lunedì 30 ottobre 2017

164 - Attrazione, Innamoramento, Amore. Seminario di psicologia tenuto per ResPublica, Alghero. Il video di questo e degli altri seminari lo trovi sul mio canale Youtube: Gian Luigi Pirovano seminari di psicologia
 
8 – Attrazione, innamoramento e amore
 Questa sera toccheremo un argomento da far tremare le vene e i polsi. Con attrazione, innamoramento e amore andiamo a toccare uno dei pilastri fondamentali della vita.
Non parleremo dell'amore fraterno, dell'amore materno, ecc., parleremo del rapporto privilegiato e intimo fra due persone. Abbiamo in programma poi un seminario sui tre pilastri fondamentali della vita, e uno è questo.
Un tema estremamente problematico e nell'affrontarlo ho molto presente quello che alcune statistiche dicono. E spero che qui fra noi questa statistica non valga. Le statistiche ci dicono che solo il 20% delle coppie riesce a costruire un rapporto felice, che continua a crescere poi per tutta la vita. 2 coppie su 10!
Questa sera lavorerò, cercherò di darvi una serie di informazioni, di suggerimenti, di indicazioni. Perchè tutti noi sentiamo istintivamente la voglia di raggiungere l'obiettivo di stare bene nella coppia, nella relazione più intima. Anche se ci possono essere dei periodi nei quali ci diciamo: no, non mi metto più in gioco, non voglio più saperne di coppia. E' allora un grande limite che ci diamo. E spero questa sera di darvi dei semi che poi ognuno di voi elaborerà in modo personale, lavorando a far parte di quel 20% .
C'è poi un 30% che continua a stare in coppia ma sta male. Non auguro a nessuno di trovarsi in questa situazione.
Il 50% infine si lascia, trova il coraggio di dire "non ce l'abbiamo fatta". Con varie situazioni: o tutti e due se ne rendono conto e ognuno va per la propria strada, sperando che ognuno dica all'altro: coi migliori auguri, cercando ognuno di fare tesoro degli errori fatti, in modo da non ripeterli. Quando invece è solo uno dei due che se ne va, possono sorgere grossi problemi perchè può scattare un istinto di possesso pazzesco in chi viene lasciato, un istinto di possesso che fa perdere la lucidità alle persone. Perchè? Perchè è un bisogno fondamentale quello della relazione.
Il bisogno di relazione lo soddisfiamo in tanti modi. Dicevo prima: l'amore filiale, l'amore fraterno, l'amore amicale, ecc. Ma nasciamo da una coppia e sentiamo fortissima la spinta a metterci in coppia.
Partiamo da un dato che è fondamentale. 13,8 miliardi di anni fa... lo scrivo tutto perchè è impressionante vedere i numeri: 13.800.000.000 di anni fa avviene il Big Bang. Giorni fa è arrivato il segnale da una galassia che non conoscevamo, ed è arrivato da 13 miliardi e 400 milioni di anni fa. Quindi 400 milioni di anni dopo il Big Bang è partito questo segnale. I dati che avevamo fino ad oggi quindi erano sbagliati, perchè una galassia per formarsi non può averci impiegato solo 400 milioni di anni dopo il Big Bang, Dovremo quindi andare più indietro nel datare il Big Bang. La scienza è fatta così, di continue correzzioni davanti a nuovi dati. Per ora teniamo l'ipotesi del Big Bang a 13,8 miliardi di anni fa e aspettiamo i nuovi studi.
La Terra si forma invece 5 miliardi di anni fa, e il sole ha ancora 5 miliardi di anni di risorse, poi tutto finisce. Ma, sulla Terra, quando inizia la prima cellula? 3,8 miliardi di anni fa. Quindi sulla Terra ci sono voluti 1,2 miliardi di anni prima che si creassero le condizioni per la nascita della vita, per la nascita dlla prima cellula. Da lì è partito tutto e noi veniamo da lì coi nostri 50 trilioni di cellule che formano il mio organismo.
