riesce ad arrivare fino alle sue radici psico-biologiche.

Di fronte a malattie e malesseri Hellinger ci mostra:

  • le tecniche per osservare fenomenologicamente l'inconscio profondo familiare e collettivo con le sue leggi

  • e come riportare i singoli membri di una famiglia o di un gruppo sociale fuori dalla malattia e dal malessere

Si tratta di tecniche applicabili in incontri individuali, in incontri familiari e anche in incontri di gruppo. E' in quest'ultimo caso, col lavoro nei gruppi, che Hellinger mostra il fenomeno della risonanza: come cioè mettendo in scena la famiglia attraverso persone estranee, queste persone, ma anche tutti i presenti, possono entrare in risonanza col campo familiare inconscio che si sta esaminando, e in questo modo aiutare a mostrarne sia le caratteristiche problematiche che le possibili soluzioni.

Hellinger applica il suo modello anche in contesti più ampi, come nella scuola, nelle carceri, negli uffici e nelle istituzioni, nel management e anche per trovare soluzioni a conflitti etnici e razziali.

Il contributo di Hellinger alle psicoterapie brevi integrate è particolarmente importante là dove si osservano dei blocchi nel processo psicoterapeutico, perchè può velocizzare la messa a fuoco di problemi che hanno profonde radici psico-biologiche inconsce, che se non evidenziate e risolte possono creare grossi ostacoli inconsci al cambiamento.

(www.hellinger.it)

Bibliografia: sulle Costellazioni Familiari di Hellingher c’è vario materiale:

  • "Riconoscere ciò che è" di Bert Hellinger; ediz. Urra

  • "Senza radici non si vola" di Bertold Ulsamer

  • "I due volti dell'amore" di Bert Hellinger, ediz. Crisalide

  • Video (vedi sito)

  • ecc.

Di Rupert Sheldrake, docente a Cambridge, segnalo fra i libri in italiano:

  • "L'ipotesi della causalità formativa" ediz. Red

  • "I poteri straordinari degli animali", ediz. Mondadori


LA NUOVA MEDICINA

DI HAMER

e l’integrazione dei SIMONTON


Le scoperte del medico onco-ginecologo tedesco Ryke Geerd Hamer ci danno strumenti nuovi e importanti che permettono di indagare a fondo il conflitto psico-biologico che Hamer ci mostra essere all'origine della malattia sia fisica che psicologica.

Il medico e lo psicologo diventano per Hamer degli psico-detective che vanno alla ricerca dei segnali del conflitto, partendo da uno dei tre livelli indissolubilmente correlati:

  • o partendo dal conflitto psico-biologico,

  • o partendo dai segnali nel cervello (leggibili attraverso una TAC a scansione standard, taglio basale),

  • o partendo dall'organo ammalato.

La malattia sia fisica che psicologica viene vista da Hamer come il tentativo dell'organismo di risolvere un conflitto psico-biologico (Hamer parla di "programmi speciali biologici sensati").

E' stupefacente come con la Nuova Medicina di Hamer si riesca ad intervenire sulle basi psico-biologiche delle malattie, fino al cancro, con risultati molto interessanti.

Ogni malattia, compreso il cancro, fa parte di un “programma speciale biologico e sensato” (SBS) che parte sempre da uno shock biologico.

Se si aiuta il cliente ad individuare lo shock biologico da cui è partita la malattia e se il cliente è disposto a lavorare per superarlo, il cliente stesso può diventare protagonista e può portare a termine il “programma speciale biologico e sensato” fino alla guarigione.

(www.albanm.com)

E sono stati l’oncologo CARL SIMONTON assieme alla moglie psicologa STEPHANIE a studiare a fondo tecniche di psicobiologia per aiutare il cliente ad incamminarsi verso il “ritorno alla salute”.

(www.viriditas.ws )

Bibliografia: i materiali di Hamer in italiano sono editi da "Amici di Dirk, Editiones de la Nueva Medicina", in Spagna. In Italia li distribuisce www.macroedizioni.it, ma si trovano anche tramite www.albanm.com:

  • Introduzione alla Nuova Medicina (95 pagine; introduttivo)

  • Il capovolgimento diagnostico (279 pagine; un primo ampliamento)

  • Tabella sinottica della Nuova Medicina (tabella dei rapporti psiche, cervello, organo)

  • Testamento per una Nuova Medicina (1.312 pagine; summa della Nuova Medicina)

  • ecc.


Per i Simonton il testo base è il seguente: “Ritorno alla salute. Tecniche di auto aiuto che favoriscono la guarigione”, ediz. Amrita 2005.

Inoltre “L’avventura della guarigione”, di Simonton ed Henson, ediz. Amrita.

Sito web per il metodo Simonton in Italia: www.viriditas.ws


PSICOBIOLOGIA


Per terminare questo escursus sulle tecniche di psicoterapia da me utilizzate, c’è da segnalare una notizia molto significativa per il nostro lavoro di operatori della salute: l’“Integrated Neural Immune Program” del Governo Federale degli USA sta stanziando, a partire dal 2005, milioni di dollari per la ricerca in psicosomatica, e le fondazioni private americane stanno seguendo a ruota.

