domenica 17 novembre 2013

133- La conoscenza(3) Dopo gli insiemi di Galois, i tipi logici di Russel, i teoremi dell'incompletezza di Godel, il principio di indeterminazione di Heisemberg so che nella nostra conoscenza ci sono aree che resteranno sempre nel buio: so di non sapere. Capisco il desiderio di "sapere" che porta l'umanità a costruire dei, a costruire un dio, a costruire un'anima immortale distinta dal corpo. Capisco il bisogno di pensare anche attraverso i desideri. Ma so che il buio è complementare alla luce, che non c'è luce senza buio: so quindi di non sapere. Un buio che mi porta a scoprire la luce dentro ogni momento della vita: la persona felice vive nella saggezza della costante scoperta del momento presente!

giovedì 24 ottobre 2013

132- I libri che amo(6) Vito Mancuso ("Il principio passione" - Garzanti) cerca di rispondere alla domanda fondamentale: che senso ha la vita? Dà la sua risposta e lo fa con grande passione. Siamo proprio esseri che che hanno un bisogno profondo di trovare un senso. Anche se dopo Galois e Godel sappiamo che la vita non ha un senso, ognuno di noi cerca, ha bisogno di darglielo. Vito Mancuso la fa in un modo appassionato. E' un piacere leggerlo. In 6000 anni di storia, da quando cioè è stata inventata la scrittura, sono i libri a  darci la possibilità di incontrare e ascoltare milioni di persone attraverso i loro scritti!

martedì 1 ottobre 2013

131- La vita(32) Sono nell'oliveto e lavoro. Mi piace. Gusto il presente, il contatto con la terra, il sudore. Sento e saluto negli alberi il passato, gli antenati, arrivati fra mille e mille trasformazioni  a dare forma e sostanza al mondo che mi circonda e a me stesso (i "mille e mille specchi" del post n°  079 ). So del futuro, quando anch'io (come dice in modo stupefacente la mia nipotina nel post n°  122) diventerò humus  e parteciperò inconsapevole alle future trasformazioni del mondo.
130- Papa Francesco(2) "Il proselitismo è una solenne sciocchezza, non ha senso. Bisogna conoscersi, ascoltarsi e far crescere la conoscenza del mondo che ci circonda... Ciascuno ha una sua idea del Bene e del Male e deve scegliere di seguire il Bene e combattere il Male come lui lo concepisce. Basterebbe questo per migliorare il mondo." Così Papa Francesco incontrando Scalfari nei giorni scorsi. E' un Papa, ma dimostra di essere anzitutto un uomo, rispettoso dell'esperienza di ognuno.

giovedì 26 settembre 2013

129- La verità(3) Osservo i conflitti interpersonali, politici, religiosi, ecc. e rifletto sulla parola "verità", che è lo stesso che riflettere sulla parola "realtà". La parola "realtà" mi porta in due direzioni diverse. C'è una "realtà-1", quella che riguarda le proprietà fisiche delle cose, scientificamente verificabile, ripetibile, confutabile. C'è una "realtà-2" che invece riguarda l'attribuzione di significato, di valore, e che quindi concerne i vissuti, le convinzioni, gli interessi personali. Purtroppo perdiamo di vista molto facilmente questa distinzione, o ancor peggio, possiamo essere totalmente inconsapevoli dell'esistenza di questi due tipi di "realtà" e credere di avere in mano la "verità".

lunedì 16 settembre 2013

128 - Papa Francesco(1) Ho letto e riletto con interesse la lettera di Francesco (così si firma) ad Eugenio Scalfari. Mi è molto chiara l'impostazione di Francesco: l'amore per Cristo, figlio di Dio fatto carne, è la base del suo amore per gli uomini, nella certezza che chi ama Cristo o chi, non credendo in Cristo, segue la propria coscienza, risorgerà in Dio. L'incarnazione e la resurrezione sono i due cardini di Francesco. Chiarissimo. Io non sento il bisogno di tutto questo per sentirmi vicino agli uomini e alla natura. Sono parte di loro e loro parte di me e questo mi basta. E non sento il bisogno di immaginare di risorgere in un Dio. Mi basta sapere che ridiventando humus ritornerò alla natura da cui provengo e ne seguirò il cammino fra mille e mille trasformazioni. La poesia che ho scritto nel mio post n° 79 cerca di esprimere tutto questo.