Ma il primo Homo Sapiens Sapiens inzia solo 200.000 anni fa. Cioè a partire dalla prima cellula vivente noi abbiamo ben 3,6 miliardi di anni nei quali siamo stati animali e solo 200.000 anni di vita umana, di quella neocorteccia che fa la differenza rispetto alle scimmie.
Ricordate il 50% di coppie che si lasciano? Ricordate che la situazione problematica si ha quando uno dei due non capisce e scatta l'istinto di possesso? Cioè scattano quei 3,6 miliiardi di vita animale e i 200.000 anni di neocorteccia in quel frangente non ce la stanno facendo a controllare il nostro istinto animale.
Le statistiche ci dicono che una donna ogni tre giorni viene uccisa dal compagno. Ho scoperto in un libro di Piero Angela che ogni 100 donne uccise per questo meccanismo che fa perdere la ragione, ci sono 65 uomini che venono uccisi dalla compagna. La differenza qual'è? Che mentre gli uomini uccidono per l'istinto animale di possesso, di proprietà, di territorio, le donne uccidono per esasperazione, perchè non ce la fanno più a subire.
Una prima conseguenza di queste iniziali considerazioni può essere questa: ciò che il nostro organismo conosce è molto ma molto di più (3,8 miliardi di vita) che la nostra consapevolezza (solo 200 milioni di anni). Siamo governati in gran parte dalla nostra storia animale.
Cosa cerchiamo di fare con la psicologia, con questi seminari? Cerchiamo di dare elementi perchè la consapevolezza cresca e riesca a gestire questi 3,6 miliardi di vita solo animale che abbiamo in noi, nelle nostre cellule. Perchè è importante questo? Voi conoscete la Risonanza Magnetia Funzionale (fMR) per tanti motivi. Negli ultimi anni è stata molto importante anche per gli psicologi che collaborano coi neurobiologi perchè la fMR ci fa vedere cosa succede nel nostro cervello quando noi pensiamo, quando noi amiamo, quando perdiamo le staffe, ecc.
Voi avete figli, nipoti, teen agers. Sappiamo che fino a circa 22 anni il nostro cervello non è completo, nel senso che le connessioni fra neuroni sono ancora in forte sviluppo. In particolare nella zona prefrontale la maturazione arriva tardi. E' la zona che ci permette di contare fino a 10 prima di agire. Forse ricorderete che in quell'età , nell'adolescenza, ci siamo trovati spesso a fare delle cose di cui dopo 5 minuti ci pentivamo. Quella dell'adolescenza è un'età nella quale abbiamo tante difficoltà nel gestire la vita e la nostra storia animale è più forte. E' importante saperlo, sia per i teen agers, sia per chi sta loro vicino e li aiuta a crescere.
Comunque sia, anche noi adulti non abbiamo sempre la capacità di gestire i nostri istinti, presi dalle emozioni, presi da sensazioni forti.
E fra queste sensazioni, fra queste emozioni ecco l'attrazione. Cos'è l'attrazione? L'abbiamo provata tutti. Può capitare anche una volta al giorno. Ci capita continuamente di essere attratti da qualcuno. Sono i 3,8 miliardi di animalità che stanno lavorando. Perchè qual'è l'unico scopo della natura? Moltiplicare gli esperimenti sulla vita. Lo fa da 3,8 miliardi di anni ed è l'unica cosa che alla natura interessa fare. Darwin ci ha spiegato molto bene i meccanismi dell'evoluzione.
Perchè la vita si molteplichi bisogna che le persone si attraggano. Ecco perchè sentiamo l'attrazione. Poi noi ci diamo delle razionalizzazioni: perchè è bello, perchè è bella, perchè i suoi occchi, perchè parla bene, perchè i capelli, , perchè, perchè ... E va benissimo. Godiamoci la vita! Ma è importante anche riflettere e capire che è la natura che lavora. E' importante soprattutto capire che con questi 200.000 anni di Homo Sapiens Sapiens, ciò che conta non è cosa sentiamo, cosa che non dipende dalla nostra volontà, ma ciò che decidiamo di farne.
