giovedì 29 novembre 2012

112- La sessualità(5) Osservo i mass media, ascolto le parole attorno a me, osservo la comunicazione pubblicitaria, ecc.: la sessualità è in ogni dove. Se rifletto sui nostri antenati animali, vedo che la lotta per esprimere la propria sessualità è centrale. In fondo, espressa, camuffata o sublimata in mille modi, è così anche per noi.  Col maschio che domina. E solo da pochissimi anni una donna che rivendica e lotta per la pari dignità. Sarà un cammino lungo, lunghissimo, ma appassionante.

sabato 17 novembre 2012

111- La verità(2) Cosa significa essere individui? Osservo che cresciamo "specchiandoci". La recente scoperta dei neuroni specchio è stata molto importante. Se io fossi nato in un ambiente mussulmano, lì mi sarei specchiato, e oggi mi vedrei prostrato a terra più volte al giorno, rivolto verso La Mecca, a pregar, venerando convinto un pezzo di pietra nera là custodito. Se fossi nato a Gerusalemme, lì mi sarei specchiato, e andrei al muro del pianto, convinto, a infilarvi bigliettini ciondolando. Se fossi nato in una delle tribù cosiddette primitive, ancora esistenti oggi, lì mi sarei specchiato, e mi troverei prostrato davanti a degli alberi scolpiti, a dei totem, pienamente convinto. Fino a circa 22 anni mi sono specchiato in una famiglia cattolica convinta, e con la comunione credevo pienamente di mangiare il corpo e il sangue di Cristo. Chi diceva che era solo un simbolo si sentiva rispondere: "No, il dogma dice che avviene una transustanziazione, che cioè quel pane e quel vino cambiano sostanza e diventano il corpo e il sangue di Cristo". A 22 anni la sessualità mi ha portato a specchiarmi per reazione nell'ateismo. Poi lo studio a rispecchiarmi nell'umanesimo agnostico. E non so quali specchi ancora mi aspettano nei prossimi anni! Non c'è verità, e noi siamo il frutto dell'esperienza che facciamo, degli specchi che nascendo e crescendo incontriamo. Possiamo solo imparare a rispettare le differenze e coltivare la non facile capacità di sorridere delle nostre differenze. 

giovedì 15 novembre 2012

 110- La verità(1) La verità è irraggiungibile. Noi siamo come sulle sponde di un fiume, un fiume immenso, come un mare, come un oceano. Dove scorre la vita: miliardi di miliardi di vite. Gli uomini, gli animali, i vegetali, gli elementi. La vita scorre e noi osserviamo e vorremmo capire. Le sponde sono le religioni e le altre illusioni, compresa la scienza. Ma la verità è là sotto, nella profondità irraggiungibile del letto del fiume, del mare, dell'oceano. Perchè sentiamo il bisogno di spiegazioni per vivere, ci costruiamo illusioni: religioni, filosofie, scienze. Anche la scienza rischia di essere un'illusione: non basta sapere che l'universo (o gli universi?) è fatto di atomi, che gli atomi sono fatti di elettroni protoni e neutroni, che queste particelle sono fatte di quanti di energia. E' molto utile per vivere, come lo sono le religioni e le altre illusioni. Ma la verità resta là, il letto irragiungibile in fondo al fiume, al mare, all'oceano. Se si è consapevoli di questo si può sorridere di tale "irrazionalità necessaria" e si può vivere accettando serenamente tutte le diversità. Accetto di non capire. Accetto che la verità è oltre le nostre possibilità. E vivo giorno dopo giorno, serenamente, accettando l'"etica della conoscenza". Accettando che anche la conoscenza non è la verità. Questa è la mia "illusione". E sorrido.