mercoledì 21 agosto 2013

127- La vita(31) Osservo il sole al telescopio. Vedo il disco di fuoco e le macchie solari. So che da lì è venuta e viene la possibilità della vita nelle forme che conosciamo. Mi dà un senso di pace e di comunione solidale con tutti gli esseri viventi, un senso oceanico di condivisione globale. Sento energia, un'immensa energia. So che tutta questa vitalità si trasforma in continuazione, dal suo inizio remoto. Infinite mutazioni e trasformazioni che hanno portato fino ad ogni essere oggi vivente, e anche fino a me. E tutto continua a trasformarsi in altro. Anch'io mi trasformerò in humus che alimenterà altra vita. E' questo ciò che so, ciò che vedo. Quale ne è il senso? Non lo so. 
Di fronte a questo enorme punto interrogativo senza risposta, se non le leggi delle continue trasformazioni, capisco chi sceglie di immaginare un'altra vita. Un desiderio che capisco, anche se personalmente non lo sento. Un wishful thinking legittimo di fronte al buio profondo  delle leggi della continua trasformazione. L'unica cosa stabile nella vita è il cambiamento: quale ne è il senso? Non lo so.
Osservo i bimbi, osservo i loro genitori, osservo i nonni, osservo gli anziani e me stesso. Rivedo l'energia che ho sperimentato nelle varie fasi della vita e ne vedo il continuo trasformarsi, e alla fine trasformarsi in limite, in debolezza. Mi fa riflettere su quale ne sia il senso. E non ho risposta.
Oggi sono nati altri pulcini e sono usciti da sotto la chioccia, batuffoli gialli pieni di vita. Piena di vita è la nipotina, sua madre, i loro e nostri amici. Piena di vita è la natura in mezzo alla quale abbiamo scelto di vivere. Pieno di vita è il cielo, coi suoi uccelli, le sue nubi. Pieno di vita è il cielo profondo col sole, i pianeti, le stelle, le galassie, l'universo, il multiverso. L'astrofisica ci mostra che noi siam figli delle stelle, noi, la natura, tutti gli esseri viventi, tutti gli elementi. A quale scopo? Non lo so.
In questo continuo riciclo, che dal big bang va verso un futuro, infinito, freddo silenzio, o forse verso una nuova supercontrazione, non vedo un senso.
Ma la vita, la mia vita, ha dentro di sè, e lo sento, delle scintille di piacere che me la fanno desiderare giorno dopo giorno. Mi sveglio la mattina e le ripasso tutte. Mi corico la sera e le ripasso tutte. Durante il giorno non perdo occasione per alimentarle. E provo ad alimentarle anche in chi è in contatto con me. Nel fuoco del camino, quando scuoto la brace, mille piccole scintille (le si chiama anche monachine) si innalzano verso la canna fumaria. Sono una metafora della mia vita, delle scintille di piacere che la animano. Nella consapevolezza dell'inevitabile trasformarsi della legna in brace, poi in cenere, poi...poi...poi... Intanto mi godo le monachine, e sento che riescono, oggi a 71 anni, a farmi accettare di non sapere cos'è la vita. 

venerdì 16 agosto 2013

126- La vita(30) Oggi abbiamo festeggiato i 6 anni di innamoramento di due amici omosessuali sposati da circa un anno a Berlino. Sono qui a godersi con noi la Sardegna, con noi che a nostra volta abbiamo festeggiato 34 anni di innamoramento. Amarsi!

martedì 6 agosto 2013

125- La vita(29) Oggi ho portato in discarica i vecchi zaini che utilizzavo per le escursioni in montagna col Club Alpino Italiano di Bergamo e poi di Sassari. Ho amato e amo la montagna. Ho imparato ad amare anche il mare: da lì viene la vita. Una vita che amo.