Vi sarà capitato, capita a tutti, di sentirvi attratti da una persona, poi la sentite parlare, oppure venite a sapere qualcosa, e vi cascano le braccia. Quindi le attrazioni possono iniziare e possono finire anche velocemente. C'è una sostanza che si chiama dopamina che vediamo scattare quando sentiamo attrazione per una persona. Si stanno facendo degli studi ma non capiamo ancora perchè ad un certo punto, per una persona di cui alle volte non c'eravamo neanche quasi accorti, di colpo sentiamo partire una forte attrazione. Scatta la dopamina, il neutromodulatore del piacere, e sentiamo quella che chiamiamo attrazione. Poi diciamo: perchè è bello, perchè è alto, ecc. ecc. , ma in realtà è la natura che sta lavoando. Poi diciamoci pure quello che vogliamo: è bello, è divertente, è piacevole, e godiamocelo!
L'attrazione quindi può finire anche molto rapidamente, ma se continua ecco che entra in gioco un altro neuromodulatore, la serotonina. E arriva l'innamoramento. Mentre la dopamina cresce, quando scatta l'innamoramento cala la serotonina. E cosa succede? Succede che in qualunque posto io sia penso a quella persona, qualunque cosa faccia io penso a quella persona. Sono per strada e penso a quella persona, sono in bagno e penso a quella persona, sono a scuola e penso a quella persona, ecc. ecc. Pensiero fisso.
Sono i 3,6 miliardi di anni prima dell'homo sapiens sapiens che fanno scattare questo neurotrasmettitore, la serotonina, e divento pazzo di quella persona. L'innamoramento viene definito anche la pazzia dei sani e la sanità dei pazzi. E' qualcosa di molto bello e voi lo sapete. Ma se noi esaminiamo il nostro organismo vediamo che il neuromodulatore del piacere, la dopamina, continua a stare alta, ma scatta l'abbassamento della serotonina che è il neuromodulatore che fa partire i pensieri ossessivi. E l'innamoramento è un tipo di pensiero ossessivo, un tipo piacevolissimo di pensiero ossessivo!
Se conoscete degli ossessivi, quelli che ad esempio si lavano continuamente le mani o che fanno continuamente una serie di riti, ecco, funziona lo stesso meccanismo, l'abbassamento della serotonina. La differenza sta nella dopamina, il neuromodulatore del piacere, che nell'innamoramento resta alta. L'innamoramento è un'ossessione spelndida, bellissima.
Ma si è visto che la serotonina sta bassa qualche mese, al massimo circa 2 anni, poi torna ad un livello normale e cominciamo a vedere l'altra persona anche coi suoi difetti, i suoi limiti.
Durante l'innamoramento tutto è splendido, è il massimo, è un momento magico della nostra vita, godiamocelo. Ma quando la serotonina risale cominciamo a vedere anche i limiti della persona. E se non si è lavorato, nel modo che dirò, durante l'innamoramento, è un problema. Arriviamo qui al punto nodale.
Vi dicevo che il problema non sono le emozioni. Qualunque emozione noi proviamo, non meravigliamoci mai. Sia bella o sia brutta, non meravigliamoci. Quante volte abbiamo avuto voglia di ammazzare qualcuno? Non meravigliatevi, è normale. Il problema non sono le emozioni, il problema è cosa ne facciamo. Il problema è come utilizzo i 200.000 anni di Homo sapiens sapiens rispetto ai 3,6 miliardi precedenti di vita animale che ho alle spalle.
Arriviamo al dunque. Cos'è l'amore. Vi ricordo prima che il 50% delle coppie si lascia, e se vi trovate in questo 50% chiedetevi quali sono stati i vostri errori, non quelli dell'altro. Quelli dell'altro sono suoi problemi. I vostri sono gli errori da metere a fuoco, per evitare di ripeterli anche nel prossimo incontro. Il 30% continua a stare assieme ma ci sta male, e non vi auguro di trovarvi qui. Solo il 20% riesce a star bene assieme e a costruire l'amore. La parola amore che viene usata in tutti i film, in tutti i romanzi, in tutte le canzoni, ecc. va sostituita ovuque con le parole attrazione e innamoramento, perchè l'amore è un'altra cosa.
