martedì 3 agosto 2021

 171 - Sessualità e coppia (1) Per Freud la sessualità è centrale. A quasi 80 anni quali le considerazioni che la vita mi porta a fare? IJN | Sessualità e disabilità, una questione ancora sommersa

Sì, ognuno sente una spinta indipendente dalla volontà, sente un'attrazione, un desiderio, una spinta verso altri. Se non la esprime in qualche modo all'altra persona gli resta dentro un'energia compressa. Se invece la esprime dev'essere pronto alle varie risposte possibili:

  • Una risposta positiva. E inizia un'esperienza di relazione.

  • Una risposta negativa ma cortese. Allora deve leccarsi la ferita ed esplorare altri lidi pensando che andrà bene con qualcun altro.

  • Una risposta negativa scortese. Allora deve leccarsi la ferita sapendo comunque che è l'altra persona a sbagliare nel modo. E comunque pensare che andrà bene con qualcun altro.

  • Una risposta interlocutoria: “Proviamo a frequentarci”. Inizia così un'esplorazione reciproca.

Ma il bisogno sessuale, il bisogno di una relazione intima cos'è?

Non è un atto di volontà. Non è una scelta. E' una spinta data dalla natura, dagli ormoni, dai neurotrasmettitori, dai neuromodulatori. Ci giocano ormoni maschili, ormoni femminili, ci gioca la dopamina, la serotonina, la vasopressina, l'ossitocina, ecc. E al gioco fra ormoni, neurotrasmettitori e neuromodulatori ognuno di noi può solo assistere, con o senza consapevolezza.

Assistervi senza consapevolezza è fonte di grossi fraintendimenti e problemi, il più infausto dei quali è scambiare il desiderio e l'attrazione per amore.

Cosa significa invece assistervi con consapevolezza? Significa riconoscere anzitutto che il desiderio, l'attrazione sessuale non è una scelta nostra, ma della natura. Significa sapere che di fronte a questa spinta abbiamo solo tre strade:

  • o decidere di reprimere il desiderio e l'attrazione sessuale. Un'educazione molto repressiva può portare anche a questo

  • o decidere di rinunciare a vivere il desiderio e l'attrazione sessuale trovando una via per sublimarli. E le vie di sublimazione sono molte

  • o decidere di sperimentarli

Sperimentare significa anzitutto esprimere ciò che si prova, esprimere il desiderio, l'attrazione per la persona. Se non lo si fa si perde tempo.

Se la risposta è positiva o interlocutoria inizia un'esplorazione reciproca. Ma è importantissimo tener presente che stiamo rispondendo a una spinta della natura, a un bisogno che la natura ci ha messo dentro, non a un bisogno che abbiamo scelto.

Cosa è allora importante nell'esplorazione reciproca?

Sento un bisogno, sento un'attrazione, l'altra persona risponde e a sua volta decide di esplorare il suo desiderio. Reciprocamente quelle due persone si stanno aiutando ad esplorare e a cercare di rispondere a un desiderio, a un'attrazione che hanno dentro, messi dentro dalla natura. Si stanno facendo un reciproco grande favore, grande regalo, grande dono: cercano di soddisfare reciprocamente una spinta interna.

Ma ognuno è unico e irripetibile: avvicinare intimamente due unicità, due irripetibilità implica anzitutto un riconoscimento di questo aspetto. Cosa non facile perchè è sempre in agguato il narcisismo primario: “IO!”. Ed è sempre in agguato Thanatos: “IO!”.

Inoltre le sessualità sono diverse: gli ormoni, i neurotrasmettitori, i neuromodulatori fanno le differenze.

Là dove c'è una prevalenza del maschile c'è carenza di ossitocina. Là dove c'è una prevalenza del femminile c'è un 30% in più di ossitocina. Già questo crea enormi differenze. Meno ossitocina dà un maschile poco attento alla relazione, mentre più ossitocina crea un femminile centrato sulla relazione. Meno ossitocina dà inoltre più spazio alla vasopressina, l'ormone implicato nell'aggressività.

Inoltre desiderio e attrazione fanno abbassare la serotonina e l'altra persona diventa un pensiero fisso, un'ossessione, bellissima, ma anche un po' cieca. Dopo al massimo un paio d'anni la serotonina ritorna ai livelli di prima e gli occhi cominciano a vedere più chiaramente anche i limiti dell'altra persona. Se non si è consapevoli di questo si corre il rischio di non riuscire a fare i conti coi limiti e le diversità delle persone. O può succedere che dopo circa due anni, con l'apertura degli occhi per il ritorno della serotonina, si intravveda il rischio di perdersi e si cerchi un'assicurazione nel matrimonio: errore abbastanza diffuso.

Nel maschio la continua produzione di spermatozoi spinge verso l'espulsione, con una conseguente spinta alla scarica. Dove invece è più forte la componente femminile vince la spinta alla relazione privilegiata più che la spinta sessuale. L'ossitocina fa la differenza. Trovare l'equilibrio fra spinta sessuale e spinta alla relazione privilegiata è un grosso lavoro che richiede la consapevolezza che i meccanismi istintivi sono spinti dalla natura.

Si capisce dopo tutto questo perchè la metà delle coppie si lascia, un 30% sta assieme ma ci sta male e solo il 20% ce la fa a star bene trovando un equilibrio fra l'unicità e l'irripetibilità di ognuno.

I media chiamano amore sia il desiderio che l'attrazione e l'innamoramento. Sbagliano.

Due persone che si desiderano, che sentono attrazione, che s'innamorano, devono sapere (ma chi glielo spiega?) che stanno cercando di rispondere a degli imperativi che la natura ha messo dentro di loro. Sorridere di questi imperativi e venirsi incontro a vicenda per rispondervi, con tenerezza, con consapevolezza della comune condizione umana di bisogno, è il segreto per poter stare umanamente bene.

In questo modo si possono compensare e si possono equilibrare, anche se è un continuo lavoro quotidiano, i movimenti degli ormoni maschili e femminili, i movimenti della serotonina, della dopamina, della vasopressina, dell'ossitocina. Serenamente, appassionatamente!

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