venerdì 26 luglio 2013

124- La vita (28) - Ero un bambino: l'ambiente mi ha fatto desiderare di diventare Papa e a 11 anni sono entrato in convento.
- A 20 anni il desiderio sessuale mi ha fatto chiudere quell'esperienza e sono andato nel mondo a vivere la mia sessualità.
- Ero bravo in matematica: desideravo lanciare missili dalle basi spaziali e mi sono iscritto a matematica.
- La matematica mi assorbiva a tal punto da frustrare il mio bisogno di socialità: mi sono iscritto a scienze politiche e ho partecipato in prima persona al movimento del '68.
- Desideravo fare l'esperienza da operaio e da laureato ho falsificato il libretto di lavoro per realizzarla.
- Desideravo esprimermi col teatro e sono entrato nel Teatro Tascabile di Bergamo, nel Gruppo di Teatro e Canto Popolare di Soresina e nel Popolario.
- Terminata l'esperienza operaia e teatrale ho desiderato trasmettere conoscenza e ho insegnato.
- Mi sono innamorato e per il desiderio di coltivare l'amore sono entrato in analisi.
- Con l'analisi ho scoperto la psicologia e l'ho utilizzata per diventar ricercatore motivazionale e psicoterapeuta.
- Ho desiderato lasciare l'aria inquinata della Lombardia: ho scoperto la Sardegna e là mi sono trasferito.
- Col cielo e la natura di Alghero ho scoperto l'astrofisica e il contatto con la natura: un forte senso cosmico che in me ingloba uomo e natura.
- Oggi, a 71 anni, mi accorgo che ho sempre seguito la spinta dei desideri che man mano prendevano forma in me. Così, agendo senza paura del cambiamento, ho sempre trovato risposte ai miei desideri: mi accorgo che in fondo ho sempre "vissuto" e non ho mai "lavorato"!

Post scriptum a 78 anni: ringrazio la vita e la società per l'esperienza e lo studio che mi hanno offerto. E ringrazio restituendo gratuitamente Seminari e Sportelli di Ascolto. Ffinchè la vita me lo consentirà. Poi mi dissolverò in questo misterioso Universo.

 So che rinascerò / un giorno a primavera /e forse io sarò / una farfalla vera / Nel vento volerò / una giornata intera.

La pioggia fermerà / una vita colorata / che poi rinascerà / a foglia di insalata / Al sole crescerà / compatta o ricamata.

Una bocca mi godrà / cambiandomi la vita / e mi traformerà / in chimica infinita / Che fertilizzerà / una terra fine e trita.

So che rinascerò / in mille modi veri / e sempre rivivrò / sotto infiniti cieli / In pace danzerò / per mille bei sentieri.

E mi riinnamorerò / un giorno a primavera / da mille a mille specchi / di una Marilù sincera.

lunedì 13 maggio 2013

123- I libri che amo(5) Carissimo Vito, ho appena letto il tuo dialogo con Paolo. Viaggiate su due parallele, ognuno sulla propria legittima strada. La nostra ragione mostra tutti i suoi limiti. Non c'è soluzione quando si guarda oltre la ragione. Anche se, nel lanciare lo sguardo oltre, sento in qualche modo più vicino a me il tuo sguardo. In modo poi molto personale il mio sguardo mi dice così: la vita non ha senso di per sé, e il senso glielo possiamo dare solo noi, ognuno di noi. Il senso che io le do è questo: non sento il bisogno di pensare che c'è dio e che dio è amore,  sento invece che è l'amore ad essere dio. L'amore di coppia è dio, l'amore materno, l'amore paterno, l'amore filiale, l'amore amicale, l'amore sociale... E per amore intendo quel che si prova dentro quando, a quei diversi livelli, si sperimenta la reciproca attenzione, la reciproca accettazione, la reciproca condivisione... A 71 anni non sento il bisogno d'altro: il piacere e la fatica di coltivare tutto questo mi riempie e mi appaga. Grazie per aver accettato di scrivere quel libro.

domenica 21 aprile 2013

122- La vita(27) La mia nipotina, quasi 9 anni, abbracciandomi mi ha detto: "Nonno, quando avrò la tua età io voglio essere come te". "Sarò molto contento, perchè significa che sarai felice come io lo sono". Mi guarda e: "Nonno, ma tu non ci sarai più, sarai diventato humus". "Sì, e quando mangerai un frutto, o coglierai un fiore potrai dire - ciao nonno!-". Io spesso, quando rado l'erba, o taglio i capelli agli alberi, o vado nell'orto saluto i miei antenati!".
Proprio così, affettuosamente, serenamente.