C'è una parte del nostro cervello che si chiama nucleo caudato, ma il nome è secondario, ed è il centro sia del piacere, della ricompensa, sia della sofferenza psicologica di quando si è lasciati, di quando si sente un fallimento emotivo. Ed è una sofferenza terribile. Ma dobbiamo prenderne atto se siamo lasciati, e capire cosa cambiare in noi per non ripetere gli errori nostri quando ripartirà l'attrazione e l'innamoramento.
Alla natura cosa interessa? Continuare a sperimentare la trasmissione della vita. Non fa mai scattare l'innamoramento fra due persone molto simili, perchè la natura non vuole cloni, vuole sperimentare soluzioni nuove e lo fa da 3,8 miliardi di anni. Questo è bellissimo perchè ci fa provare il piacere splendido dell'innamoramento, ma è anche un problema perchè ci impone di integrare due personalità diverse, cosa non facile.
La natura ha posto il centro del piacere nello stesso punto del centro del dolore, dell'avversione, il nucleo caudato. Alla natura interessa moltiplicare la vita unendo due sessi. Se non riesco nell'integrarmi con l'altro sesso il piacere si trasforma, nel nucleo caudato, nel dolore del fallimento, nella paura profonda della solitudine, della privazione del contatto. La tortura più grande non è la tortura fisica, ma la tortura psicologica, la deprivazione sensoriale che avviene quando si è lasciati. Se ci mettessero in una stanza soli, senza alcun rumore, isolati da tutto, impazziremmo: è il dolore più grande, la deprivazione sensoriale. E' un bisogno vitale quello della relazione, e quando perdiamo una relazione importante, al nostro organismo sembra di impazzire.
E la serotonina dopo circa al massimo 2 anni torna alla normalità. E' come se la natura dicesse: due anni bastano per far ripartire una vita, poi è ora di provare un altro esperimento con un'altra persona e quindi lasciare spazio ad un'altra attrazione e a un altro innamoramento.
C'è un'immagine molto bella. L'innamoramento è come entrare in uno splendido giardino. Ce lo dà la natura col piacere dell'attrazione e dell'innamoramento. Un giardino meraviglioso. Ma se noi cadiamo nell'illusione, purtroppo molto diffusa, che l'attrazione e l'innamoramento sono l'amore, i rovi, le spine e quindi il fallimento sono in agguato.
Quante volte abbiamo sentito che il matrimonio è il giorno più bello della vita? E' un grande errore: l'illusione che una volta sposati è tutto fatto, tutto emotivamente garantito.
Cosa succede allora in quel giardino? E' meraviglioso, passeggio, mi siedo, ci vivo... e non lo coltivo. Cominciano a crescere le erbe, poi i rovi, poi, poi, poi, ... e sono problemi. La parola amore la trovate ovunque, anche sui muri: ti amo! Se si scrivesse "mi piaci", "ti desidero", "sono innamorato di te" sarebbe ok: esprimerei ciò che la natura mi fa sentire. Ma l'amore è un'altra cosa, ed è una cosa talmente intima che uno se la tiene, non va a sciverla su un muro. Sente attrazione, scrive amore, ma sbaglia la parola perchè nessuno glielo ha mai spiegato. Per questo l'amore è così raro raggiungerlo, perchè non lo si spiega ai ragazzi, e se non lo si spiega fa fatica ad esistere. Quindi lo si vede poco. E non lo si può inventare se non si hanno dei modelli sui quali creare il proprio amore.
Come fare allora a passare dall'innamoramento all'amore. L'attrazione ce la dà la natura, l'innamoramento ce lo dà la natura, ma l'amore non ce lo dà. E molti purtroppo pensano che la natura ci dia anche l'amore, ma ormai sappiamo che sbagliando stiamo scambiando attrazione e innamoramento per amore.