Da quando negli anni 20 Walter Cannon inventò la parola “stress” e descrisse l’influenza delle “reazioni da stress” sulle nostre malattie, gli studi in doppio cieco ci dicono che il 55-60% degli effetti di molti farmaci è legato al nostro atteggiamento psicologico di fronte ai fatti della vita (Rossi: “La psicobiologia della guarigione psicofisica”, Astrolabio 1987. Simonton: “Ritorno alla salute”; ediz. Amrita 2005). Di fronte a studi di EBM (Evidence Based Medicine) sempre più eloquenti in questo senso, il Governo Federale degli USA ha avviato quindi un programma di ricerche sul rapporto psiche-soma.

Questa rivoluzione ha avuto tre tappe importanti:

1°- 28 febbraio 1953: Watson e Crick scoprono quello che chiameranno “il segreto della vita”, cioè la struttura a doppia elica del DNA e delle sue sequenze di nucleotidi ATGC (Watson: “DNA il segreto della vita”, Adelphi 2004)

2°- 26 giugno 2000: il presidente Clinton annuncia il completamento della prima bozza della sequenza del DNAumano

Dal 1953 in poi lo studio del DNA e le tecniche del DNA ricombinante hanno permesso:

- alla Eli Lilly di produrre autentica insulina umana

- alla Biogen di produrre interferone umano

- alla General Electric di produrre un superceppo di Pseudomonas selezionato per eliminare le chiazze di petrolio dagli oceani

- alla Genentech di produrre l’ormone della crescita HGH

- alla Johonson & Johonson di produrre Herceptin contro il cancro al seno

- alla Immunex di produrre Enbrel per l’artrite reumatoide

- ecc. ecc.

Gli studiosi di biotecnologie ritengono che ci vorranno molti anni prima di aver individuato tutti i geni da cui partono i messaggi per la costruzione e il funzionamento del nostro organismo. Questo per l’enorme complessità del DNA. I biotecnologi pensano che un giorno si sarà in grado di correggere il complesso messaggio genetico che porta alle varie malattie fisiche, psicologiche e psichiatriche. Anche Freud pensava che un giorno le conoscenze biologiche avrebbero sostituito la psicologia. Forse si arriverà proprio lì, ma non si sa quando, e per ora dobbiamo accontentarci della collaborazione fra biologia e psicologia: la psicobiologia.

Scrive Watson: “La vita, oggi lo sappiamo, non è che una vastissima gamma di reazioni chimiche coordinate. Il segreto di quella coordinazione è l’insieme delle istruzioni scritte, ancora una volta chimicamente, nel nostro DNA, istruzioni di una complessità da mozzare il fiato” (Watson op. cit.). Sono quindi i geni del DNA a inviare al RNA continui messaggi di trascrizione di comandi. E oggi possiamo aggiungere che si tratta di comandi in continua trasformazione, che reagiscono a quanto ci succede nella vita, a quanto pensiamo, a quanto crediamo.

Si moltiplicano nello stesso tempo gli studi che attraverso le tecniche di neuroimaging mostrano come le sedute di psicoterapia modificano il nostro funzionamento cerebrale. E siamo sempre più coscienti dell’importanza delle tecniche di psicobiologia “per suscitare nella persona quell’atteggiamento psicologico che permette ai messaggi del DNA... di aiutare la persona ad incamminarsi da uno stato problematico di malattia ad uno stato desiderato di benessere” (Ader e Cohen: “Psychoneuroimmunology”, Academic Press 1991, cit. da Bottaccioli in “Psiconeuroimmunologia”, Red edizioni 1995).

Alla base del mio lavoro di psicoterapeuta-psicobiologo sta la consapevolezza di questa grande complessità e la conseguente doppia attenzione, ad integrare i vari metodi delle psicoterapie brevi, ed a collaborare con le altre figure professionali, allo scopo di aiutare il cliente a raggiungere, nel più breve tempo possibile, il suo obiettivo di benessere.


Integrazione al 2024


Nel 2022, a 80 ani, scopro Federico Faggin, l'inventore dei microchip, del tuchscreen e di molto altro nel mondo digitale. Esce la sua teoria Quantum Information-based Panpsychism (Q.I.P), messa apunto assieme al fisico teorico Mauro D'Ariano.

Per la prima volta, dopo 400 anni di separazione fra fisica a spiritualità, la teoria QIP li reintegra. E' una rivoluzione. Mentre la fisica sostiene, senza prove, che la coscienza deriva dalla complessità crescente della matteria, la teoria QIP ribalta tutto questo: la Coscienza è ontologica e crea la materia per accresere la sua conoscenza.

Per provare questo Faggin pubblica lnel 2022 a teoria QIP da cui scaturiranno esperimenti che la falsificheranno o la confermeranno. Ha creato una Fondazione che finanzia 4 Università per sviluppare ulteriormente la teoria QIP e per mettere a punto gli esperimenti.

Tutto questo ha dato nuovo impulso alla mia attività gratuita di psicologo e psicoterapeuta. Una nuova consapevolezza dell'unità del tutto: Tutto è uno. Un amore universale incondizionato.

Su questo impulso nel 2023 creo “La ricchezza degli anni”, un “Centro Socio-Culturale Diffuso” fatto di persone che “donano” quello che la vita gli ha insegnato. Iniziato con pensionati, si è arricchito di persone in attività che desiderano vivere l'esperienza del “dono”. Anche gli spazi dove svolgere le attività vengono donati e sono “diffusi” in tutto il territorio.

Iniziato ad Alghero, sta suscitando interesse a Sassari, a Cagliari, a Parigi, a Sydney. Gli sviluppi sono aperti.

Bibliografia















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