mercoledì 20 marzo 2013

121- Le favole(7) Ci sono novità nell'aria. Papa Francesco dice ai giornalisti: "So che alcuni di voi sono atei e io li rispetto". Poi si rivolge al mondo e afferma che tutti, credenti e non credenti, tutti insieme hanno il compito di "custodire la terra". C'è aria nuova. Cattolicesimo, protestantesimo, mussulmanesimo, ebraismo, ateismo, agnosticismo, animismo, solipsismo, ecc. possono sentirsi uniti nella consapevolezza di essere non "la verità", ma tutte "favole utili", anzi "necessarie". Utili e necessarie per rispondere, secondo percorsi culturali (collettivi o individuali) al bisogno di risposte sui temi fondamentali della vita. Risposte tutte indimostrabili, ma legittime. Specialmente dopo Godel (1931: teoremi dell'incompletezza) e dopo l'interpretazione di Copenhagen (Bohr e Heisenberg 1927: ogni esperimento influenza il risultato). Nel comune sforzo di un rispetto reciproco, nel cercare modi possibili di convivenza.

mercoledì 20 febbraio 2013


120- La vita(26) Ho vissuto la morte. Stavo annegando. Mi sentivo morto. Ho percepito di colpo in un'immensa pace, e in un attimo ho avuto davanti a me, dentro di me, tutte le cose belle della mia vita. Erano immagini. Una sensazione di immensa bellezza. Poi è avvenuto qualcosa ed ero salvo, ancora vivo. Da questa esperienza sento che nel momento finale della vita avviene qualcosa che fa tacere tutti i sensi e ti immerge in un mondo di grande bellezza. Mi piace pensare che sia il ritorno nel grembo della madre terra e del padre universo, il loro abbraccio!
119- La vita(25) Al risveglio, ogni mattina, sento la pesantezza del non senso della vita. Mi alzo solo quando ho portato a termine il lavoro di costruirmi un senso. E mi riesce ogni mattina. Immagino Marilena, Graziana, Beatrice, i famigliari, gli amici, i clienti, la gente, la terra, il mondo, l'universo. E mi sento in pace, in una relazione costante e nutriente, un tuttuno con loro. E attraverso loro un tuttuno col padre universo e la madre terra. Ogni mattina vado oltre il non senso e mi conquisto il piacere di star bene.

giovedì 17 gennaio 2013

118- La società(3) Leggo che noi del primo mondo, Europa e Nord America, siamo l'8% della popolazione mondiale. Leggo che consumiamo più del 50% delle risorse mondiali. C'è poi una classe dirigente del terzo mondo, nostra complice, ricchissima. Un 2%? Quindi circa il 10% della popolazione mondiale, che consuma più del 50% delle risorse. Il calcolo allora è semplice: ogni abitante del primo mondo, più la classe dirigente del terzo mondo (nostra complice) ha alle spalle in media 9 schiavi a testa, che permettono ad ognuno di noi il nostro livello di vita. Riflettere su questo aiuta?

domenica 6 gennaio 2013

117- I libri che amo(5) Leggo "La confessione" di Tolstoi e mi riconosco appieno nel suo percorso, fino alla scoperta finale dell'infinito. Oltre la siepe della ragione c'è l'inconoscibile, l'indimostrabile, l'irraggiungibile, l'infinito. Godel (i teoremi dell'incompletezza) e Heisemberg (il principio di indeterminazione) ci hanno dato gli strumenti per capire cosa sifgnifica l'area oltre il razionale. Il concetto di "irrazionale necessario" di Mainardi ("L'animale irrazionale") ha aggiunto un altro prezioso elemento di comprensione. Oltre i confini della ragione si estende il libero territorio delle favole e delle fantasie. Necessarie, per il bisogno che abbiamo di trovare un senso alla vita. Un territorio in cui siamo liberi, con un solo vincolo: nessuno pensi che la propria favola, la propria fantasia sia la verità.  Può essere molto difficile, ma quanto è liberatorio accettare, con Socrate, di sapere di non sapere!