L'amore è una costruzione, è il coltivare consapevolmente quel giardino, curando e sviluppando le sue bellezze, occupandosene costantemente ambedue.
In tutte le coppie che negli anni, ho visto ho cercato di capire cosa succedeva nei corsi prematrimoniali che alcune coppie avevano frequentato: purtroppo mai un solo accenno a quanto vi sto dicendo. Mentre andrebbe spiegato tutto questo fin dalle scuole medie, quando iniziano le tempeste ormonali e partono il menarca e lo spermarca. Ma nessuno lo fa, perchè nessuno lo ha chiaro. Nella miriade di libri che ho studiato, solo in uno ho trovato questa chiarezza. Ne sono stato felice da una parte, ma sconsolato dall'altra, perchè vedo che neanche il mondo della psicologia ha chiaro tutto questo.
Aiutare i ragazzi, le persone a non meravigliarsi delle emozioni, ad imparare a riconoscerle e a gestirle col sorriso che la consapevolezza della nostra storia animale ci dà. Provate a sostituire nei romanzi, nei film, sui muri la parola amore con le parole attrazione e innamoramento e sorridete: vi rafforzerete in questo modo nella consapevolezza che costruire l'amore richiede lavoro. Credo finora di aver visto un solo film, o forse due, nei quali la parola amore era ben collocata. E invece non ho mai incontrato romanzi dove la parola amore fosse ben collocata. Film, romanzi, video, canzoni, ecc. in questo modo diffondono un'idea sbagliata di amore. Che l'attrazione è amore, che l'innamoramento è amore. E' un grosso problema. E non c'è consapevolezza di ciò. (vedi sul mio canale youtube: Gian Luigi Pirovano seminari di psicologia, il seminario su "I tre pilastri della vita: lavoro-studio, affetti e consapevolezza").
No! La natura ci prepara un giardino delizioso, l'attrazione e l'innamoramento, giocando fra dopamina e serotonina e altri neurotrasmettitori e neuromodulatori, ma se il giardino non lo si coltiva assieme... Si finisce col soffrire in mezzo ai rovi, o col cambiare giardino, ascoltando nuove attrazioni e nuovi innamoramenti, ma col rischio di ripetere gli stessi errori, gli stessi meccanismi illusori.
Che fare? Veniamo allora alla parte costruttiva. Alla base c'è la consapevolezza della nostra lunghissima storia animale, 3,8 miliardi di anni, e della nostra breve storia di Homo sapiens sapiens, soli 200.000 anni.
Quando entriamo in questo splendido giardino stiamo bene, benissimo. All'inizio non vediamo i difetti dell'altra persona, o se li vediamo li mettiamo da parte immediatamente. Li vedono solo gli altri, ma su questo diventiamo sordi e ciechi nei loro confronti. Se qualcuno di voi, qui, è innamorato, può capire tutto questo, questa sordità e cecità.
Poi pian piano si cominciano a sentire le diversità ed è il momento delicato: solo se ci si lavora si può cominciare a costruire l'amore. Come fare a rispettare la diversità dell'altro e contemporaneamente ad esserre assertivi sulla nostra diversità? E come fare a venirsi incontro piacevolmente, arricchendosi delle diversità di ognuno? Un partner sviluppa i propri interessi, l'altro partner sviluppa a sua volta i propri, altri interessi si coltivano in comune, ma senza sentirsi tarpati nelle proprie particolarità. Quando questo avviene si cresce e ci si arricchisce vicendevolmente.
Quante volte invece ni sento dire: "ma lui/lei va coi suoi amici/amiche", "ma a lui/lei piace la montagna e a me invece piace il mare", ecc. ecc.
In questo giardino ci sono fiori e piante che piacciono a tutti e due, ed è un piacere curarli assieme, ma l'orto può magari attrarre lui e gli animali domestici invece attraggono lei. Sarà un piacere godere assieme dei fiori e delle piante. Ma quando lui torna dall'orto e lei dalla cura degli animali domestici, tutti e due hanno soddisfatto le loro particolarità e quando si incontrano sono due persone soddisfatte, pronte a rapportarsi piacevolmente in ciò che li accomuna.
