martedì 23 marzo 2010

043- L'amore(8). Un altro degli allenamenti all'amore? Sì: da fare un paio di volte la settimana! Mettetevi in soggiorno, o a letto, o ai bordi di un fiume, o in un bosco, o ... Puntate la sveglia del cellulare a 7 minuti. Uno di voi inizia a parlare di sè, dei propri vissuti, delle proprie emozioni, sapendo che l'altra persona ascolterà in totale silenzio, intenta non a giudicare, ma solo a cercare di cogliere il vissuto dell'altro, il modo di pensare dell'altro, il mondo dell'altro. Suona la sveglia e la prima persona si ferma senza finire la frase, di colpo. L'altra persona punta a sua volta a 7 minuti la sveglia e iniza a parlare, anche lei sapendo che non sarà mai interrotta, non sarà mai giudicata, ma sarà ascoltata con attenzione e interesse. Suona la sveglia e anche la seconda persona si ferma, di colpo. Di tutto quello che è stato detto non si parla più, lo si lascia sedimentare dentro ognuno e si continua semplicemente la giornata. Verrà voglia di parlare di quelle cose: ci si morde la lingua e si rimanda all'allenamento successivo, lasciando sedimentare il tutto. Al prossimo allenamento si inverte il turno: la seconda persona inizierà per prima, e così via. Quando decidete di fare questo allenamento, fatelo almeno per due volte la settimana, per alcune settimane. Sette minuti potranno sembrare pochi, ma vi accorgerete che non sono scelti a caso.

domenica 21 marzo 2010

042- Nostra madre terra(8). Oggi 21 marzo. Oggi qui 20 gradi all'ombra. Inizia la primavera, la rinascita. Fiori di gocce d'oro che si aprono e promettono deliziose dorate prugne. E gemme dei più vari frutti che si gonfiano. E fiori di agrumi che, ancora con le arance sugli alberi, stanno per sbocciare, per preparare agrumi per l'autunno e l'inverno. Un ciclo continuo e misterioso di vita, riposo e rinascita con sempre nuovi frutti. Cara madre terra!

venerdì 19 marzo 2010

041- L'amore(7). Allenarsi ad amare? Sì! E' possibile fare degli allenamenti molto utili, tenendo presente Laborit (vedi post 038). Anzitutto essere consapevoli che se ci si ferma ad attrazione e innamoramento tutto è destinato a finire. Se ci interessa che non finisca bisogna allenarsi con determinazione! Se ci si allena ambedue il risultato è delizioso. Se è invece una sola parte ad allenarsi, o quella parte si stanca di dare, o l'altra parte si stanca di ricevere (ci si stanca anche di ricevere!), e tutto finisce. Ecco uno dei tanti allenamenti utili. Ognuno pensi ogni sera, da solo, che cosa piace all'altra persona, dalle cose apparentemente più insignificanti, alle più grandi. Scelga ognuno, all'insaputa dell'altro, la cosa più piccola e apparentemente più insignificante che gli è venuta in mente. La inserisca nella propria tabella di marcia del giorno dopo e la faccia. Ognuno tenda poi l'attenzione il giorno dopo a tutte le cose positive che gli arrivano dall'altra persona, e cerchi di indovinare quella che l'altro ha inserito come variante positiva, sapendo che sarà la più piccola fra tutte le cose che sono piaciute. Giorno dopo giorno. Tenendo presente Laborit. E' delizioso!

martedì 16 marzo 2010



040- La conoscenza(4). Sono due i campi della conoscenza: la conoscenza umanistica e la conoscenza scientifica. La conoscenza umanistica dipende dal luogo e dal tempo: ogni luogo e ogni tempo ha la propria arte, letteratura, musica, religione. E' il regno della sensibilità, del gusto, della libera scelta, nella consapevolezza della sua relatività sociale e individuale. La conoscenza scientifica è indipendente dal luogo e dal tempo, dipende solo dal perfezionarsi della capacità di osservare e della capacità di dimostrare. La conoscenza scientifica in un determinato tempo tende ad essere una sola, seppur in costante divenire. La dimostrazione è il cuore della conoscenza scientifica. Nella nostra vita quotidiana due più due fa quattro. Nella nostra vita quotidiana invece dio può esserci o non esserci, o esserci in tanti approcci diversi secondo il tempo, il luogo, le culture. Non si dà dimostrazione nè dell'esistenza, nè della non esistenza di dio, quindi neppure di quale cultura abbia il dio vero. Forse solo l'agnostico è in grado di gustare fino in fondo la libertà, la consapevolezza liberatoria dell'indimostrabilità dell'esistenza o della non esistenza di dio. Quella consapevolezza dell'inconoscibilità profonda della realtà, che fa scegliere umilmente e serenamente (e non è cosa facile) l'etica della conoscenza. Nel rispetto pieno della legittimità delle diverse scelte umanistiche culturali e soggettive. 
039- La conoscenza(3). Scriveva Einstein: "La nostra conoscenza, se paragonata alla realtà, è primitiva e infantile. Eppure è il bene più grande di cui disponiamo". Vivere l'etica della conoscenza è forse la scelta più liberatoria, ma nella consapevole accettazione dei nostri limiti rispetto ad una realtà misteriosamente inconoscibile.

domenica 14 marzo 2010

038- Psicoterapia(2). Laborit ha vinto un premio in biologia per aver dimostrato che il nostro organismo si abitua alla sofferenza e può preferire restarci nella sofferenza invece di affrontare il cambiamento. Succede di tenere il timone nelle stessa sofferta direzione invece di cambiare direzione. Lo psicoterapeuta ha il compito di aiutare il cliente a muovere anche di pochissimo il timone delle proprie convinzioni, abitudini, percorsi, aiutandolo a sperimentare il cambiamento.
037- Psicoterapia(1). Lo psicoterapeuta è un allenatore. Il cliente è una persona che dopo aver vinto e perso tante partite imparando con gioie e dolori dall'esperienza, ad un certo punto comincia a soffrire molto per una partita che non gli riesce di risolvere. L'allenatore psicoterapeuta osserva dalla panchina, ascolta, riflette, suggerisce l'allenamento più opportuno per aiutare il cliente a fare canestro. Il cliente esce dallo studio, va a fare il suo allenamento, a continuare la sua partita. Lo psicoterapeuta rimane in panchina, osserva, ascolta, riflette, suggerisce...
036- L'amore(6). La natura ci dà l'attrazione e l'innamoramento. L'amore è un'altra cosa, è una conquista, è una costruzione nostra, frutto solo di una scelta volontaria fra le persone. Ma i fallimenti sono innumerevoli e diffondono infelicità. Ci si chiede allora: si può imparare a costruire l'amore?

martedì 9 marzo 2010

035- La conoscenza(2). Leggo di ricerche in neuroscienze e psicobiologia. Il nostro cervello riesce a dare il massimo in matematica fra i 20 e i 30 anni. Riesce a dare il massimo nelle altre discipline esatte fra i 30 e i 40 anni. Riesce a dare il massimo nelle discipline umanistiche e artistiche fra i 40 e i 50 anni. Oltre i 50 anni e fino al compimnto del percorso vitale il nostro cervello riesce a dare il massimo in capacità di sgardo complessivo, valutazione della complessità, visione globale. C'è spazio per tutti, per tutte le età, per tutti i campi della conoscenza. Un delizioso arcobaleno di potenzialità e di complementarietà!