
domenica 17 novembre 2013

giovedì 24 ottobre 2013
martedì 1 ottobre 2013

giovedì 26 settembre 2013
lunedì 16 settembre 2013
mercoledì 21 agosto 2013
Di fronte a questo enorme punto interrogativo senza risposta, se non le leggi delle continue trasformazioni, capisco chi sceglie di immaginare un'altra vita. Un desiderio che capisco, anche se personalmente non lo sento. Un wishful thinking legittimo di fronte al buio profondo delle leggi della continua trasformazione. L'unica cosa stabile nella vita è il cambiamento: quale ne è il senso? Non lo so.
Osservo i bimbi, osservo i loro genitori, osservo i nonni, osservo gli anziani e me stesso. Rivedo l'energia che ho sperimentato nelle varie fasi della vita e ne vedo il continuo trasformarsi, e alla fine trasformarsi in limite, in debolezza. Mi fa riflettere su quale ne sia il senso. E non ho risposta.
Oggi sono nati altri pulcini e sono usciti da sotto la chioccia, batuffoli gialli pieni di vita. Piena di vita è la nipotina, sua madre, i loro e nostri amici. Piena di vita è la natura in mezzo alla quale abbiamo scelto di vivere. Pieno di vita è il cielo, coi suoi uccelli, le sue nubi. Pieno di vita è il cielo profondo col sole, i pianeti, le stelle, le galassie, l'universo, il multiverso. L'astrofisica ci mostra che noi siam figli delle stelle, noi, la natura, tutti gli esseri viventi, tutti gli elementi. A quale scopo? Non lo so.
In questo continuo riciclo, che dal big bang va verso un futuro, infinito, freddo silenzio, o forse verso una nuova supercontrazione, non vedo un senso.
Ma la vita, la mia vita, ha dentro di sè, e lo sento, delle scintille di piacere che me la fanno desiderare giorno dopo giorno. Mi sveglio la mattina e le ripasso tutte. Mi corico la sera e le ripasso tutte. Durante il giorno non perdo occasione per alimentarle. E provo ad alimentarle anche in chi è in contatto con me. Nel fuoco del camino, quando scuoto la brace, mille piccole scintille (le si chiama anche monachine) si innalzano verso la canna fumaria. Sono una metafora della mia vita, delle scintille di piacere che la animano. Nella consapevolezza dell'inevitabile trasformarsi della legna in brace, poi in cenere, poi...poi...poi... Intanto mi godo le monachine, e sento che riescono, oggi a 71 anni, a farmi accettare di non sapere cos'è la vita.
venerdì 16 agosto 2013
martedì 6 agosto 2013
venerdì 26 luglio 2013

124- La vita (28) - Ero un bambino: l'ambiente mi ha fatto desiderare di diventare Papa e a 11 anni sono entrato in convento.
- A 20 anni il desiderio sessuale mi ha fatto chiudere quell'esperienza e sono andato nel mondo a vivere la mia sessualità.
- Ero bravo in matematica: desideravo lanciare missili dalle basi spaziali e mi sono iscritto a matematica.
- La matematica mi assorbiva a tal punto da frustrare il mio bisogno di socialità: mi sono iscritto a scienze politiche e ho partecipato in prima persona al movimento del '68.
- Desideravo fare l'esperienza da operaio e da laureato ho falsificato il libretto di lavoro per realizzarla.
- Desideravo esprimermi col teatro e sono entrato nel Teatro Tascabile di Bergamo, nel Gruppo di Teatro e Canto Popolare di Soresina e nel Popolario.
- Terminata l'esperienza operaia e teatrale ho desiderato trasmettere conoscenza e ho insegnato.
- Mi sono innamorato e per il desiderio di coltivare l'amore sono entrato in analisi.
- Con l'analisi ho scoperto la psicologia e l'ho utilizzata per diventar ricercatore motivazionale e psicoterapeuta.
- Ho desiderato lasciare l'aria inquinata della Lombardia: ho scoperto la Sardegna e là mi sono trasferito.
- Col cielo e la natura di Alghero ho scoperto l'astrofisica e il contatto con la natura: un forte senso cosmico che in me ingloba uomo e natura.
- Oggi, a 71 anni, mi accorgo che ho sempre seguito la spinta dei desideri che man mano prendevano forma in me. Così, agendo senza paura del cambiamento, ho sempre trovato risposte ai miei desideri: mi accorgo che in fondo ho sempre "vissuto" e non ho mai "lavorato"!
Post scriptum a 78 anni: ringrazio la vita e la società per l'esperienza e lo studio che mi hanno offerto. E ringrazio restituendo gratuitamente Seminari e Sportelli di Ascolto. Ffinchè la vita me lo consentirà. Poi mi dissolverò in questo misterioso Universo.
So che rinascerò / un giorno a primavera /e forse io sarò / una farfalla vera / Nel vento volerò / una giornata intera.
La pioggia fermerà / una vita colorata / che poi rinascerà / a foglia di insalata / Al sole crescerà / compatta o ricamata.
Una bocca mi godrà / cambiandomi la vita / e mi traformerà / in chimica infinita / Che fertilizzerà / una terra fine e trita.
So che rinascerò / in mille modi veri / e sempre rivivrò / sotto infiniti cieli / In pace danzerò / per mille bei sentieri.
E mi riinnamorerò / un giorno a primavera / da mille a mille specchi / di una Marilù sincera.
lunedì 13 maggio 2013

domenica 21 aprile 2013
Proprio così, affettuosamente, serenamente.
mercoledì 20 marzo 2013
mercoledì 20 febbraio 2013
120- La vita(26) Ho vissuto la morte. Stavo annegando. Mi sentivo morto. Ho percepito di colpo in un'immensa pace, e in un attimo ho avuto davanti a me, dentro di me, tutte le cose belle della mia vita. Erano immagini. Una sensazione di immensa bellezza. Poi è avvenuto qualcosa ed ero salvo, ancora vivo. Da questa esperienza sento che nel momento finale della vita avviene qualcosa che fa tacere tutti i sensi e ti immerge in un mondo di grande bellezza. Mi piace pensare che sia il ritorno nel grembo della madre terra e del padre universo, il loro abbraccio!