Ci saranno sempre interessi che accumunano, e ci saranno sempre (è rarissimo che non ci siano) interessi individuali diversi che è fondamentale che trovino risposta, pena creare due persone monche e inevitabilmente insoddisfatte.
Ricordatevi, la natura non vuole cloni, ma vuole sperimentare sempre cose nuove e per questo fa attrarre persone diverse, con storie diverse, con alcuni gusti diversi, con modi di pensare in parte diversi, ecc. Ci saranno quindi sempre interessi in parte comuni, in parte diversi. E' fondamentale che vengano coltivati anche questi interessi diversi perchè rafforzano il senso di sè: forse il lavoro, forse un hobby, forse un modo di intendere la società, ecc. Altrimenti la coppia diventa una prigione.
Con la pillola anticoncezionale noi abbiamo detto alla natura: tu vuoi fare esperimenti di vita, ma ora tutto questo abbiamo imparato a gestirlo noi. E questo dà una possibilità in più alla coppia nel gestire una parte della propria vita, la parte che riguarda l'intimità sessuale. L'intimità sessuale ora possiamo esprimerla con più serenità nell'intesa reciproca. Lavorando coi gusti dell'uno, coi gusti dell'altra, le fantasie dell'uno, le fantasie dell'altra, le cose che piacciono ad ambedue, le cose che invece sono solo la proposta dell'uno o dell'altra. Per coltivare il giardino della sessualità nella fiducia reciproca e cercando la via dove le cose in comune si godono appieno mentre sulle differenze si tenta, si prova, si vede cosa è possibile nella fiducia reciproca e nell'attenzione alle rispettive sensibilità. Come è possibile arricchire quella parte comune col ontributo di ognuno.
Ecco in questo schema gli aspetti sui quali lavorare per costruire l'amore.

Attrazione
Innamoramento
---------(Libertà)-----------
AMORE = lavoro comune per:
Piacere dell'intimità fisica
Piacere dell'intimità psicologica
Piacere della tenerezza
Piacere della quotidianità
Piacere della progettualità
Consapevolezza della libera scelta quotidiana
Consapevolezza che la natura  farà sempre sentire
altre attrazioni e altri innamoramenti

Abbiamo appena visto la costruzione del piacere dell'intimità fisica.
La difficoltà sta nella differenza notevole fra la sessualità maschile, istintivamente connotata da aggressività, e la sessualità femminile, connotata da accoglimento. La sessualità dell'uomo è tutta esterna, come il suo organo sessuale. Basta vedere un volto, basta vedere una silouette e nel maschio può scattare il desiderio sessuale, l'attrazzione. La sessualità della donna è tendenzialmente tutta interna, come i suoi organi sessuali. La donna è più riflessiva anche per la sua storia di oppressione che l'ha resa più attenta al mondo delle emozioni. La fisicità, la silouette alla donna non basta, bisogna che senta anche altro che la attrae e per lo più sono qualità interiori. L'uomo nella sessualità è una lepre, la donna una tartaruga. Solo venendosi incontro potranno costruire un reciproco piacere sessuale.
Scambiare il proprio desiderio sessuale con l'amore è un grosso fraintendimento. Le statistiche ci dicono che in Italia ci sono 10 milioni di uomini che cercano il sesso a pagamento. La sessualità c'è, anche qui, ma è evidente che non basta il desiderio sessuale perchè ci sia amore. Donne che cercano sesso a pagamento sono invece un numero trascurabile. Dico questo per sottolineare quanta diversità c'è fra la sessualità dell'uomo e la sessualità della donna, e quanto è impegnativo e importante trovare fra le due un'armonizzazione.
Piacere dell'intimità psicologica: parlarsi, comunicarsi le emozioni. Qui la difficoltà è spesso enorme nell'uomo, educato prevalentemente ad ingoiare le emozioni ( "piangi? ma allora sei un ometto, sei una femminuccia!")
Poi c'è la costruzione del piacere della tenerezza. Qui la difficoltà sta ancora nell'educazione del maschio alla repressione dei sentimenti, mentre la donna viene da sempre educata ad esprimerli.
Poi la costruzione del piacere della quotidianità. La difficoltà sta nella proiezione culturale dell'uomo verso l'esterno della casa e invece la spinta culturale della donna al nido. Quante volte vediamo uomini che invece di tornare a casa e coltivare il piacere reciproco della quotidianità se ne vanno al bar o altrove a passare ore, perdendo la relazione con la famiglia, o buttano tutto nel lavoro trascurando la quotidianità familiare.
Il piacere della progettualità è un altro aspetto da coltivare assieme.
Ed è poi fondamentale sapere che la scelta reciproca può finire ogni giorno: libertà. Perchè nessuno è prigioniero dell'altro e nessuno fa prigioniero l'altro. L'amore è libero, se non è libero che amore è (Bergoglio)? Questo significa che le coppie che riescono a costruire amore sanno che ogni giorno può finire perchè si è liberi, e allora ogni giorno lavorano per coltivarlo, per alimentarlo, coltivando i 4 piaceri che abbiamo visto.
E infine la consapevolezza di come lavora la natura. Cioè: sempre, per tutta la vita, la natura farà sentire ad ambedue altre attrazzioni, altri innamoramenti. Se ho questa consapevolezza sorriderò, dirò "ti conosco natura" e confermerò la mia scelta portando dentro la coppia quelle emozioni che la natura mi offre all'esterno. Vedo una donna, un uomo che mi attrae? Ne capisco il piacere, sorrido e ringrazio la natura, e scelgo. Se la scelta è di continuare a coltivare il mio giardino, porto quelle emozioni dentro la mia coppia, immaginando il volto, il corpo, il sesso, la voce del partner e lo abbraccio dentro di me rafforzando la relazione. Se scelgo si seguire la nuova attrazione, il nuovo innamoramento, sono libero di farlo, ma è importante che tenga conto di tutto quanto finora ho detto.
Quindi se si lavora assieme sui seguenti sei punti l'amore cammina:

  • il piacere della fisicità
  • il piacere della tenerezza
  • il piacere della quotidianità
  • il piacere della progettualità
  • la consapeolezza che la scelta è quotidiana ed è libera
  • la consapevolezza del continuo lavoro della natua

La cosa splendida è che quando l'amore cammina, tutte le sensazioni che si sono provate nell'attrazione e nell'innamoramento si rafforzano e acquistano un nuovo sapore di forza, di sicurezza, di solidità nel piacere.
Quante volte abbiamo sentito frasi del tipo: cosa vuoi, dopo due o tre anni ci si stanca, la crisi del settimo anno, l'abitudine, ... Tutti luoghi comuni che girano alla grande. E' un vero peccato, un vero spreco di possibilità. Perchè nessuno spiega cos'è l'attrazione, cos'è l'innamoramento e che l'amore è un'altra cosa, che non ce lo dà la natura. L'amore è il coltivare consapevolmente il giardino dell'attrazione e dell'innamoramento. Altrimenti, se non li si coltiva, attrazzione e innamoramento finiscono e nel giardino crescono rovi e spine. E si sta male. E la spinta a cambiare giardino diventa forte. E se si decide di cambiare giardino senza consapevolezza di questi meccanismi, il rischio di ripetere gli stessi errori resta sempre in agguato.
In queste poche cose c'è il segreto per uscire dai luoghi comuni. Voi lo sapete, i luoghi comuni sono un cappio molto forte e solo con la consapevolezza possiamo riuscire a togliercelo, almeno in parte, perchè comunque nei luoghi comuni siamo immersi. Questa sera ho cercato di togliervi il cappio dei luoghi comuni sull'amore.

In questa parte finale voglio darvi due esercizi che vi consiglio di fare a casa in coppia, per continuare a coltivare l'amore se già ci siete dentro, per cercare invece di costruirlo se siete in difficoltà.
Esercizio dei 7 minuti
L'esercizio richiede 15 minuti al giorno. Potreste andare a letto 15 minuti prima e farlo nel vostro letto. Serve una sveglia. Si inizia tirando a sorte chi comincerà la prima sera. La sera dopo inizierà l'altro e così via alternando i turni.
Il primo punta la sveglia a 7 minuti e inizia a parlare seguendo queste regole:
  • non guardi la sveglia, ma sarà il suono a dirti che i 7 minuti sono passati
  • riempirai tutti i 7 minuti, perchè se finisci gli argomenti li ripeterai daccapo per riempire i 7 minuti (vi accorgerete che, ripetendo, molte espressioni cambiano)
  • sai che l'altra persona starà completamente zitta per tutti i 7 minuti
  • sai che l'altra persona sta ascoltando non per giudicare, ma per capire il tuo mondo
  • se ti scappa un'accusa chiedi subito scusa e trasformala nel linguaggio dell'io
  • finiti i 7 minuti è l'altra persona che prende la sveglia e la mette a 7 minuti
  • poi fino al prossimo esercizio si lascia che le riflessioni continuino nelle vostre menti e quindi non se ne parla

Ma cos'è il linguaggio dell'io? Se io accuso un altro, lui istintivamente si difenderà e quindi sarà difficile capirsi. Se invece trasformo l'accusa istintiva e dico: quando tu hai detto questo, quando tu hai fatto questo IO MI SONO SENTITO COSI' E COSI', le cose cambiano. Perchè alle accuse si risponde istintivamente difendendosi, ma di fronte ai sentimenti si è più portati ad ascoltare e a chiedersi "io non voglio procurargli questi sentimenti negativi e allora cosa posso fare perchè non stia male?" Questo è il linguaggio dell'io.

Con questo esercizio ci si allena piano piano ad ascoltarsi fino in fondo, ci si allena ad evitare le accuse e ad sprimere sentimenti, e ci si allena a capire i due mondi diversi di due persone inevitabilmente diverse, e a riflettere su come rispettarsi e contemporaneamente su come venirsi incontro


Esercizio degli indovinelli

Ognuno dei due prende un foglio che resterà privato. Traccia in verticale una linea che lo divide in due. In alto a destra scrive "io", in alto a sinistra scrive il nome di lui o di lei.
Ogni sera ognuno separatamente e privatamente si chiede cosa potrebe fare il giorno dopo che sicuramente farà piacere all'altro. Fra tutte le idee che gli vengono, sceglie la più piccola, la più semplice, la scrive nella prima colonna e il giorno dopo la fa.
Il giorno dopo, sapendo che anche l'altra persona ha fatto lo stesso esercizio, sta molto attento a cercare di indovinare, fra tutte le cose che l'altro fa e che gli piacciono, quale l'altro avrà scritto sul foglio, sapendo soltanto che la consegna è quella di realizzare l'idea più piccola e più facile fra tutte. E la scrive sulla colonna di destra del foglio sotto il nome di lui o di lei
Così si va avanti per una settimana e ci saranno 7 comportamenti decisi giorno per giorno e 7 tentativi di indovinare i comportamenti decisi dall'altro.
Nel fine settimana ci si confronta e si vede quanto si è stati capaci di indovinare quello che l'altro ha deciso di fare ogni giorno.

Questo eserizio aiuta a concentrarsi sulle piccole cose di ogni giorno, sulle piccole attenzioni di ogni giorno, e aiuta a concentrarsi sul positivo, su tutte le piccole cose positive che l'altro fa, perchè dovendo indovinare quanto deciso dall'altro, l'attenzione inevitabilmente si concentra su tutte le più piccole cose positive che ci arrivano dall'altro e che in genere trascuriamo o diamo per scontate.


Il consiglio è di fare questi due esercizi almeno per una settimana ogni volta che lo si desidera, ma soprattutto quando c'è un momento di difficoltà iniziare a farli e continuare finchè qualcosa cambia.

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